venerdi 09 maggio 2025
CHI SIAMO SUGGERIMENTI IMMAGINI RASSEGNA STAMPA RUBRICHE STORIA
I numeri telefonici delle redazioni
dei principali telegiornali italiani.
Stampa articolo
Ingrandisci articolo
Clicca su e-mail per inviare a chi vuoi la pagina che hai appena letto
Caro/a abbonato/a,
CLICCA QUI per vedere
la HOME PAGE

vai alla pagina twitter
CLICCA QUI per vedere il VIDEO

Jordan Peterson intervista Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele 06/04/2025

Jordan Peterson intervista Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele
Video con sottotitoli italiani a cura di Giorgio Pavoncello

Jordan B. Peterson intervista il Primo Ministro israeliano Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele e sul diritto degli ebrei alla loro terra ancestrale, la Terra d'Israele, situata tra il fiume Giordano e il Mar Mediterraneo. Questa è la risposta alla narrazione falsa araba e alla loro assurda rivendicazione della terra di Israele, la patria del popolo ebraico da tempo immemorabile. La risposta a qualsiasi rivendicazione araba su una terra che chiamano "Palestina". La terra di Israele, che hanno invaso, non è mai stata terra araba e non sarà mai loro.



Clicca qui






Informazione Corretta Rassegna Stampa
29.04.2013 L’Ungheria e la 'Questione ebraica'
Commento di Karl Pfeifer

Testata: Informazione Corretta
Data: 29 aprile 2013
Pagina: 1
Autore: Karl Pfeifer
Titolo: «L’Ungheria e la 'Questione ebraica'»

L’Ungheria e la “Questione ebraica”
Commento di Karl Pfeifer


                                                           Viktor Orban

Ronald S. Lauder
presidente WJC

Il Congresso Mondiale Ebraico si riunirà a Budapest  5 al 7 maggio, e il governo ungherese sta facendo di tutto per essere legittimato nella sua politica anti-democratica. Agli osservatori stranieri, poco informati, vengono spacciate per reali azioni di contenimento delle iniziative naziste. Sono stato testimone a Vienna quando l’ambasciatore ungherese Vince Szalay-Bobrovniczky ha dichiarato “ Se l’Ungheria fosse uno stato fascista il Congresso Mondiale Ebraico non potrebbe organizzare qui il suo congresso. In Ungheria vivono 100.000 ebrei, e il nostro Primo Ministro ha affermato che li difenderà. Non ho mai sentito dire altrettanto dal Cancelliere austriaco nel parlamento di Vienna.”. Voglio dire che mai nessun critico, nemmeno fra i più duri – io fra questi- ha mai definito l’Ungheria “paese fascista”. E, per fortuna, gli ebrei austriaci, dopo il 1945, non hanno mai dovuto subire quelle minacce verbali (spesso anche fisiche) abituali oggi in Ungheria, per questo il Cancelliere austriaco non ha mai dovuto difendere pubblicamente gli ebrei.

Allora perché l’ambasciatore ha nominato i 100.000 ebrei che vivono in Ungheria ? Per ricordare la leggi razziali di Norimberga o quelle ungheresi dei primi anni ’40 ? Oppure c’è qualcuno che può con serietà sostenere che 100.000 ebrei ungheresi stanno per emigrare in Israele e in base alla legge del ritorno ottenerne la nazionalità ?

In fondo è una questione di democrazia. Può uno Stato e il suo governo decidere l’identità dei propri cittadini ? Possono avere il diritto di stabilire chi è ebreo e disegnare i confini della minoranza ebraica quando finora quel confine non è mai esistito ? O non spetta al singolo cittadino definire la propria identità ?

Come intende comportarsi oggi il governo ungherese con la “questione ebraica” ? Fra i tanti, ecco un esempio: Gyorgy Konrad, che in Ungheria  è miracolosamente scampato alla Shoah, per diventare poi uno degli scrittori dissidenti più famosi, è stato anche presidente del Pen Club degli scittori, della Accademia di Berlino delle Artie delle Lettere, ha festeggiato il suo 80 compleanno lo scorso 2 aprile. Ha ricevuto auguri da ogni parte del mondo, ha ricevuto un invito ufficiale dal Presidente conservatore della Germania, ma niente dal suo paese: nessun augurio dal Presidente, né dal Primo Ministro, né dal Sindaco di Budapest, nessuno e a nessun livello ha sentito il dovere di congratularsi con lui. E’ avvenuto l’opposto, un alto funzionario del Ministero della Cultura ha affermato pubblicamente che “ Konrad non è uno scrittore ungherese, come erroneamente si crede all’estero”.

Se qualcuno è tentato dall’attribuire  l’accusa di anti-semitismo soltanto ai  neo-nazi e al loro partito, e si fida delle promesse del primo ministro Viktor Orban, deve sapere la politica “völkisch” (nazional-popolare) del governo continuerà esattamente come prima, dopo che i delegati del Congresso Mondiale Ebraico, e i giornalisti come me che l’hanno seguito, se ne saranno tornati ai loro paesi di origine.


Karl Pfeifer, giornalista, vive a Vienna


http://www.informazionecorretta.it/main.php?sez=90

Condividi sui social network:



Se ritieni questa pagina importante, mandala a tutti i tuoi amici cliccando qui

www.jerusalemonline.com
SCRIVI A IC RISPONDE DEBORAH FAIT