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Quando Lieberman non fa notizia
Con le posizioni politiche di Avigdor Lieberman si può consentire o essere in disaccordo, quel che però è deplorevole in una società democratica e aperta – almeno così dovrebbe essere la nostra – ignorarle. Per la non secondaria considerazione che Lieberman è il ministro degli esteri del governo in carica nello Stato di Israele. Questo potrà dispiacere a molti, Lieberman porta su di sé il marchio del ‘falco’, come non mancano mai si farlo notare i cronisti quando non possono fare a meno di citarlo. Una qualifica che indica semplicemente che non la pensa come vorrebbero i propagandisti del pensiero ‘politicamente corretto’, siano essi politici o, più spesso, giornalisti. Riferendosi alla lettera inviata il 24 luglio dall’Anp all’Unione Europea, nella quale si chiedeva con urgenza di riconsiderare le relazioni con Israele, vale a dire non implementarle, non concedere alcuna via preferenziale, né far proseguire l’integrazione nella UE, si accusava Israele di furto e sfruttamento delle risorse naturali, dell’embargo della Striscia di Gaza, e di impedire il progresso economico nell’area C controllata da Israele. Per finire con l’accusa di violenze nei confronti dei coloni in Giudea e Samaria. Poi era la volta di Gerusalemme, Israele veniva accusata di modificarne la situazione demografica, l’uso prolungato della detenzione e di praticare ‘uccisioni mirate e torture’. In risposta, la lettera all’Unione europea e il rinnovo della richiesta all’Assemblea Generale dell’Onu per ottenere lo status di osservatore quale stato non-membro, atti non consentito dagli accordi di Oslo, e richiesta già respinta lo scorso settembre dal veto americano. Se le notizie non hanno un contenuto pregiudizialmente negativo per Israele, sono giudicate non-notizie, quindi vanno ignorate. Israele diventa il Golia della situazione, e a chi è mai piaciuto quel gigante cattivo, giustamente ucciso dal giovane e coraggioso Davide ? Se il progetto dei nemici di Israele era quello di scambiare le parti, abbiamo il timore che ci stiano riuscendo. |
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