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Chi sta affamando davvero Gaza 06/06/2025

Chi sta affamando davvero Gaza
Video di Naftali Bennett a cura di Giorgio Pavoncello

Chi sta affamando Gaza? Gli aiuti alimentari da Israele alla popolazione della Striscia sono aumentati ormai del 40% rispetto al periodo pre-bellico. Eppure continuiamo a vedere scene di persone affamate che si accalcano per accaparrarsi il cibo. La realtà è che Hamas usa gli aiuti alimentari come strumento per assoggettare la popolazione. Un video dell'ex premier Naftali Bennett (tradotto con intelligenza artificiale) pieno di dati e prove, ve lo dimostra.



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Corriere della Sera Rassegna Stampa
03.08.2009 Arabia Saudita : una fatwa mortale contro Halima Mozafar
'colpevole' di essere apparsa in tv senza velo

Testata: Corriere della Sera
Data: 03 agosto 2009
Pagina: 31
Autore: Pierluigi Battista
Titolo: «La poetessa saudita e gli uomini-caverna»

Riportiamo dal CORRIERE della SERA di oggi, 03/08/2009, a pag. 31, l'articolo di Pierluigi Battista dal titolo " La poetessa saudita e gli uomini-caverna ".

 Donne in Arabia Saudita. O così o morte.

Si chiama Halima Mozafar, è una giovane poetessa, e vive in Arabia Saudita. È un eroe (un’eroina) la cui vicenda ha tutti i titoli per colpire il cuore e la ragio­ne dell’opinione pubblica internazionale, se que­st’ultima avesse ancora un cuore e una ragione e non fosse succube del cinismo dei governi e dei poteri eco­nomici del mondo. Sul destino di Halima grava una fatwa mortale: «Tua madre piangerà la tua morte, così come i tuoi corrotti predecessori. Verseremo il tuo sangue. Sei colei che ha dichiarato guerra a Dio, al suo Profeta e a tutti i creden­ti ». Sotto una minaccia, la poetessa Halima si è presentata senza velo alla tv Al-Arabiya e ha detto con fierezza: «L’Islam è una religione liberale e non impone nulla riguar­do alle scelte personali. E voi uomini-caverna, che temete l’amore, siete solo ripugnanti e non mi fate paura». Eroismo puro, povera Halima Mozafar.

Purtroppo non abbiamo potuto ammirare la reazione de­gli «uomini-caverna», le facce stravolte dei guardiani della fede, dei pasdaran dell’integralismo, dei mazzieri della pu­rezza religiosa che picchiano, lapidano, uccidono e strazia­no le donne perché si sentono in tanti, impuniti, ferreamen­te organizzati nelle loro bande e squadracce che infestano il mondo arabo e islamico. Loro erano già furiosi per l’atto «bla­sfemo » che Halima avrebbe commesso semplicemente (lo racconta bene Anna Mazzone sul Riformista ) partecipando a un seminario a un circolo cultu­rale di Riad. La sfida della don­na che con temerarietà sconsi­derata si è presentata a volto scoperto per denunciarne la protervia li renderà pazzi di rab­bia. Ma gli uomini-caverna han­no dalla loro l’omertà e l’indif­ferenza internazionale. Tempo fa hanno diffuso un video in cui una donna in Pakistan veniva frustata perché stava pas­seggiando con un uomo. E non si hanno notizie sull’applica­zione della legge infame assecondata da Karzai in Afghani­stan dove si autorizzava lo stupro della moglie da parte de­gli uomini-caverna diventati mariti senza amore e senza consenso.

Quelle donne furono lasciate sole. E molto probabilmen­te la stessa sorte capiterà ad Halima Mozafar. Non si hanno più notizie di Amnesty International e di Human Rights Wa­tch. Si chiede sempre perché ciò che resta del femminismo occidentale non dica una parola sul destino delle donne tor­turate e uccise nell’Islam totalitario. Ma è ingiusto chiedere alle femministe una sensibilità speciale sulla persecuzione delle donne: sarebbe come pretendere che solo i neri debba­no indignarsi per il razzismo o solo gli ebrei per la Shoah. Si potrebbe eventualmente chiedere ai giornalisti di difendere la libertà di parola nel mondo, ma la loro Federazione inter­nazionale (complice Serventi Longhi) è troppo impegnata a discriminare i colleghi israeliani. La ragazza saudita resterà sola con il suo coraggio. Come conclude Anna Mazzone:
buona fortuna, Halima.

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