SECONDOPROTOCOLLO è un'organizzazione per la difesa dei diritti umani
che non evita di denunciare i crimini dei terroristi palestinesi e libanesi.
Dal sito internet dell'associazione, segnaliamo un articolo sui preparativi di guerra di Hezbollah e sull'inerzia colpevole dell'Unifil.
Ecco il testo:
Sembrava tutto congelato in vista della riunione della Lega Araba che si terrà a Damasco il prossimo 29 e 30 marzo, ma a giudicare dai movimenti delle truppe siriane e dei miliziani di Hezbollah, si direbbe che Hassan Nasrallah, in concerto con Siria e Iran, voglia accelerare i tempi di un attacco a Israele.
Giungono infatti notizie secondo le quali la settimana scorsa la Siria avrebbe autorizzato lo spostamento di 3.000 miliziani di Hezbollah a ridosso della Valle della Beqaa. Si pensava inizialmente che questo spostamento fosse la conseguenza di una "pulizia" in vista del vertice arabo se non che, proprio ieri, si è appreso che oltre ai miliziani la Siria ha posto in stato di allerta anche le proprie divisioni corazzate lungo il confine con il Libano.
Quello che da pensare è proprio la dislocazione e l'atteggiamento assunto da queste forze, un atteggiamento tipico di chi sta per attaccare o di chi si aspetta un attacco di replica. Escluso che Israele si intenzionata a sferrare un attacco armato senza una provocazione e senza un motivo ricollegabile ad una eventuale ritorsione, le ipotesi che si fanno in Israele sono due:
un attacco militare diretto e violento contro Israele da parte di Hezbollah appoggiato dalla Siria
un attacco terroristico tanto vasto da prevedere la ritorsione israeliana
Da notare che negli ultimi giorni sono stati segnalati molti movimenti di miliziani armati nei pressi delle località Al Quawzah e di Dibil, molto a sud quindi del Fiume Litani dove, secondo l'UNIFIL, non ci dovrebbero essere uomini armati. Ci sarebbe poi da segnalare la notizia, non confermata però, secondo la quale durante l'ultima settimana ci sarebbero stati diversi tentativi di intrusione dal Libano verso Israele attraverso un piccolo Wadi (un torrente) chiamato al Abd, situato a cavallo del confine tra i due Stati.
E' chiaro che la situazione non è certo rassicurante, per cui ieri il Ministro della Difesa israeliano, Ehud Barak, ha deciso di mettere in stato di massima allerta le forze a nord del Paese e l'aviazione dichiarando che Israele è pronta a rispondere a qualsiasi tipo di attacco verso il suo territorio.
Quello che stupisce è l'immobilità di UNIFIL che, secondo quanto stabilito dalla risoluzione 1701, dovrebbe fare in modo che tutto questo non avvenga, invece Hezbollah con molta probabilità sta pianificando con certosina precisione sia un attacco verso Israele che la difesa alla successiva, prevedibile, reazione israeliana, il tutto sotto gli occhi poco vigili dei caschi blu.
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