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Chi sta affamando davvero Gaza 06/06/2025

Chi sta affamando davvero Gaza
Video di Naftali Bennett a cura di Giorgio Pavoncello

Chi sta affamando Gaza? Gli aiuti alimentari da Israele alla popolazione della Striscia sono aumentati ormai del 40% rispetto al periodo pre-bellico. Eppure continuiamo a vedere scene di persone affamate che si accalcano per accaparrarsi il cibo. La realtà è che Hamas usa gli aiuti alimentari come strumento per assoggettare la popolazione. Un video dell'ex premier Naftali Bennett (tradotto con intelligenza artificiale) pieno di dati e prove, ve lo dimostra.



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Rassegna Stampa
03.06.2008 La liberazione di una spia di Hezbollah in cambio dei resti di militari uccisi scuote Israele
l'analisi di Michael Sfaradi

Testata:
Autore: Michael Sfaradi
Titolo: «Da Hezbollah un altro colpo a Olmert»
Da LIBERAL del 3 giugno 2008:

GERUSALEMME. Lo scambio di prigionieri avvenuto domenica scorsa fra Israele ed Hezbollah ha rinnovato nella popolazione israeliana lo stato di choc e di collera che le dichiarazioni di Hassan Nasrallah avevano già acceso quando il capo del Partito di Dio libanese rivelò, durante uno dei suoi discorsi, che la milizia sciita aveva i corpi dilaniati di militari israeliani uccisi durante la guerra dell’agosto 2006. Quelle affermazioni provocarono sdegno nel mondo e innalzarono la tensione politica in Israele. Visto però che al grande capo in turbante dello sdegno mondiale non interessa molto e che l’innalzamento della tensione politica in Israele va sempre a suo vantaggio, Nasrallah ha dimostrato ancora una volta che, oltre ad essere un ottimo capo militare, è anche un abile stratega politico. Il governo Olmert e lo stato maggiore dell’esercito non riuscirono, allora, né a smentire né a confermare le parole dello sceicco che guida Hezbollah dimostrando di fronte all’opinione pubblica un pressapochismo che male è sopportato dalla mentalità israeliana. Adesso Nasrallah, sfruttando cinicamente il sentimento d’umanità che, al contrario, è forte tra la popolazione israeliana - ma che, ai suoi occhi, è soltanto una debolezza - si è fatto due conti e ha pensato che delle spoglie smembrate valgono una spia viva e così Israele ha rilasciato Nassim Naasar e, in cambio, ha ricevuto pezzi di suoi militari caduti durante la guerra del luglio agosto 2006 in Libano. Sì, proprio così: i pezzi dei soldati di cui Nasrallah aveva parlato con tanta enfasi nel suo famoso comizio. Ora che il capo di Hezbollah ha fatto la consegna, dimostrando che lui non mente mai, un nuovo colpo è stato assestato alla credibilità del già traballante governo Olmert e sì è venuta a creare una situazione per cui, da una parte Israele, ha dovuto rimettere in circolazione un soggetto che meritava il carcere a vita, ma dall’altra, alcune famiglie hanno almeno ottenuto indietro i corpi dei loro cari. C’è la sensazione che lo scambio di domenica sia soltanto la prima tranche di un accordo più ampio, frutto di una trattativa fra le parti favorita dall’intermediazione tedesca, trattativa che potrebbe riguardare anche il destino di Ehud Goldwasser e di Eldad Regev, o dei loro cadaveri. Si tratta dei due soldati israeliani rapiti da Hezbollah nel luglio del 2006: proprio quel rapimento fu la causa che scatenò poi la guerra. Che i due siano ancora vivi è soltanto una speranza perché, a quasi due anni di distanza dalla loro cattura - che avvenne in territorio israeliano è giusto ricordarlo - non c’è certezza sui loro destini. La possibilità che un militare israeliano fatto prigioniero vivo dai terroristi sciiti possa essere riconsegnato ancora in vita è vicinissima allo zero ed è per questo che troppo spesso gli scambi fatti con Hetzbollah, anche in passato, hanno riguardato il rilascio di persone vive da parte israeliana contro il recupero di salme o, come questa volta, di pezzi di salme. Che cosa ne sia stato di Ehud Goldwasser e di Eldad Regev non è dato sapere perché l’organizzazione terroristica sciita libanese appoggiata dall’Iran, andando contro tutte le Convenzioni di Ginevra non ha mai permesso alla Croce Rossa Internazionale di visitare i due prigionieri, tantemeno di sottoporli a visite mediche e di fargli arrivare corrispondenza dalle loro famiglie, come prevedono appunto le Convenzioni di Ginevra. È lo stesso trattamento che i palestinesi di Hamas stanno riservando nei confronti di Gilad Shalit, un altro militare israeliano catturato il 26 giugno 2006. Per sapere se lo scambio di domenica è fine a se stesso dobbiamo solo aspettare i tempi e i modi che Teheran deciderà e che Nasrallah eseguirà: forse giorni, forse mesi, forse mai, come per l’indimenticato Ron Arad prigioniero dal 1986. Anche perché qualche cosa che possa bloccare lo scambio all’ultimo momento - basta un minimo pretesto, come la storia ha dimostrato - può sempre accadere

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