Jordan Peterson intervista Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele Video con sottotitoli italiani a cura di Giorgio Pavoncello
Jordan B. Peterson intervista il Primo Ministro israeliano Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele e sul diritto degli ebrei alla loro terra ancestrale, la Terra d'Israele, situata tra il fiume Giordano e il Mar Mediterraneo. Questa è la risposta alla narrazione falsa araba e alla loro assurda rivendicazione della terra di Israele, la patria del popolo ebraico da tempo immemorabile. La risposta a qualsiasi rivendicazione araba su una terra che chiamano "Palestina". La terra di Israele, che hanno invaso, non è mai stata terra araba e non sarà mai loro.
Basta con QUESTO 25 Aprile, ecco i responsabili veri: Anpi,Partiti,Sindacati Cronaca di Paolo Conti
Testata: Corriere della Sera Data: 26 aprile 2014 Pagina: 11 Autore: Paolo Conti Titolo: «Quelle aggressioni alla Brigata Ebraica»
Anche quest'anno il 25 aprile, festa della liberazione dal nazifascismo, si macchia dell'ormai tradizionale comportamento nazifascista, l'insulto alla Brigata Ebraica e a manifestazioni di odio contro Israele. Saranno anche quattro gatti, come qualcuno sostiene, ma la responsabilità intera ricade sull'ANPI, sui partiti che hanno organizzato i cortei, sui sindacati che hanno permesso che quelle violenze avessro luogo. Sono loro i colpevoli ai quali chiedere conto. Inutile protestare ogni anno, la decisione di dire basta va presa prima. Riprendiamo la breve cronaca di Paolo Conti dal CORRIERE della SERA di oggi, 26/04/2014, a pag. 11, con il titolo " Quelle aggressioni alla Brigata Ebraica". Va registrato il generale silenzio di quasi tutti gli altri quotidiani italiani, le uniche notizie trovano spazio nelle cronache locali di Roma e Milano, non in quelle nazionali.
Paolo Conti
Renzo Gattegna, presidente dell'Unione delle comunità ebraiche, il pomeriggio di giovedì 24 aprile aveva firmato una civilissima nota sul 25 aprile ricordando il ruolo che ebbe la Brigata Ebraica durante la Liberazione: «I soldati della Brigata si resero protagonisti di molte azioni decisive come il primo sfondamento della Linea Gotica a fianco della divisione Folgore e l'ingresso in numerose località del Centro Italia. Una pagina di coraggio che ancora oggi pochi conoscono e la cui memoria è stata non di rado insultata da chi, in malafede o per profonda ignoranza delle vicende storiche, vede nella presenza della bandiera della Brigata ai principali cortei nazionali una insopportabile provocazione politica. L'auspicio è che da domani si riesca finalmente a voltare pagina e che queste odiose iniziative siano condannate e isolate dal resto dei partecipanti. Chi offende la memoria della Brigata Ebraica offende infatti la memoria dell'Italia intera». Purtroppo il presidente Gattegna aveva le sue ragioni, per preoccuparsi. Ieri sia a Roma (vicino alla fermata Metro del Colosseo) che a Milano (in piazza san Babila) gruppi che alzavano bandiere palestinesi hanno aggredito e spintonato chi manifestava issando il vessillo della Brigata Ebraica. Si sono sentite grida come «Fascisti-fascisti», «Fuori i sionisti dal corteo», «Palestina libera», «Assassini». A questo punto è urgente ricordare che chi offende il simbolo e il lascito della Brigata Ebraica ingiuria l'intero retaggio storico e politico della Resistenza italiana. Che l'insulto al contributo della Brigata alla Liberazione colloca automaticamente chi lo compie sulla sponda opposta all'antifascismo. Per farla breve: se ieri si è visto un gesto chiaramente «fascista» (per riferirci alle urla ascoltate) certo non è venuto dalla Brigata Ebraica. Ma da chi l'ha incivilmente offesa.
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