Chi sta affamando davvero Gaza Video di Naftali Bennett a cura di Giorgio Pavoncello
Chi sta affamando Gaza? Gli aiuti alimentari da Israele alla popolazione della Striscia sono aumentati ormai del 40% rispetto al periodo pre-bellico. Eppure continuiamo a vedere scene di persone affamate che si accalcano per accaparrarsi il cibo. La realtà è che Hamas usa gli aiuti alimentari come strumento per assoggettare la popolazione. Un video dell'ex premier Naftali Bennett (tradotto con intelligenza artificiale) pieno di dati e prove, ve lo dimostra.
Con Israele, senza ambiguità l'esemplare posizione di Angela Merkel, a confronto con alcune "comode" omissioni
Testata:Il Foglio - L'Unità Autore: la redazione Titolo: «L'impegno tedesco per Israele»
Da Il FOGLIO del 20 marzo 2008
Le polemiche della vigilia, la contestazione per il fatto che la rappresentante del governo di Berlino parlasse in tedesco alla Knesset sono state spazzate via dal fermo discorso che Angela Merkel ha pronunciato. Oltre a ripetere la vergogna della Germania per le inaudite sofferenze inflitte al popolo ebraico, il cancelliere tedesco ne ha tratto importanti conseguenze politiche affermata con chiarezza non inficiata da preoccupazioni diplomatiche. Hamas è un’organizzazione terroristica, "gli attacchi terroristici sono crimini", il programma nucleare iraniano e le continue minacce di Teheran a Israele "costituiscono un pericolo per la pace e la sicurezza", quindi è indispensabile impedire che l’Iran entri in possesso di ordigni atomici. In questo modo concreto Angela Merkel interpreta "la responsabilità storica della Germania per la sicurezza di Israele", che riallaccia agli impegni presi dai suoi predecessori e che vuole esplicitamente ribadire nella sua funzione di cancelliere, aggiungendo che "queste all’atto pratico non devono rimanere parole vuote". In una fase nella quale dall’Europa arrivano consigli sconclusionati, come quello di trattare con Hamas, e la continuità dell’impegno americano appare condizionata dall’andamento della campagna elettorale, mentre a Parigi come a Milano si contesta persino la cultura israeliana, la fermezza di Angela Merkel aiuta a fugare i timori di isolamento che assalgono la società israeliana. In particolare l’interpretazione che il cancelliere ha dato del progetto euromediterraneo come di uno strumento per rafforzare i legami dell’Unione europea con Israele rassicura contro i timori di un rapporto privilegiato con i paesi arabi maghrebini. Se la Germania considera la sicurezza di Israele il suo più sacro debito di coscienza, l’Europa non potrà intraprendere strade diverse, come fanno temere le tante scelte demagogiche e filo-arabe del Parlamento di Strasburgo. Forse non è una novità, ma averlo ribadito ora e così solennemente peserà e come.
A questo esemplare articolo del FOGLIO, ci sembra si possa contrapporre la scelta strumentale dell'UNITA' che sotto la testata pubblica le parole di Merkel sulla Shoa, omettendo ogni riferimento a Iran e Hamas