Chi sta affamando davvero Gaza Video di Naftali Bennett a cura di Giorgio Pavoncello
Chi sta affamando Gaza? Gli aiuti alimentari da Israele alla popolazione della Striscia sono aumentati ormai del 40% rispetto al periodo pre-bellico. Eppure continuiamo a vedere scene di persone affamate che si accalcano per accaparrarsi il cibo. La realtà è che Hamas usa gli aiuti alimentari come strumento per assoggettare la popolazione. Un video dell'ex premier Naftali Bennett (tradotto con intelligenza artificiale) pieno di dati e prove, ve lo dimostra.
Nigeria: strage islamista di studenti nel campus universitario le vittime 'colpevoli' di studiare all'occidentale
Testata: Corriere della Sera Data: 30 settembre 2013 Pagina: 17 Autore: Cecilia Zecchinelli Titolo: «Uccisi nel campus mentre dormivano. La strage degli studenti in Nigeria»
Riportiamo dal CORRIERE della SERA di oggi, 30/09/2013, a pag. 17, l'articolo di Cecilia Zecchinelli dal titolo "Uccisi nel campus mentre dormivano. La strage degli studenti in Nigeria".
I mille studenti della facoltà di agricoltura dormivano ieri dopo la mezzanotte, nel campus di Gujba, Nigeria del Nordest. Un obiettivo facile per il commando di Boko Haram, gli estremisti che amano Al Qaeda e odiano l’«educazione occidentale», come ribadisce il soprannome in lingua hausa con cui sono chiamati. Sono arrivati su due pickup e qualche moto attraverso la boscaglia, non c’erano difese da superare. Hanno iniziato a sparare e a incendiare, hanno ignorato il dormitorio delle ragazze, trascinato fuori da quelli maschili i ragazzi. Ne hanno ammazzati almeno 50, difficile ancora un conto preciso. Molti, terrorizzati, sono scappati nei campi mentre i morti e i feriti venivano portati nella capitale dello Stato di Yobe, Damaturu. Le vittime hanno tra i 18 e i 22 anni, quasi tutti musulmani come gli assalitori. Ma colpevoli di studiare «all’occidentale», appunto. Se negli ultimi tempi l’ondata di attacchi mortali ai cristiani e alle chiese si è attenuata, si è invece rafforzata quella contro le scuole. A pochi chilometri da Gujba, in luglio, i Boko Haram avevano attaccato con granate un altro istituto e ucciso 41 persone, quasi tutti studenti, qualcuno bruciato vivo. In giugno in due simili «azioni» avevano ucciso nove ragazzi nella vicina Maiduguri e sette a Damataru. È dal 2009 che i «talebani della Nigeria» hanno dichiarato guerra a infedeli e stranieri, ma soprattutto allo Stato. Il presidente cristiano del Sud Goodluck Jonathan, che ha in sostanza risolto l’emergenza con i ribelli del Delta del Niger, con quelli ben più sanguinari del Nord si è rivelato impotente. Le spese per la sicurezza sono ormai balzate oltre i 6 miliardi di dollari all’anno, pari al 20% del bilancio federale, ma senza risultati. I morti continuano ad aumentare (3.600 dal 2009 secondo Human Rights Watch). Lo scorso maggio Jonathan ha così dichiarato l’emergenza a Yobe e in altri due Stati del Nord-Est, ha lanciato pesanti offensive militari e perfino tagliato le comunicazioni satellitari. Ma se le autorità dicono che gli attacchi a obiettivi facili come le scuole indicano che i Boko Haram sono ormai indeboliti, molti credono invece che la guerra si sia solo spostata dai centri urbani alle campagne, meno difese e difendibili. E che il gruppo islamico, guidato dal comandante-teologo Abubakar Shekau (dato per morto ma «risorto» in un recente video), si stia anzi vendicando per aver dovuto lasciare le città colpendo i più deboli, gli obiettivi più facili appunto.
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