C'è chi ha il coraggio di far passare per 'difesa degli ebrei' degli ignobili opuscoli antisemiti 19/02/2010
C'è chi ha il coraggio di far passare per 'difesa degli ebrei' degli ignobili opuscoli antisemiti
Michelangelo Antonioni
È saltata di fuori la vicenda del commento entusiastico che, nel 1940, Michelangelo Antonioni fece del film antisemita “Süss l’ebreo”. Pierluigi Battista ha commentato osservando giustamente che tutto questo malessere ricorrente deriva dal fatto che troppi intellettuali e personaggi pubblici “redenti” hanno cancellato le tracce dei loro misfatti fascisti e razzisti, invece di riconoscerli onestamente e lasciare ai posteri un quadro chiaro e pulito del passato. Giustissimo. Ma le cose stanno peggio di così. Perché saremmo soltanto dentro la categoria dell’occultamento e dell’imbarazzo. Invece, in molti casi siamo nella categoria dell’esibizione e della sfrontatezza. Quello che hanno detto e scritto troppi esponenti della scuola statistica italiana sta sotto gli occhi di tutti. Altrettanto vale per i “padri” dell’ambientalismo italiano. E si potrebbe continuare. Ma i “figli” – ovvero gli allievi di costoro – non soltanto non occultano niente, ma spudoratamente giustificano le malefatte dei loro padri e aggrediscono chi osa criticarli. Hanno persino il coraggio di far passare per “difesa degli ebrei” degli ignobili opuscoli antisemiti. Altro che imbarazzo e cancellazione delle tracce.