Appena Ieri Shemuel Yosef Agnon
Traduzione di Elena Loewenthal
Einaudi Euro 32
Il sionismo fin dal primo ‘900 cambiò totalmente la letteratura ebraica che dai temi dell’oppressione diasporica passava a quelli della costruzione di un futuro nazionale. Agnon, che immigrò in Palestina nel 1907, rappresenta e sopravanza tutta questa tendenza: la rappresenta quando sceglie l’ebraico (e non l’yiddish, pur essendo nato in Galizia nel 1888) e la tematica della “Terra d’Israele” (che chiama già così); la sopravanza quando, come nota Yehoshua nella prefazione, “stabilisce una complessa dialettica fra l’antica cultura ebraica e le tensioni della modernità”, dando spazio all’interiorità e all’ironia. Appena ieri, uno dei suoi amatissimi capolavori, ruota intorno a un protagonista classico per Agnon, un sognatore perdente della seconda alyah (l’immigrazione tra il 1904 e il ’14). Il plot si muove tra due poli e due donne: Jaffa, la futura Tel Aviv, con i suoi abitanti emancipati, e la religiosa Gerusalemme che finisce per “conquistare il nostro eroe” (accompagnato a lungo da un cane pensante!) avviandolo a un “destino” triste e sorprendente.
Susanna Nirenstein
R2 Cult – La Repubblica