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Chi sta affamando davvero Gaza 06/06/2025

Chi sta affamando davvero Gaza
Video di Naftali Bennett a cura di Giorgio Pavoncello

Chi sta affamando Gaza? Gli aiuti alimentari da Israele alla popolazione della Striscia sono aumentati ormai del 40% rispetto al periodo pre-bellico. Eppure continuiamo a vedere scene di persone affamate che si accalcano per accaparrarsi il cibo. La realtà è che Hamas usa gli aiuti alimentari come strumento per assoggettare la popolazione. Un video dell'ex premier Naftali Bennett (tradotto con intelligenza artificiale) pieno di dati e prove, ve lo dimostra.



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Rassegna Stampa
04.11.2008 Una mostra per beatificare Pio XII
aperta da oggi fino al 6 gennaio

Testata:
Autore: Paolo Rodari
Titolo: «Il vero Pio XII in mostra. Portava scarpe bucate»
Continua il "marketing" a favore della beatificazione di Pio XII, ora anche con una mostra che dovrebbe rivelarne la "vera" figura.
Dal RIFORMISTA del 4 novembre 2008, la cronaca di Paolo Rodari:

Portava un paio di scarpe rosse di cuoio, parecchio logore, con addirittura due buchi sul davanti. E anche la vestaglia da lavoro, uno spolverino bianco con due file di bottoni che usava indossare nel suo ufficio, non era dei migliori. Nel suo appartamento privato, all'ultimo piano del palazzo apostolico, conduceva una vita molto parca. Negli anni della guerra non voleva che si accendesse il riscaldamento per sentirsi più vicino alla gente. Pranzava e cenava sempre da solo, liberando, mentre era a tavola, dei canarini. Erano l'unico suo svago. Spesso, per non sprecare carta, scriveva i suoi appunti sul retro delle buste contenenti la corrispondenza che gli arrivava dalla segreteria di Stato. Fin dal 1936, quando durante il viaggio negli Stati Uniti gliene regalarono uno, era solito farsi la barba con il rasoio elettrico, un Remington oggi ancora ben conservato. Il Remington e l'illustre personaggio che lo usava, vennero anche "celebrati" il 4 maggio 1952 da una copertina della Domenica del Corriere che li ritraeva (entrambi) davanti a uno specchio: nella raffigurazione compariva anche un canarino. Dirà a proposito del Remington l'illustre personaggio: «Sia resa lode all'inventore del rasoio elettrico che mi permette ogni giorno di dedicare cinque minuti in meno alla mia barba e cinque minuti in più al sacrificio divino».
Sono aneddoti e immagini, a tratti sconosciuti, sui quali la Santa Sede, grazie allo sforzo del pontificio comitato di scienze storiche, ha voluto "lavorare" per portare a compimento una mostra tutta dedicata a uno dei Pontefici meno compresi del 900 in occasione dei cinquant'anni dalla morte: Pio XII. Una mostra aperta al Braccio di Carlo Magno da oggi fino al 6 gennaio prossimo e nella quale è un Eugenio Pacelli che va al di là dell'immagine ufficiale, come pure al di là di alcune interpretazioni stereotipate, che viene presentato. A conti fatti, si tratta di una risposta nuova che il Vaticano ha deciso di dare alle tante polemiche che da anni, ma anche nelle ultime settimane complici le voci di un possibile sblocco del processo di beatificazione e canonizzazione, sono insorte soprattutto all'interno di ambienti ebraici intorno alla figura di colui che resta l'ultimo Papa romano. Per molti di questi ambienti, infatti, Pio XII fu in qualche modo troppo silente (e quindi connivente) col Terzo Reich durante l'Olocausto.
Benedetto XVI, ovviamente, non ha intenzione di farsi intimidire. Anzi, secondo indiscrezioni, pare che con l'inizio del nuovo anno (entro gennaio) firmerà il decreto sulle virtù eroiche - scalino necessario verso la beatificazione - fermo da più di un anno e mezzo nelle mani dello stesso Pontefice. Non lo farà tanto contro le interpretazioni (a modo di vedere della Santa Sede del tutto erronee) ebraiche. Ma, come si evince dalla mostra, lo farà per Pacelli: la presunta "santità" di Pio XII, infatti, non è soltanto dal comportamento tenuto con gli ebrei che la si può o meno evincere. È tutta la sua vita che la deve dimostrare.
Per la Santa Sede, insomma, l'agenda del processo di beatificazione e canonizzazione di Pacelli non deve essere dettata dall'esterno. Perché altrimenti, se così fosse, per ogni Pontefice, come per ogni candidato alla santità, ci si dovrebbe fermare alle interpretazioni più in voga. Se così fosse, insomma, Pio IX sarebbe stato semplicemente il Papa antirisorgimentale. Pio X quello antimodernista. E Pio XII, appunto, quello del silenzio sull'Olocausto.
La mostra è un insieme di immagini e reperti conosciuti e non del Papa: vi si trovano minute, lettere al fratello Francesco e ai familiari, fotografie e ricordi. Come pure oggetti personali che ne mostrano la semplicità di vita come anche il regime di povertà al quale si sottoponeva volontariamente. Sul periodo della seconda guerra mondiale, vengono riportati i documenti che testimoniano l'azione svolta, tramite l'apertura di conventi, case religiose e pure dello stesso Vaticano, per salvare 8500 dei 9600 ebrei presenti a Roma. Poi il forno fatto installare sempre in Vaticano per rifornire gratuitamente di pane la città. E, ancora, l'azione svolta per salvare una parte rilevante, almeno il 50% , del patrimonio artistico italiano, "ricoverato" in Vaticano assieme ad alcune delle biblioteche più significative.

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