Chi sta affamando davvero Gaza Video di Naftali Bennett a cura di Giorgio Pavoncello
Chi sta affamando Gaza? Gli aiuti alimentari da Israele alla popolazione della Striscia sono aumentati ormai del 40% rispetto al periodo pre-bellico. Eppure continuiamo a vedere scene di persone affamate che si accalcano per accaparrarsi il cibo. La realtà è che Hamas usa gli aiuti alimentari come strumento per assoggettare la popolazione. Un video dell'ex premier Naftali Bennett (tradotto con intelligenza artificiale) pieno di dati e prove, ve lo dimostra.
10 febbraio, elezioni in Israele ? le analisi di Francesco Battistini e R.A. Segre
Testata:Corriere della Sera - Il Giornale Autore: Francesco Battistini - R.A. Segre Titolo: «Tzipi-Condi, amiche-nemiche divise dalla risoluzione Onu - Nel listino politico sale la stella di Barak Tzipi Livni in caduta libera»
Dal CORRIERE della SERA del 12 gennaio 2009, riportiamo l'articolo di Francesco Battistini "Tzipi-Condi, amiche-nemiche divise dalla risoluzione Onu ":
GERUSALEMME — «Condi è più d'una collega: è un'amica. Ammiro la sua determinazione» (settembre 2008). «Mi piace stare con Tzipi. La conosco dal '99, ho imparato quanto vada fiera dei suoi bambini. E anche quando usciremo di scena, lo so, resteremo amiche » (dicembre 2008). Guai a confondere un alleato con un amico, ammoniva Napoleone: l'hanno capito anche le due primedonne dello scenario mediorientale, legate da una vita e divise da tre giorni. Da giovedì notte per la precisione, ore 3.30, quando all'Onu è andato in scena il più impensabile dei tradimenti: la segretaria di Stato americana, Condoleezza Rice, l'alleata di tutti i bombardamenti, che non muove un dito, lascia che il Consiglio di sicurezza voti la risoluzione 1860, quella che impone un immediato cessate il fuoco a Gaza, obbligando Israele a spicciarsi con l'attacco di terra ed esponendo l'amica Tzipi Livni ai cecchini della campagna elettorale israeliana. Che coltellata. Da Gerusalemme, partono accuse feroci a Condi: è stata lei a lavorare dietro le quinte perché la 1860 passasse, nonostante le promesse. Quando Tzipi se n'è accorta, ha cercato l'amica sette volte al telefono. Toni accesi. Tutto inutile. A sorpresa, inaudito, la Rice non solo escludeva d'usare il suo diritto di veto: era pure pronta a votare la risoluzione. Solo una chiamata del premier Ehud Olmert a Bush in persona, e uno squillo dalla Casa Bianca, hanno evitato l'incidente. La capa della diplomazia americana s'è astenuta ma assieme ai ministri francese e inglese, Bernard Kouchner e David Miliband, ha comunque detto no a un rinvio del voto, come speravano invece gl'israeliani, riaprendo nel governo Olmert la sfida tra Tzipi e il ministro laburista della Difesa, Ehud Barak. «Mi congratulo con la collega Livni per il fallimento dei suoi sforzi diplomatici », attacca ora Binyamin Ben-Eliezer, laburista. Poi, storpiandone apposta il nome: «Mi spiace per come Condoleezzia concluda il suo mandato...». I generali sono furiosi: «Questo è lo Yom Kippur della diplomazia — confida uno — siamo stati colti completamente di sorpresa. Avevamo chiesto più tempo per l'operazione, dovremo accelerare». Dice la vice di Barak, Matan Vilnai: «La risoluzione Onu non ci lascia molto margine di manovra». I laburisti fiutano consensi elettorali: «Siamo andati in guerra con un credito internazionale mai avuto. Tutti hanno lavorato benissimo, tranne la macchina delle pr: avevamo Bush dalla nostra parte, è passata la linea dei Paesi arabi». L'opposizione del Likud prepara manifesti anti-Livni («Non ci fidiamo di lei», «una leader debole») e carica: «Invece di dare interviste — spara il deputato Gidon Saar — Tzipi avrebbe fatto meglio a scendere nell'arena dell'Onu e combattere». Risalita (ma non troppo) nei sondaggi d'opinione e accreditata d'una possibile vittoria a febbraio, la leader del Kadima mette l'elmetto: le forze armate avevano chiesto due settimane e questo hanno avuto, sapevano che cosa stava succedendo, «chiaro che non sono soddisfatta della risoluzione Onu, ho fatto di tutto per impedirla, ma mi spiace che colleghi di governo approfittino di questo per avere un risultato elettorale». Furiosa, Tzipi. Delusa. Ma se le chiedono di Condi, per adesso sorvola: «Non ho sentito la signora Rice nelle ultime ore».
Sul GIORNALE , a pagina 12, segnaliamo l'analisi di R. A. Segre "E nel listino politico sale la stella di Barak Tzipi Livni in caduta libera", non disponibile su internet. Mentre i successi militari a Gaza rafforzano la posizione elettorale di Barak, sostiene Segre, l'insuccesso diplomatico della risoluzione1860, che non menziona le responsabilità di Hamas nel conflitto, né il soldato israeliano sequestrato, Gilad Shalit, indebolisce quella di Tzipi Livni.
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