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Jordan Peterson intervista Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele 06/04/2025

Jordan Peterson intervista Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele
Video con sottotitoli italiani a cura di Giorgio Pavoncello

Jordan B. Peterson intervista il Primo Ministro israeliano Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele e sul diritto degli ebrei alla loro terra ancestrale, la Terra d'Israele, situata tra il fiume Giordano e il Mar Mediterraneo. Questa è la risposta alla narrazione falsa araba e alla loro assurda rivendicazione della terra di Israele, la patria del popolo ebraico da tempo immemorabile. La risposta a qualsiasi rivendicazione araba su una terra che chiamano "Palestina". La terra di Israele, che hanno invaso, non è mai stata terra araba e non sarà mai loro.



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Corriere della Sera Rassegna Stampa
28.06.2013 Mc Donald's non aprirà un nuovo fastfood ad Ariel
la decisione del responsabile israeliano, fondatore anche di 'Peace Now'

Testata: Corriere della Sera
Data: 28 giugno 2013
Pagina: 47
Autore: Davide Frattini
Titolo: «McDonald's, le colonie israeliane e la politica degli hamburger»

Riportiamo dal CORRIERE della SERA di oggi, 28/06/2013, a pag. 47, l'articolo di Davide Frattini dal titolo " McDonald's, le colonie israeliane e la politica degli hamburger ".

La notizia viene trattata anche da Rolla Scolari sul GIORNALE e Giordano Stabile sulla STAMPA. Scolari, Stabile e Frattini insistono nel definire Ariel 'colonia', ma, come scrive Frattini stesso nel suo articolo, Ariel, città di circa 20000 abitanti, "è uno degli insediamenti che il governo israeliano vuole mantenere anche dopo un'eventuale intesa con i palestinesi, pezzi di Cisgiordania che verrebbero scambiati con altri territori". 
Non che la decisione del responsabile di McDonald's Israele (Omri Padan) stupisca più di tanto, visto che è anche uno dei fondatori di Peace Now, sempre in prima linea nel dimostrare fiducia cieca, pronta ed assoluta verso la controparte palestinese, anche quando i fatti lo smentiscono.
Ecco l'articolo: 

Ariel Sharon non dava ascolto ai medici che gli ordinavano di rispettare la dieta. La voracità e la passione per gli hamburger dell'ex primo ministro, in coma dal 4 gennaio del 2006, avrebbe potuto essere frenata solo dall'appetito politico. Da uno scontro ideologico con la società che gestisce la catena McDonald's in Israele: il proprietario ha rifiutato di aprire un nuovo locale nella colonia di Ariel, una delle più grandi con quasi 20 mila abitanti. Omri Padan l'aveva già proclamato in un'intervista quindici anni fa al quotidiano Haaretz: «Il nostro marchio non apparirà mai al di là della Linea Verde, nei territori conquistati nel 1967. Ho il privilegio di non dover scendere a compromessi con i miei principi».
Padan è tra i fondatori del movimento Peace Now, che spinge per un accordo con i palestinesi e la fine dell'occupazione in Cisgiordania. La decisione della McDonald's locale è stata annunciata nei giorni in cui John Kerry, il segretario di Stato americano, arriva a Gerusalemme per provare a rilanciare i negoziati. I deputati della destra vogliono rispondere al boicottaggio con il boicottaggio. Eli Yishai del partito religioso Shas promette di andare a mangiare un panino da Burger Ranch (catena che vuole aprire ad Ariel) e di voler farne consegnare uno all'ufficio di Padan: «Azzurro e bianco come la nostra bandiera, così capirà che i confini di Israele sono stati aggiornati».
Ariel è uno degli insediamenti che il governo israeliano vuole mantenere anche dopo un'eventuale intesa con i palestinesi, pezzi di Cisgiordania che verrebbero scambiati con altri territori. Che le frontiere del 1967 siano o meno una precondizione per le trattive è uno dei punti più complicati da affrontare per Kerry. La politica degli hamburger da sinistra (e le reazioni degli ultranazionalisti) dimostrano che non sarà facile convincere gli israeliani e i palestinesi ad accettare compromessi.

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