Chi sta affamando davvero Gaza Video di Naftali Bennett a cura di Giorgio Pavoncello
Chi sta affamando Gaza? Gli aiuti alimentari da Israele alla popolazione della Striscia sono aumentati ormai del 40% rispetto al periodo pre-bellico. Eppure continuiamo a vedere scene di persone affamate che si accalcano per accaparrarsi il cibo. La realtà è che Hamas usa gli aiuti alimentari come strumento per assoggettare la popolazione. Un video dell'ex premier Naftali Bennett (tradotto con intelligenza artificiale) pieno di dati e prove, ve lo dimostra.
Risposte a Furio Colombo per il quale la Chiesa di Benedetto XVI è contro l'islam e contro gli ebrei
Testata:Il Riformista - Avvenire Autore: la redazione Titolo: «Il fanatismo di Colombo contro Allam - Peccato per Furio Colombo e le sue affannose iperboli»
Dal RIFORMISTA
I n questo luogo in cui abito da anni e che usualmente chiamo sinistra, capita di incontrare la gente più strana. Mai avrei pensato, però, che Furio Colombo e "Liberazione" avrebbero svolto gli stessi argomenti per criticare la conversione di Magdi Allam. Magdi è un amico e un uomo di straordinario coraggio e limpidezza intellettuale. La sua conversione mi fa riflettere anche se non modifica la mia lontananza dal cattolicesimo. Però c'è una sinistra, in disaccordo su tutto, che a una voce imputa a lui e al papa due cose. Il carattere pubblico della conversione, la manifesta ostilità verso l'islam. Da qui l'idea comune alle due sinistre di chiamare islam e ebraismo a fare fronte comune contro il cattolicesimo di Ratzinger. Vediamo. La conversione di Allam è stata un fatto privato con rito pubblico: per fortuna i cattolici non sono costretti alla clandestinità se non nel mondo arabo-musulmano, dal quale sono spariti, così come gli ebrei, spesso con la violenza. La conversione comprende il confronto fra ciò a cui si era legati prima e ciò che si vuole oggi. Magdi pensa che l'Islam non dia spazio alla tolleranza. Ha torto? Infine. La preghiera per la conversione degli ebrei è un errore della Chiesa, ma davvero Furio Colombo e "Liberazione" pensano che islamici ed ebrei sono perseguitati dai cattolici? A questa sinistra dico addio. Ce n'è un'altra meno fanatica?
Da AVVENIRE
L a parola e i gesti di Papa Benedetto in questa Pasqua 2008 sarebbero stati eminentemente «politici». Anzi la Pasqua stessa sarebbe stata segnata da una «svolta politica» della Chiesa cattolica: la dichiarazione di ostilità verso ebraismo e islamismo accompagnata da una manifesta noncuranza verso le sofferenze del buddismo tibetano. Incredibile. Eppure è questa la tesi avanzata da Furio Colombo sull’«Unità» di ieri. E colpisce davvero che, per sostenere la sua sorprendente e corrosiva linea interpretativa, un collega colto come l’editorialista ed ex direttore del giornale 'fondato da Gramsci' abbia finito per dimostrarsi molto prevenuto, piuttosto sprovveduto e assai poco cronista. Le spericolate argomentazioni di Colombo, purtroppo, non consentono altra conclusione. Soprattutto per la pretesa di dar corpo in ogni modo agli spettri che si è deciso di evocare, anche a costo di ricorrere a sconcertanti fuochi d’artificio verbali. Non sapremmo come definire altrimenti gli acri giochi di parole con cui Colombo trasforma i pacati e forti appelli di Papa Ratzinger alla tolleranza e alla non violenza in un «girare al largo» dal dramma del Tibet. O quelli con i quali proclama che invocare la pace in «Terra Santa», come ha fatto Benedetto XVI, significherebbe addirittura disconoscere Israele. O, infine, quelli con cui si sforza di vedere e descrivere la conversione cristiana di Magdi Allam – culminata, la notte di Pasqua, nel battesimo da parte del Pontefice – non come un personalissimo eppure emblematico fatto di libertà, bensì come un evento istantaneo e deliberatamente provocatorio nei confronti dei musulmani. A fare giustizia delle affannose iperboli polemiche di Colombo – che ad altre e simili, in uno straniante effetto trascinamento, ha dato in qualche modo il là – sono arrivate sempre ieri, in felice concomitanza, le parole scelte dal direttore dell’«Osservatore Romano» e dal re dell’Arabia Saudita per additare la via del dialogo, senza confusioni, tra le grandi religioni monoteiste. Una via difficile, come sempre. E, per il bene dell’umanità, più di sempre necessaria e aperta.