GAZA -Sono stati tre i raid aerei che Israele ha effettuato stasera sulla Striscia di Gaza in risposta agli attacchi con razzi e colpi di mortaio sferrati oggi da miliziani palestinesi contro il deserto del Neghev, nel sud del territorio dello stato ebraico. Fonti di Hamas hanno reso noto che, oltre a una struttura dei suoi servizi di sicurezza nella localita' di Mughraqa, sono stati colpiti anche due tunnel al confine con l'Egitto, nel sud della Striscia. Nei raid non vi sono stati ne' morti ne' feriti mentre i razzi e i colpi di mortaio sparati contro il Neghev hanno provocato il ferimento di due militari e di un civile. Si tratta dei primi feriti da quando, il 18 gennaio, e' entrata in vigore una tregua seguita ai 22 giorni dell'operazione Piombo Fuso scatenata da Israele contro Hamas, in cui 1.300 palestinesi sono rimasti uccisi. Fonti militari israeliane in serata hanno confermato che l'aeronautica militare ha condotto ''diversi raid sulla Striscia di Gaza'' senza aggiungere altri dettagli. Gli incidenti sono avvenuti mentre al Cairo i dirigenti egiziani lavorano per mettere a punto un cessate il fuoco fra Israele e Hamas, forse gia' da giovedi'. Il premier Ehud Olmert aveva avvertito che la reazione di Israele sarebbe potuta essere ''non proporzionata'' e a Gaza i miliziani di Hamas avevano avuto ordine di sparpagliarsi per non rappresentare un obiettivo per la aviazione israeliana.
Intanto nel governo Olmert - a circa una settimana dalle elezioni politiche - profondi dissensi sono maturati fra il ministro della difesa Ehud Barak, laburista, che punta a un accordo tacito con Hamas per una tregua prolungata, e il ministro degli esteri Tzipi Livni, Kadima, che insiste per un atteggiamento molto piu' rigido.
A Gerusalemme sono accolte con prudenza le notizie divulgate dalla rete televisiva al-Arabiya circa una disponbilita' di Hamas a sottoscrivere un accordo di cessate il fuoco di un anno sulla base delle proposte egiziane. Non e' escluso che si tratti di un espediente di Hamas per prevenire nuovi attacchi israeliani su Gaza alla vigilia delle elezioni del 10 febbraio, ha detto una fonte politica citata dalla radio militare. Secondo il capo dell'intelligence militare israeliana Amos Yadlin si tratta di attacchi condotti da gruppuscoli che cercano in tutti i modi di infiammare la zona di confine. Hamas, a suo parere, mantiene un atteggiamento passivo. Il Likud, principale partito di destra, comunque non lesina critiche al governo Olmert per non aver saputo riportare la calma nel Neghev. ''Barak - ha spiegato il vicepremier Ramon - vorrebbe giungere ad una intesa tacita con Hamas'' puntellata da una attivita' internazionale che impedisca il traffico di armi verso Gaza. Ma si tratta, ha precisato, solo di ''speranze''. D'altra parte Ramon lotta in seno al governo per impedire che Hamas (''una organizzazione terroristica e antisemita'') continui a mettere radici a Gaza. Cosa che, a suo parere, significa accettare che ai confini di Israele si crei ''una dependance iraniana''.
La Livni, ha precisato Ramon, concorda con il suo approccio. Fra la popolazione del Neghev intanto cresce il malumore nei confronti di Olmert, e la delusione per l'esito della operazione Piombo Fuso e' sempre piu' forte. ''Alle minacce di Olmert di rispondere agli ultimi lanci di razzi palestinesi non sono seguiti fatti'' ha notato Zwi Fogel, un ufficiale della riserva che vive nel Neghev occidentale.
''Inoltre non abbiamo ancora capito come Israele sapra' impedire il traffico di armi di verso Hamas, che tra un anno sara' prevedibilmente in grado di colpire Tel Aviv. Infine nessun progresso sembra essere stato compiuto per la liberazione di Ghilad Shalit'', il caporale tenuto in ostaggio da Hamas dal giugno 2006. Nella imminenza delle elezioni politiche questo malumore potrebbe penalizzare i partiti di governo e rafforzare i partiti della destra nazionalista, che gia' sono dati in netto vantaggio negli ultimi sondaggi.
|