Un filmato recuperato dall’esercito israeliano durante le operazioni nella Striscia di Gaza mostra sei ostaggi israeliani mentre cercano di accendere le candele della festa di Hanukkah in un tunnel con scarso ossigeno. I sei ostaggi sono Hersh Goldberg-Polin, 23 anni, Eden Yerushalmi, 24 anni, Ori Danino, 25 anni, Alex Lobanov, 32 anni, Carmel Gat, 40 anni, e Almog Sarusi, 27 anni. Il filmato risale al dicembre 2023. Otto mesi dopo, il 29 agosto 2024, all’approssimarsi delle Forze di Difesa israeliane al tunnel sotto il quartiere di Tel Sultan, a Rafah (Striscia di Gaza meridionale), tutti e sei gli ostaggi furono assassinati con un colpo alla testa dai terroristi palestinesi.
Israele deve temere l'Iran ? No, secondo Beppe Severgnini
Testata: Corriere della Sera Data: 08 agosto 2015 Pagina: 7 Autore: Beppe Severgnini Titolo: «Israele deve temere l'Iran ?»
In genere non ci soffermiamo più di tanto sui pezzi di Bebbe Severgnini. E'vero che i 'tuttologhi' qualche volta possono fare una eccezione alle banalità contenute negli argomenti che li appassionano, ma non era mai stato il caso del nostro. Di tutti gli allievi di Montanelli, Severgnini è di gran lunga il più illeggibile. Ma una eccezione, prima o poi, si verifica, ed ecco che il nostro affronta un argomento importante. Di idee sue non ne ha, si limita anche qui a riassumere quelle degli altri. Lo fa a pag.7, di SETTE, il settimanale del CORRIERE della SERA del 07/08/2015, che ospita le lettere dei lettori che vogliono conoscere il suo alto parere.
Beppe Severgnini
Ecco, in tre righe, titolo e opinione di Severgnini: " Israele deve temere l'Iran ?" Risposta: " Il patto sul nucleare è meglio di un accordo mancato. Che ci avrebbe portato un nemico giurato in più. Così, invece, ci saranno ispezioni e controlli".
Tutti contenti...
Naturalemente non è vero niente, Severgnini si è limitato a ripetere la litania che, da Obama in giù, è diventata il leit motiv dei Chamberlain occidentali. Riportiamo, per dovere di cronaca, anche di questi piccoli segnali si compone il destino delle nostre democrazie.
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