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Chi sta affamando davvero Gaza 06/06/2025

Chi sta affamando davvero Gaza
Video di Naftali Bennett a cura di Giorgio Pavoncello

Chi sta affamando Gaza? Gli aiuti alimentari da Israele alla popolazione della Striscia sono aumentati ormai del 40% rispetto al periodo pre-bellico. Eppure continuiamo a vedere scene di persone affamate che si accalcano per accaparrarsi il cibo. La realtà è che Hamas usa gli aiuti alimentari come strumento per assoggettare la popolazione. Un video dell'ex premier Naftali Bennett (tradotto con intelligenza artificiale) pieno di dati e prove, ve lo dimostra.



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Rassegna Stampa
13.01.2009 Pace con l'Autorità palestinese, tregua con Hamas
l'opinione di Amos Oz

Testata:
Autore: Umberto De Giovannangeli
Titolo: «Due Palestine, pace con l’Anp»
Da L'UNITA' del 13 gennaio 2009

Occorre guardare in faccia la realtà, E la realtà, per quanto possa non piacerci, dice che ormai esistono due Palestine: una, a Gaza, controllata da una banda estremista, Hamas; l'altra, in Cisgiordania, dove è insediata una dirigenza palestinese, quella del presidente Abu Mazen, sinceramente impegnata a ricercareun compromesso onorevole con Israele. Da questa constatazione dobbiamo partire per definire una strategia che sulla realtà delle due Palestine permetta di raggiungere risultati diversificati che non possono essere raggiunti con il solo uso della forza». A parlare è uno dei più grandi, e impegnati, scrittori israeliani contemporanei: Amos Oz. «Resto della convinzione - sottolinea Oz - che Israele non poteva non reagire alle continue provocazioni di Hamas; i razzi lanciati a ripetizione contro le nostre città del Sudmiravano, è bene non scordarlo mai, a compiere stragi di civili, che poi Hamas non sia riuscito, finora, in questo intento terroristico, è un altro discorso. Ma con al stessa convinzione oggi dico che l'invasione di terra è sbagliata, per tanti motivi, il primo dei quali perché fa il gioco di Hamas». AGazaèguerra totale. Israeleèprontoascatenarelaterzafasedell'offensiva militare. «Nessuno può restare insensibile di fronte alle immagini di distruzione e di morte che giungono da Gaza. Gaza merita altro da Hamas. Ma Israele non poteva non reagire al lancio di migliaia di razzi contro la popolazione del Sud, come non era possibile chiudere gli occhi di fronte al contrabbando di armi, armi sempre più sofisticate e distruttive, che dall'Egitto attraverso i tunnel finivano nelle mani delle milizie estremisti palestinesi. Tuttavia, l'invasione di terra è sbagliata». Perché sbagliata? «Una massiccia invasione di terra rientrava nei disegni di Hamas. Perché gli attacchi di terra significano inevitabilmente centinaia e centinaia di morti, molti dei quali civili palestinesi, donne e bambini. Ed è proprio quello che cerca Hamas. Esibire al mondo arabo, e non solo arabo, i cadaveri dei suoi "martiri" innocenti, e su quei cadaveri fare proselitismo, legittimarsi come forza di resistenza contro il Nemico sionista assetato di sangue. Per Hamas la vita umana, la vita della gente di Gaza, ha scarsissimo valore.Comenessun valore ha la vita di qualsiasi cittadino israeliano che per questi terroristi senza scrupoli, armati dall' Iran, è un bersaglio in sé del tutto legittimo. Più morti più proselitismo: questo è il loro cinico disegno. E noi stiamo rischiando di favorirlo con l'invasione di terra, dietro alla quale vedo manifestarsi una illusione: quella della spallata finale ad Hamas». Cosa fare allora? «Io credo che occorra prendere atto che ormai esistono due Palestine: una, a Gaza, controllata da un movimento estremista a cui è del tutto inutile chiedere il riconoscimento d'Israele; l'altra, in Cisgiordania, è governata da un leader, Abu Mazen, sinceramente impegnato nel raggiungimento di un accordo di pace con Israele. Ebbene, con la prima Palestina, il massimo che si può ricercare è un cessate il fuoco completo in cambio di un allentamento dell'assedio a Gaza». Mentre con l'altra Palestina? «Occorre accelerare il negoziato in modo tale da mostrare concretamente a tutto il popolo palestinese, di Cisgiordania e di Gaza, che esiste un'alternativa vera alla violenza per veder riconosciuti i propri diritti. Solo così è possibile rafforzare la leadership moderata di Abu Mazen. I termini di un accordo esistono già e sono noti a tutti: tornare ai confini antecedenti il 1967 salvo correzioni che tengano conto di una realtà diversa da quella di 32 anni fa; correzioni che devono comunque essere condivise e reciproche; Gerusalemme come capitale di due Stati; lo smantellamento di tutti gli insediamenti all'interno del territorio dello Stato palestinese; la demilitarizzazione, con garanzia internazionale, delle aree evacuate da Israele. Il coraggio della pace può essere il vero messaggio vincente lanciato alla popolazione di Gaza.Mail primo passo da compiere, è raggiungere il cessate il fuoco senza il quale, anche l' "altra Palestina" resterebbe una illusione». MaHamas sembra rifiutare il cessate il fuoco «Se così è, allora deve essere chiaro a tutti di chi sia la responsabilità. Ma anche in questo caso, l'invasione di terra resta un errore

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