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Luce nel buio del tunnel. Come gli ostaggi a Gaza celebravano Hanukkah 13/12/2025

Un filmato recuperato dall’esercito israeliano durante le operazioni nella Striscia di Gaza mostra sei ostaggi israeliani mentre cercano di accendere le candele della festa di Hanukkah in un tunnel con scarso ossigeno. I sei ostaggi sono Hersh Goldberg-Polin, 23 anni, Eden Yerushalmi, 24 anni, Ori Danino, 25 anni, Alex Lobanov, 32 anni, Carmel Gat, 40 anni, e Almog Sarusi, 27 anni. Il filmato risale al dicembre 2023. Otto mesi dopo, il 29 agosto 2024, all’approssimarsi delle Forze di Difesa israeliane al tunnel sotto il quartiere di Tel Sultan, a Rafah (Striscia di Gaza meridionale), tutti e sei gli ostaggi furono assassinati con un colpo alla testa dai terroristi palestinesi.



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Avvenire Rassegna Stampa
11.12.2007 Sentenza di morte contro una musulmana convertita al cristianesimo
costretta a nascondersi per 16 anni

Testata: Avvenire
Data: 11 dicembre 2007
Pagina: 16
Autore: la redazione
Titolo: «Si convertì dall’islam al cristianesimo: «Costretta a nascondermi da 16 anni»»
Da AVVENIRE dell'11 dicembre 2007:

V ive sotto protezione della polizia da or­mai un mese ed è stata costretta a cambiare casa per ben 45 volte negli ultimi 16 anni: una donna di 32 anni convertitasi dall’i­slam al cristianesimo quan­do era adolescente è stata minacciata di morte dalla sua famiglia, ma ha raccon­tato al Times di non essere pentita della sua scelta e, no­nostante il pericolo in cui si trova, di essere determinata a sposare l’uomo di religio­ne cristiana di cui è inna­morata.
 
Hannah – questo il nome, probabilmente falso, con cui il quotidiano identifica la donna – è nata in Gran Bre­tagna da un padre pachista­no che lavora come imam ed è cresciuta in un ambiente molto religioso: fin da bam­bina pregava cinque volte al giorno e all’età di 10 anni ha iniziato ad indossare l’abito islamico. Quando aveva 8 anni aveva già imparato l’a­rabo ed aveva letto tutto il Corano. «Non sapevo cosa esistesse al di fuori della co­munità pachistana», ha rac­contato la donna. Le cose presero una piega del tutto diversa quando, all’età di 16 anni, Hannah udì il padre combinare per telefono un viaggio in Pakistan nel cor­so del quale lei sarebbe sta­ta data in moglie ad un cu­gino che non aveva mai vi­sto.
  «Sono andata a scuola e poi non sono più tornata a casa. Non sapevo dove andare. Tutti quelli che conoscevo e­rano musulmani e conosce­vano mio padre. Ho vissuto per strada per una settima­na », ha ricordato la donna. Ad aiutarla fu il suo inse­gnante di religione che le mi­se a disposizione una stan­za
e la convinse ad andare in chiesa. Per Hannah fu una vera rivelazione: «Ho osser­vato un pò tutti e mi sono re­sa conto di come vivevano. Ho appreso dell’amore di Dio, di come Gesù morì sul­la croce. Mi ha sconvolto. Ho chiesto a qualcuno come fa­re a conoscere Gesù e mi hanno detto di chiedergli di entrare nella mia vita, di chiedere perdono. Ed è sta­to così che sono diventata cristiana». All’inizio la fami­glia non prese sul serio la sua conversione. Fu solo tre an­ni dopo, quando la ragazza fu battezzata, che la famiglia si rese conto che Hannah e­ra effettivamente determi­nata a lasciare l’islam, e che iniziò quindi a minacciarla. Ad un certo punto, 14 uomi­ni armati di coltelli e pietre si sono presentati davanti al­la sua casa e le hanno chie­sto di uscire. Un mese fa la donna ha deciso di rivolger­si alla polizia e di racconta­re a tutti il suo calvario

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