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Chi sta affamando davvero Gaza 06/06/2025

Chi sta affamando davvero Gaza
Video di Naftali Bennett a cura di Giorgio Pavoncello

Chi sta affamando Gaza? Gli aiuti alimentari da Israele alla popolazione della Striscia sono aumentati ormai del 40% rispetto al periodo pre-bellico. Eppure continuiamo a vedere scene di persone affamate che si accalcano per accaparrarsi il cibo. La realtà è che Hamas usa gli aiuti alimentari come strumento per assoggettare la popolazione. Un video dell'ex premier Naftali Bennett (tradotto con intelligenza artificiale) pieno di dati e prove, ve lo dimostra.



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Rassegna Stampa
09.08.2013 Negoziati Israele-palestinesi: riflessioni sul rilascio dei 104 assassini
commento di Daniel Pipes

Testata:
Autore: Daniel Pipes
Titolo: «Riflessioni sul rilascio di 104 assassini palestinesi»

Riportiamo da IT.DANIELPIPES.ORG l'articolo di Daniel Pipes dal titolo "Riflessioni sul rilascio di 104 assassini palestinesi".


Daniel Pipes        Saeb Erekat e Tzipi Livni con John Kerry

Il rilascio dei 104 assassini palestinesi per favorire il dialogo, non ha nulla a che vedere con lo scambio di soldati israeliani (vivi o morti), perché ogni governo israeliano, qualunque fosse la sua composizione, si è sempre comportato seguendo la condotta "nessun israeliano vivo o morto deve essere lasciato al nemico, a costo di qualunque sacrificio". Ogni israeliano sa che, nel difendere la patria, ha vicine le istituzioni.
Ecco l'articolo di Daniel Pipes

Per il pezzo in lingua originale inglese, cliccare qui

I leader israeliani hanno una lunga storia di scambi asimmetrici di prigionieri con i nemici arabi. Tra essi ricordiamo:

1985 – 1150 prigionieri in cambio di 3 israeliani catturati;

2000 – 450 prigionieri arabi in cambio di 3 israeliani morti e uno rapito;

2008 – 5 prigionieri arabi (tra cui lo psicopatico Samir al-Kuntar) e 199 arabi morti in cambio di 2 corpi israeliani;

2011 – 1.027 prigionieri palestinesi in cambio del soldato israeliano Gilad Shalit.

Io mi sono strenuamente opposto a questi scambi sbilanciati (ad esempio, a quello di Shalit), pur constatando l'encomiabile intento israeliano di non abbandonare i soldati.

Ma non c'è assolutamente nulla di salvifico nello scambio che il premier Binyamin Netanyahu ha proposto oggi, rilasciando 104 assassini come un gesto di buona volontà per incoraggiare l'Autorità palestinese a negoziare. Netanyahu ha giustificato questa decisione sulla base del fatto che "talvolta i premier sono costretti a prendere decisioni in contrasto con l'opinione pubblica, quando la questione è importante per il Paese".

Questo è un argomento specioso. In modo assai più persuasivo, il vice-ministro della Difesa Danny Danon argomenta che questo gesto "è un premio per i palestinesi, per la loro disponibilità a sedersi con noi al tavolo dei negoziati. Questo sancisce i futuri criteri per ampie concessioni da parte di Israele, di fronte alle ridicole richieste avanzate dall'altra parte". Danon definisce a giusto titolo "una follia" il rilascio di decine e decine di terroristi che hanno le mani sporche del sangue di centinaia di israeliani.

Follia ma anche immoralità. Lo scambio tradisce le famiglie delle vittime e tradisce gli alleati di Israele. È un'azione ripugnante.

A chi volesse scusare Netanyahu giustificandolo perché si sente sotto pressione da parte degli Stati Uniti, io replico: questo è un magro pretesto, poiché gli israeliani possono tener testa, e spesso l'hanno fatto, ai leader americani incauti; inoltre, ciò sembra essere inappropriato, perché Netanyahu, stregato dall'incantesimo del complesso di Ben-Gurion, ha di recente mostrato di essersi convinto della necessità di uno Stato palestinese in Cisgiordania.

È consolante però vedere che la nazione israeliana ha cambiato opinione: se i sondaggi nel 2008 mostravano che quasi due israeliani su uno approvavano lo scambio, oggi, nove intervistati su uno disapprovano il rilascio dei 104 detenuti.

Per inviare la propria opinione a it.danielpipes.org, cliccare sull'e-mail sottostante


meqmef@aol.com

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