Un filmato recuperato dall’esercito israeliano durante le operazioni nella Striscia di Gaza mostra sei ostaggi israeliani mentre cercano di accendere le candele della festa di Hanukkah in un tunnel con scarso ossigeno. I sei ostaggi sono Hersh Goldberg-Polin, 23 anni, Eden Yerushalmi, 24 anni, Ori Danino, 25 anni, Alex Lobanov, 32 anni, Carmel Gat, 40 anni, e Almog Sarusi, 27 anni. Il filmato risale al dicembre 2023. Otto mesi dopo, il 29 agosto 2024, all’approssimarsi delle Forze di Difesa israeliane al tunnel sotto il quartiere di Tel Sultan, a Rafah (Striscia di Gaza meridionale), tutti e sei gli ostaggi furono assassinati con un colpo alla testa dai terroristi palestinesi.
Arafat: per gli esperti russi non è stato avvelenato col Polonio quale causa fantascientifica di morte dovranno inventare ora i palestinesi ?
Testata: Il Giornale Data: 16 ottobre 2013 Pagina: 16 Autore: Redazione del Giornale Titolo: «Arafat non morì avvelenato dal polonio 210»
Riportiamo dal GIORNALE di oggi, 16/10/2013, a pag. 16, la breve dal titolo " Arafat non morì avvelenato dal polonio 210 ". Uscirà anche sugli altri giornali ?
Yasser Arafat
Non è stato il polonio-210 a causare la morte del leader palestinese Yasser Arafat. Lo ha dichiarato ieri all’agenzia Interfax Vladimir Uyba, medico capo dell’Agenzia Federale biologica russa che ha effettuato test dettagliati sui resti del Premio Nobel per la pace,morto l’11 novembre del 2004 a 75 anni nell’ospedale militare francese di Percy per cause ancora da chiarire, dopo aver sofferto di dolori addominali. L’ipotesi di un decesso dovuto alla sostanza radioattiva, sostenuta da alcuni palestinesi ma negata da Israele, ventilata da un documentario di Al Jazeera nel luglio 2012, è stata rilanciata giorni fa dalla rivista medica britannica Lancet, che ha citato i risultati di esami degli effetti personali di Arafat e campioni di fluidi corporei da parte di scienziati europei. Col polonio-210, sostanza altamente tossica, fu avvelenato nel 2006 Alexander Litvinenko, ex membro dei servizi segreti russi in esilio a Londra.
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