Chi sta affamando davvero Gaza Video di Naftali Bennett a cura di Giorgio Pavoncello
Chi sta affamando Gaza? Gli aiuti alimentari da Israele alla popolazione della Striscia sono aumentati ormai del 40% rispetto al periodo pre-bellico. Eppure continuiamo a vedere scene di persone affamate che si accalcano per accaparrarsi il cibo. La realtà è che Hamas usa gli aiuti alimentari come strumento per assoggettare la popolazione. Un video dell'ex premier Naftali Bennett (tradotto con intelligenza artificiale) pieno di dati e prove, ve lo dimostra.
Silenzio assordante sui razzi kassam lo denuncia Emanuele Fiano, parlamentare del Partito Democratico
Testata: Autore: Umberto De Giovannangeli Titolo: «Fiano: ma io dico silenzio assordante su i missili di Hamas»
Da L' UNITA' del 4 marzo 2008
«Pensare che per aiutare il popolo palestinese o quello israeliano si debbano accusare gli amici dell’uno o quelli dell’altro, colpevolizzandoli per il loro silenzio, è una visione miope che non porta da nessuna parte». Di ciò Emanuel Fiano, parlamentare del Partito Democratico, esponente di punta dell’associazione «Sinistra per Israele», si dice profondamente convinto. «Per me - spiega - sarebbe troppo facile rispondere a certe accuse, rilevando che c’è stato un silenzio assordante da parte di molti sulle migliaia di missili lanciati su Sderot e Ashqelon». Ma questo rinfacciarsi silenzi, veri o presunti, è un esercizio sterile, che finisce solo per creare nuovi muri di diffidenza e di ostilità reciproche. È l’altra convinzione che anima Fiano. «Voglio dirlo con la massima chiarezza e onestà intellettuale possibili: per me, un bambino palestinese morto è una tragedia identica a quella di un bambino israeliano morto. La cosa che mi strazia ancor di più pensando al bambino palestinese, è la quantità di cattivi maestri di Hamas che può avergli fatto credere che il suo martirio fa parte di un disegno divino e che se contribuirà alla distruzione di Israele sarà ricompensato nel paradiso dell’Islam». Il colloquio vira inevitabilmente sul futuro e su ciò che dovrebbe farsi per evitare una nuova, devastante escalation di violenza. L’esponente di «Sinistra per Israele» non ha soluzioni magiche da proporre. «Se sia possibile spezzare questa spirale di violenza non lo so - afferma - si può cercare di individuare da dove ripartire. Una premessa è doverosa: io parlo da cittadino occidentale benestante che la notte non è costretto a dormire nei rifugi. Detto ciò, a me sembra che si dovrebbe prendere in considerazione la possibilità di separare con una forza internazionale di interposizione il territorio di Gaza da quello di Israele. Ovviamente così come si è fatto per il Sud Libano per le postazioni di Hezbollah, la forza internazionale dovrebbe essere garante dello smantellamento delle postazioni di lancio palestinesi dei razzi Qassam dalla Striscia. Questo sul piano operativo. Su quello strettamente politico, coloro che sono stati protagonisti della conferenza di Annapolis, dovrebbero a mio avviso essere capaci, o comunque impegnarsi, a non indebolire Abu Mazen, che resta l’unico interlocutore palestinese al momento; bisogna lavorare perché un giorno, non so quanto lontano, anche la popolazione palestinese di Gaza possa esprimere una classe dirigente in grado di diventare interlocutore di Israele». Sull’onda delle drammatiche notizie che giungevano in questi giorni insanguinati da Gaza, c’è chi in Italia, nella sinistra più estrema, ha rilanciato il boicottaggio di Israele. Fiano rigetta con sdegno questa possibilità. «Il boicottaggio - dice - è una forma contraria al dialogo. Il boicottaggio è la porta chiusa in faccia alla possibilità della pace, e siccome la pace, come diceva Yitzhak Rabin, la si fa proprio con il nemico, la via del dialogo deve essere percorsa sempre».
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