Un filmato recuperato dall’esercito israeliano durante le operazioni nella Striscia di Gaza mostra sei ostaggi israeliani mentre cercano di accendere le candele della festa di Hanukkah in un tunnel con scarso ossigeno. I sei ostaggi sono Hersh Goldberg-Polin, 23 anni, Eden Yerushalmi, 24 anni, Ori Danino, 25 anni, Alex Lobanov, 32 anni, Carmel Gat, 40 anni, e Almog Sarusi, 27 anni. Il filmato risale al dicembre 2023. Otto mesi dopo, il 29 agosto 2024, all’approssimarsi delle Forze di Difesa israeliane al tunnel sotto il quartiere di Tel Sultan, a Rafah (Striscia di Gaza meridionale), tutti e sei gli ostaggi furono assassinati con un colpo alla testa dai terroristi palestinesi.
Papa Francesco: 'Un cristiano non può essere antisemita' ma nei 2000 anni passati non è stato così
Testata: Corriere della Sera Data: 25 giugno 2013 Pagina: 24 Autore: Redazione del Corriere della Sera Titolo: «'Un cristiano non può essere antisemita'»
Riportiamo dal CORRIERE della SERA di oggi, 25/06/2013, a pag. 24, la breve dal titolo "«Un cristiano non può essere antisemita»".
Papa Francesco I
Papa Francesco I sostiene che un cristiano"non può essere antisemita" per le radici in comune fra ebrei e cristiani. Più che il verbo 'potere' avrebbe dovuto usare quello 'dovere'. Viste le radici comuni tra ebraismo e cristianesimo, un cristiano non deve essere antisemita. 2000 anni di storia della Chiesa cattolica sono lì a ricordare che l'affermazione del Papa rimane un wishful thinking se non è associata ad un'opera di verifica storica e cancellazione di tutto quanto è stato sostenuto in passato. Ecco la breve:
«Per le nostre radici comuni un cristiano non può essere antisemita». Con queste parole, papa Bergoglio (Ansa/ Osservatore Romano) ha accolto la delegazione dell'Intemational Jewish Committee on Interreligious Consultations durante l'udienza a loro dedicata. Papa Francesco ha poi rimarcato che la Chiesa «condanna fermamente gli odi, le persecuzioni, e tutte le manifestazioni di antisemitismo». Ha anche ricordato l'«impulso» dato dai suoi predecessori al dialogo, con «gesti e documenti» al «cammino di maggiore conoscenza e comprensione reciproca» negli ultimi decenni. La «Nostra Aetate», nata dal Concilio ecumenico Vaticano II, è così importante per il dialogo ebraico cristiano, perché in essa «la Chiesa riconosce che gli inizi della sua fede e della sua elezione si trovano già nei patriarchi, in Mosè e nei profeti».
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