Un filmato recuperato dall’esercito israeliano durante le operazioni nella Striscia di Gaza mostra sei ostaggi israeliani mentre cercano di accendere le candele della festa di Hanukkah in un tunnel con scarso ossigeno. I sei ostaggi sono Hersh Goldberg-Polin, 23 anni, Eden Yerushalmi, 24 anni, Ori Danino, 25 anni, Alex Lobanov, 32 anni, Carmel Gat, 40 anni, e Almog Sarusi, 27 anni. Il filmato risale al dicembre 2023. Otto mesi dopo, il 29 agosto 2024, all’approssimarsi delle Forze di Difesa israeliane al tunnel sotto il quartiere di Tel Sultan, a Rafah (Striscia di Gaza meridionale), tutti e sei gli ostaggi furono assassinati con un colpo alla testa dai terroristi palestinesi.
Barenboim vuole suonare a Teheran, sa che è un modo per legittimare il regime degli ayatollah La protesta del ministro della Cultura israeliano Miri Regev
Testata: Corriere della Sera Data: 28 agosto 2015 Pagina: 16 Autore: la redazione Titolo: «Israele a Berlino: 'Barenboim non suoni a Teheran'»
Riprendiamo dal CORRIERE della SERA di oggi, 28/08/2015, a pag. 16, la breve "Israele a Berlino: 'Barenboim non suoni a Teheran' ".
Affermare che la musica sia capace di avvicinare tutti gli uomini abbattendo le frontiere che li dividono è in tutta evidenza un modo per aggirare il problema. Il problema è che l'Iran è un regime sanguinario fondato sulla legge del Corano in cui i diritti delle minoranze etniche, delle donne, degli omosessuali e di tutti coloro che non si piegano alla volontà del clero sciita vengono quotidianamente calpestati. E' inoltre un Paese che minaccia di distruzione Israele e che cerca di perseguire l'obiettivo dando appoggio a formazioni terroriste come Hezbollah e Hamas, dotandosi di armi nucleari, grazie anche alle fallimentari politiche dell'Occidente e di Obama in primo luogo. Per questi motivi suonare a Teheran è un aiuto indiretto all'accettazione di un regime estremista che non può essere accettato. B. ci va di corsa, questo è ovvio, ma è la Germania a dover dire no grazie.
Ecco la breve:
Daniel Barenboim
Miri Regev
Un crescendo di tensione diplomatica tra Israele e Germania dovuto a un concerto di musica classica. L’ex direttore artistico della Scala di Milano dal 2011 al 2014, l’israelo-argentino Daniel Barenboim, ha confermato di voler dirigere un concerto a Teheran con la «Staatskapelle» di Berlino, durante la visita di Angela Merkel in Iran il prossimo ottobre.
Dura la reazione di Israele: per la ministra della Cultura Miri Regev quest’idea rischia di legittimare un Paese come l’Iran «che foraggia il terrorismo, è dietro Hezbollah, la Jihad islamica e Hamas e i suoi capi hanno le mani inondate di sangue». Il ministro degli Esteri tedesco Frank-Walter Steinmeier, favorevole all’iniziativa, ha risposto che la musica è un’arte «accessibile a tutti, al di là di confini nazionali, religiosi e etnici». A complicare la situazione, il fatto che Barenboim non gode di buona fama tra i vertici di Israele per le sue posizioni di grande apertura e verso i palestinesi.
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