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Chi sta affamando davvero Gaza 06/06/2025

Chi sta affamando davvero Gaza
Video di Naftali Bennett a cura di Giorgio Pavoncello

Chi sta affamando Gaza? Gli aiuti alimentari da Israele alla popolazione della Striscia sono aumentati ormai del 40% rispetto al periodo pre-bellico. Eppure continuiamo a vedere scene di persone affamate che si accalcano per accaparrarsi il cibo. La realtà è che Hamas usa gli aiuti alimentari come strumento per assoggettare la popolazione. Un video dell'ex premier Naftali Bennett (tradotto con intelligenza artificiale) pieno di dati e prove, ve lo dimostra.



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Rassegna Stampa
15.10.2008 Il 16 ottobre 1943, la razzia nazista nel ghetto di Roma
era un sabato, giorno di preghiera e di riposo per gli ebrei

Testata:
Autore: Cinzia Leone
Titolo: «Le macabre sorprese naziste del sabato»
Dal RIFORMISTA del 15 ottobre 2008:

«Samstagshlag». "Sorpresa del sabato". Così la Gestapo chiamava la razzia degli ebrei nel giorno della preghiera e del riposo. A Trieste la prima, un sabato e giorno di Kippur. Ancora un sabato a Firenze il 27 novembre. All'alba di un altro sabato, il 16 ottobre del ‘43, i tedeschi circondano il ghetto di Roma. 1259 gli arrestati, stipati nei carri bestiame destinati a Birkenau-Auschwitz. Sopravvissuti al trasporto: 15 uomini e una donna.
Ma gli ebrei italiani avevano cominciato a morire cinque anni prima, il 14 luglio del '38, con il primo, sia pure solo teorico, atto ufficiale antiebraico: il «manifesto degli scienziati razzisti», sottoscritto da 180 scienziati del regime. Dieci punti deliranti esplicitano un atto di guerra antiebraico e non solo. «È tempo che gli italiani si proclamino razzisti» recita il documento al punto sette. È solo l'inizio. A settembre iniziano i decreti legge. Primo tra tutti l'allontanamento di docenti e studenti ebrei dalle scuole e dalle accademie. Albert Einstein, membro d'onore dei Lincei, presenta le dimissioni e vengono immediatamente accettate. I divieti si susseguono a raffica. Proibiti i matrimoni misti. Le librerie non possono esporre e vendere libri di autori ebrei, ritirati dalle scuole i libri di testo scritti da ebrei. La dicitura "di razza ebraica" deve essere specificata su ogni documento e gli appartenenti non possono avere dipendenti di "razza" ariana.
In breve tempo a questi più noti decreti, si affiancano minuziose circolari che dettagliano la discriminazione. Il senso di alcune sembra rivolto alla sicurezza: non possono diventare piloti, ottenere il porto d'armi, maneggiare gas tossici. Altri all'isolamento sociale: divieto di far parte di associazioni culturali e sportive, di noleggio film, di gestire scuole di ballo e di taglio e cucito, di vendita e possesso di apparecchi radio e di esercizio di tipografie. Il crescendo è surreale e arriva a limitare la vita quotidiana e le scelte personali: divieto di frequentare luoghi di villeggiatura di «importanza strategica» e di far parte di associazioni di protezione degli animali. Il settore dello spettacolo è oggetto di particolare attenzione: «È stato fatto divieto agli appartenenti alla razza ebraica di esplicare qualsiasi attività nel settore dello spettacolo». Esteso a tutte le categorie: gli autori, i librettisti, i traduttori, i soggettisti, gli scenografi, gli attori, i registi, le comparse, i coristi, i direttori ed i componenti di orchestra, il corpo di ballo, i tecnici, gli operai, il personale di sala, di pulizia e persino i custodi. Il cerchio si chiude sui mestieri. Divieto di esercitare il lavoro di: portiere in case abitate da ariani, affittacamere, guida turistica, interprete, ambulante, commerciante di preziosi, fotografo, mediatore, piazzista, venditore di articoli religiosi, di carte da gioco, di ottica, di alcolici, di rottami metallici, di lana da materassi, di cartoleria, di giocattoli. Resta poco e anche quel poco vietato. Arriva la circolare che ordina di sostituire i nomi ebraici di vie, luoghi e moli marittimi. Vengono rimosse le lapidi che ricordano i cittadini ebrei. Anche la morte ha la sua parte ed è vietato pubblicare sulla stampa necrologi. Si può ancora morire di morte naturale, per il momento, ma nessuno lo deve sapere. Bisogna sparire e viene vietato di inserire il nome in annuari ed elenchi telefonici.
In quest'elenco surreale e atroce un divieto spicca tra tutti per la sua dolorosa crudeltà. Divieto di allevare colombi viaggiatori. Se non a ribellarsi, avessero imparato dai docili piccioni almeno a fuggire dall'orrore che li stava aspettando.

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