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Chi sta affamando davvero Gaza 06/06/2025

Chi sta affamando davvero Gaza
Video di Naftali Bennett a cura di Giorgio Pavoncello

Chi sta affamando Gaza? Gli aiuti alimentari da Israele alla popolazione della Striscia sono aumentati ormai del 40% rispetto al periodo pre-bellico. Eppure continuiamo a vedere scene di persone affamate che si accalcano per accaparrarsi il cibo. La realtà è che Hamas usa gli aiuti alimentari come strumento per assoggettare la popolazione. Un video dell'ex premier Naftali Bennett (tradotto con intelligenza artificiale) pieno di dati e prove, ve lo dimostra.



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Rassegna Stampa
21.07.2008 La deriva terrorista del Libano
e del suo presidente Michel Suleiman

Testata:
Autore: Franco Londei
Titolo: «Libano – Hezbollah: la deriva terrorista di Suleiman»

Dal sito SECONDOPROTOCOLLO. ORG della ononima o.n.g. per la difesa dei diritti umani:

Rimane sempre difficile affrontare distaccatamente questioni riguardanti il Medio Oriente, troppi errori e violazioni dei Diritti Umani vengono perpetrate da tutte le parti in causa. Diverso invece è il discorso quando si parla di Hezbollah. In questo caso la nostra posizione di organizzazione votata alla difesa del Diritto è chiara e limpida.

Mi aggancio al contestatissimo “scambio di prigionieri” (vivi contro morti) che il Governo israeliano ha accettato di fare nei giorni scorsi, lo faccio per ribadire ancora una volta quale sia il nostro pensiero in merito al movimento terrorista di Hezbollah, un movimento che ancora qualcuno si ostina a chiamare “politico”.

Hezbollah è a tutti gli effetti un gruppo terrorista, longa mano in Medio Oriente dei Mullah iraniani, votato esclusivamente alla distruzione di Israele. Nel suo programma politico (se così si può parlare di un programma che fa della violenza e della lotta armata la principale via per raggiungere il potere) i Mullah libanesi pongono la distruzione di Israele al primo punto. Tutti gli altri punti dipendono esclusivamente dal primo, compreso il punto in cui si parla di conquistare il potere in Libano, un potere necessario a organizzare una guerra “ufficiale” e non uno scontro tra un gruppo armato e uno Stato.

Hezbollah, come una metastasi, ha lentamente ma inesorabilmente conquistato buona parte del Paese dei cedri. Per farlo non ha esitato a eliminare fisicamente coloro che si opponevano a questo progetto. Mi vengono in mente i tanti politici uccisi durante questi anni con l'aiuto fondamentale dei servizi siriani, gli uomini di cultura (a volte da noi sconosciuti) massacrati solo perché cercavano attraverso le loro opere di portare alla conoscenza il popolo libanese, gli oppositori della Siria e dell'Iran spariti nel nulla o costretti a lasciare il Paese per sopravvivere e spesso comunque raggiunti dalle temibili forze Qoods iraniane, una vera e propria macchina omicida al soldo dei Mullah e dei loro alleati.

Al momento il movimento sciita controlla il 100% del sud del Paese e si avvia a controllare anche il nord, storicamente enclave cristiano-maronita in un Paese dove c'è sempre meno posto per i cristiani, tanto da far parlare apertamente di diaspora cristiana (parole del patriarca Nasrallah Sfeir, non uno qualsiasi). Emblematico, a dimostrazione di quanto controllo del territorio abbia il movimento sciita, l'episodio che ha scatenato le ultime violenze in Libano, solo poche settimane fa, quando il Governo legittimo aveva imposto la chiusura del modernissimo sistema di comunicazioni di Hezbollah, un sistema decisamente superiore a quello civile e militare governativo, ma sopratutto un sistema attraverso il quale Hezbollah controlla sia le comunicazioni che, per fare un esempio, i voli civili e militari oltre a tante altre belle cosucce. Ebbene, è bastato che Hezbollah muovesse pochi miliziani armati per mettere in ginocchio il Paese e pretendere quello che non era riuscito ad avere con libere elezioni. Un colpo di stato strisciante che ha portato alla presidenza una finta colomba, il generale Suleiman, che in effetti è un vero e proprio falco molto più vicino all'Iran (e quindi a Hezbollah) di quanto possa sembrare, un falco che non ha mai negato di nutrire un odio profondo verso Israele.

Lo ha dimostrato proprio due giorni fa in occasione del rientro in patria dei cosiddetti eroi libanesi, tra i quali un certo Samir Kuntar, tanto eroe da da guadagnarsi un posto nell'olimpo degli assassini a sangue freddo di bambini, dicevo, lo ha dimostrato con l'accoglienza tributata a questi “eroici libanesi”, considerati tali solo perché hanno ucciso e massacrato inermi cittadini israeliani. Questo è il Suleiman che tutto l'occidente (Italia compresa) ha acclamato alla sua elezione.

Proprio l'accoglienza tributata a questi assassini deve far riflettere su dove sia andato a finire il Libano e soprattutto in che mani sia finito. Ricordo ancora le dichiarazioni euforiche quando le truppe siriane furono costrette a lasciare il Paese da una rivolta spontanea. Oggi il Libano non è più occupato dalle forze siriane ma in compenso è letteralmente in mano ad un gruppo terrorista ed islamico-estremista come Hezbollah, sicuramente peggio dell'esercito siriano se non altro perché qualcuno in occidente tende a legittimarlo.

Non si può legittimare Hezbollah, sarebbe come legittimare chi vuole la distruzione di Israele e lo sterminio degli ebrei, sarebbe come si si legittimasse la Shoah. Non uso a vanvera questi termini solo per riempire la bocca, è un dato di fatto incontestabile. Accettare anche solo di parlare con Hezbollah è una grandissima sconfitta del Diritto, umano e internazionale. Accettare passivamente, senza una protesta ufficiale degna di questo nome, il disgustoso spettacolo al quale si è assistito in occasione del rientro in Patria dei cinque “eroi libanesi” non può essere nemmeno considerato come una forma di bon ton politico, è semplicemente qualcosa di assurdo che non può essere scavalcato dal silenzio. Non protestare con un presidente di uno Stato sovrano che accoglie come eroi degli assassini di bambini è semplicemente la resa del Diritto di fronte alla violenza.

Non voglio entrare nel merito delle motivazioni che hanno spinto Olmert a fare questo scambio impari, sono sicuro che saranno state più che valide anche se, dal mio punto di vista, poco condivisibili, voglio però chiedere ai tanti politici di tutto il mondo rimasti in silenzio di fronte al vergognoso comportamento del Governo libanese se davvero sono ancora convinti che Suleiman sia l'uomo giusto. Di sicuro lo è per Teheran e per Nasrallah, non certo per la pace e per il Diritto.

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