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Chi sta affamando davvero Gaza 06/06/2025

Chi sta affamando davvero Gaza
Video di Naftali Bennett a cura di Giorgio Pavoncello

Chi sta affamando Gaza? Gli aiuti alimentari da Israele alla popolazione della Striscia sono aumentati ormai del 40% rispetto al periodo pre-bellico. Eppure continuiamo a vedere scene di persone affamate che si accalcano per accaparrarsi il cibo. La realtà è che Hamas usa gli aiuti alimentari come strumento per assoggettare la popolazione. Un video dell'ex premier Naftali Bennett (tradotto con intelligenza artificiale) pieno di dati e prove, ve lo dimostra.



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Rassegna Stampa
08.12.2008 Asilo per gli omosessuali perseguitati in Iran
una campagna denuncia torture ed esecuzioni

Testata:
Autore: la redazione
Titolo: «Una Rete mondiale per denunciare le torture e salvare i gay dalla forca»
Da L'UNITA' dell'8 dicembre 2008, riportiamo l'articolo "Una Rete mondiale per denunciare le torture e salvare i gay dalla forca", ( pagina 36):

Stop alla forca: come si fa? «Deve nascere una potente rete mondiale capacedidenunciare torture e arresti per rapporti omosessuali e fermare le esecuzioni». È l’obiettivo di Matteo Pegoraro co-presidente con Roberto Malini e Dario Picciau del Gruppo EveryOne. Il caso Pegah, l’odissea di Mehdi, la terribile storia diMakwan, iraniano giustiziato per aver avuto a 13 anni rapporti con un suo coetaneo, sono stati sottratti al silenzio grazie alla pattuglia di Everyone, organizzazione internazionale contro le discriminazioni e per i diritti umani, ramificata in Europa e inAmerica. Il gruppo non lavora solo contro le discriminazioni anti-gay. Sul sito www.everyonegroup. comci sono notizie dellecampagne per iromo per i disabili e in basso campeggia il link alla pagina web di «Famiglia cristiana». Ma da qualche anno l’emergenza gay nelmondosi è acutizzata. «Collaboriamo molto con l’Iran queer organitation (Irqo) da quando Arsham Parsi è riuscito a scappare in Canada e da lì tenere i contatti con gli attivisti che rischiano in patria. Dal 2005 la situazione in Iran si è inasprita. Conl’ascesadiAhmadinejad è scattata la persecuzione. Ci sono infiltrati della polizia nei gruppi di omosex. Nei luoghi dove si incontrano per parlare senza essere notati, sono frequenti le retate e l’arresto degli innocenti ». C’è un video girato ai danni dei due giovani in carcere dal gennaio scorso. Si chiamano Hamzeh Chavi e Loghman Hamzehpour, sono una giovanissima coppia, hanno 18 e 19 anni. Il tribunale islamico li ha rinviati a giudizio con le accuse di «Mohareb» reato di chi è nemico di Allah e «Lavat», sodomia. Il video li ha inchiodati e loro hanno ammesso di amarsi. «Ma come fanno le autorità ad avere quel video? Grazie agli infiltrati», commenta Pegoraro. Adesso i due ragazzi in attesa di processo rischiano la forca. «Abbiamo contatti in Iran cerchiamo di non far cadere tutto nel silenzio, come vorrebbe il ministero della Giustiza per poi fare l’esecuzione capitale in sordina. Così è successo perMakwan, giustiziato senza che l’avvocato e i familiari venissero avvertiti». Everyone ha seguito il caso di Mehdi Kazemi, riuscendo a ottenere nel maggio di quest’anno l’asilo nel Regno Unito per il giovane ventenne che ha rischiato di essere deportato in Iran, dove lo aspettava la tortura. «Medhi ci chiedeva di non pubblicare il suo nome e cognome nel timore che i suoi familiari in patria venissero perseguitati. La polizia intercetta anche le mail e i contatti via Internet». Mehdi ha ottenuto l’asilo grazie al rapporto-denuncia presentato con «i Radicali al Parlamento europeo che dimostrava il diritto all'asilo e i gravissimi abusi commessi dall'Home Office. Il Parlamento europeo ha approvato una Risoluzione urgente». Non solo, nel regno Unito venivano cambiate le procedure di concessione dello status di rifugiato. Grazie alle campagne di sensibilizzazione è mutato l’atteggiamento dell’Home office, equivalente del nostro «ministero dell’immigrazione». Pegah, la lesbica iraniana rifugiatasi a Londra dove rischiava il rimpatrio, resta in attesa di asilo. Everyone si batte per l’asilo dei gay iraniani che scappano in Turchia raggiungendo poi Regno Unito, Canada, Olanda e Grecia. Per gli altri cerca di scongiurare la forca. «Occorreuna Retemondiale di attivisti che curi i singoli casi, faccia campagne di sensibilizzazione, intervenga con autorità». Mehdi ce l’ha fatta. Parham, il suo compagno, è stato assassinato dal boia.

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