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Lo sporco ruolo dell’Iran in Palestina Federico Steinhaus Il collegamento fra Iran e Palestina è talmente evidente che nessuno lo mette in dubbio, mentre non altrettanto si può affermare sulle opinioni, divergenti, su quale ne sia l’elemento trainante. Teheran ha un forte interesse ad impedire una soluzione pacifica del conflitto che oppone Israele e Palestina, ma non è condivisa una visione tattica e strategica che possa portare alla sconfitta di questa connessione , se cioè risolvendo il nodo palestinese si disarmerebbero anche le velleità iraniane o se invece sarebbe, al contrario, la sconfitta diplomatica dell’Iran a condizionare anche il raggiungimento di un assetto pacifico del contenzioso palestinese.
Non solo: Teheran assicurò a decine di combattenti di Hamas un addestramento militare in Iran. Nel 2012 il portavoce di Fatah, Ahmed Assaf, dichiarò di avere le prove che l’Iran avesse pagato ai leaders di Hamas decine di milioni di dollari durante la loro visita a Teheran in febbraio, allo scopo di mantenere alta la tensione con la fazione palestinese retta da Fatah e di conseguenza anche con l’intera area regionale. La crisi siriana aveva nel frattempo portato Hamas e Teheran su fronti contrapposti, ma l’unico vero alleato sunnita dell’Iran era troppo prezioso; a metà luglio di quest’anno una delegazione di altissimo livello di Hamas, guidata dal vicepresidente dell’ufficio politico Musa Abu-Marzuq, si è incontrata a Beirut con una analoga delegazione iraniana e con leaders di Hezbollah allo scopo di ricucire questa frattura ideologica e politica. Un esponente di Hamas, Ahmed Yusuf, ha poi affermato che Teheran considera ancora Hamas un suo partner strategico. In questi 22 anni dunque l’Iran si è sempre opposto con l’uso di denaro, pressioni politiche e violenza terroristica, ai tentativi di pacificazione, sabotandoli ogni qualvolta era possibile. Tornando alla questione iniziale, si tratta ora di valutare quale sia la strategia più efficace per scardinare questa alleanza e se sia praticabile (per gli Stati Uniti di Obama) quella proposta dal governo israeliano di affrontare entrambe le questioni senza dare la preminenza o la priorità ad una di esse. Questa analisi si basa su un rapporto di Ely Karmon, uno dei più accreditati ad acuti esperti israeliani, visibile sul sito dell’Istituto internazionale per il controterrorismo di Herzlyia (http://www.ict.org.il/LinkClick.aspx?fileticket=4Lv8CLJhxpg%3d&tabid=66). http://www.informazionecorretta.it/main.php?sez=90 |
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