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Chi sta affamando davvero Gaza 06/06/2025

Chi sta affamando davvero Gaza
Video di Naftali Bennett a cura di Giorgio Pavoncello

Chi sta affamando Gaza? Gli aiuti alimentari da Israele alla popolazione della Striscia sono aumentati ormai del 40% rispetto al periodo pre-bellico. Eppure continuiamo a vedere scene di persone affamate che si accalcano per accaparrarsi il cibo. La realtà è che Hamas usa gli aiuti alimentari come strumento per assoggettare la popolazione. Un video dell'ex premier Naftali Bennett (tradotto con intelligenza artificiale) pieno di dati e prove, ve lo dimostra.



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Il Riformista Rassegna Stampa
04.10.2025 Manifestazioni per Hamas. Italia ostaggio dei violenti
Analisi di Aldo Torchiaro

Testata: Il Riformista
Data: 04 ottobre 2025
Pagina: 2
Autore: Aldo Torchiaro
Titolo: «Manifestazioni per Hamas. Italia ostaggio dei violenti»

Riprendiamo dal RIFORMISTA edizione online, il commento di Aldo Torchiaro dal titolo "Manifestazioni per Hamas. Italia ostaggio dei violenti".

File:Aldo Torchiaro.png - Wikipedia
Aldo Torchiaro

Blocco delle autostrade e delle ferrovie, violenza verbale e fisica contro Israele: così i sindacati e i collettivi pro-Pal reagiscono al blocco della Flotilla per Gaza. Proprio quando, sul campo, tutti iniziano a parlare di pace e accettano il piano di Trump per una soluzione al conflitto, la sinistra porta la guerra in Italia. 

Hanno fatto un deserto e lo chiamano pace. Quella invocata ieri dai manifestanti che hanno paralizzato mezza Italia è, in realtà, la pace di Hamas. Chiedono che le ostilità proseguano, proprio mentre Israele e il mondo arabo concordano sui venti punti del piano Trump. Lo scrivono chiaro: «Dal fiume al mare, fino alla vittoria». È l’appello alla cancellazione dello Stato di Israele, dopo aver cancellato dalla memoria il 7 ottobre. E cancellato Israele, è sottointeso, sarà più facile annientare la presenza ebraica nella diaspora.

Per attuare questo progetto – che dalla guerra cognitiva in rete si propaga nelle chat, nei TikTok, negli Instagram di ciascuno – scatta ora la fase due: il passaggio dalle parole alle azioni. «Blocchiamo tutto», recitava lo slogan della giornata di follia. Uno sciopero generale indetto da Usb, Cgil e Cobas, che l’autorità garante aveva dichiarato illegittimo. Il Pd sfila in complice silenzio accanto a centri sociali, gruppi anarchici e picchiatori dal volto coperto.

Si parla di cortei in cento città e complessivi due milioni in piazza (la fonte è la Cgil, vale quel che vale). Adesione al 60% dei lavoratori. Trecentomila a Roma, centomila a Milano. Tensione a Bologna, dove una manifestante colpita da un lacrimogeno rischia un occhio. Chiusa la A14 tra Borgo Panigale e San Lazzaro. Stop ai voli a Pisa, dove il corteo ha invaso la pista. Bloccati i porti di Napoli e Livorno. Pietre contro gli agenti a Torino, dove già nella notte tra giovedì e venerdì si erano viste le avvisaglie: il centro storico devastato. A Milano, occupata la Statale e tentato il blocco dell’intera tangenziale. A Roma, caos a Termini: treni cancellati, ritardi fino a ottanta minuti, cancellate laterali chiuse dalle 10 del mattino.

«Blocchiamo tutto per fermare il genocidio. Insieme per liberare la Palestina dall’occupazione israeliana. Saremo di nuovo una marea nelle strade», annunciano gli attivisti. «Sapere che a metà giornata ci sono 30 poliziotti feriti, stazioni bloccate, autostrade ferme, invasioni di aeroporti... Abbiamo voluto dare una chance alla Cgil di fermarsi. Hanno preferito fare guerra politica parlando di pace. Sapremo come comportarci», ha replicato Matteo Salvini.

Elly Schlein compare al corteo della Cgil a piazza Vittorio, insieme a Nicola Zingaretti. Nessuna parola sulle violenze: alle 17 si contavano già trenta agenti feriti, bilancio destinato a crescere. Come questa ondata di scontri e devastazioni possa aiutare chi vive a Gaza, non è dato sapere. Né lo sanno spiegare gli stessi organizzatori. Bologna, Pisa, Napoli: nessuna città risparmiata. In Toscana, la furia dei pro-Hamas ha paralizzato tutto.

«Treni bloccati a Firenze, aerei fermi a Pisa, merci paralizzate all’interporto di Prato, porto di Livorno occupato, strade chiuse. Lo avevano promesso e nessuno glielo ha impedito. C’è una regia eversiva, una strategia del caos per paralizzare la nostra regione a pochi giorni dal voto», denuncia Erica Mazzetti (Forza Italia). Il ministro Adolfo Urso, da Padova, aggiunge: «Se la manifestazione è fatta a sostegno dei cittadini di Gaza, non capisco quale conseguenza possa avere bloccare l’Italia e quali benefici ne possano avere a Gaza».

In Veneto la giornata è stata tesa: il Ponte della Libertà inaccessibile per sei ore, occupato dai dimostranti. «Bloccare per ore il Ponte della Libertà è indecente», protesta Raffaele Speranzon (Fratelli d’Italia), parlando di «scene di violenza dei sedicenti pro-Pal».

Alle 19, il Pd ancora taceva. «Le manifestazioni pacifiche e ordinate meritano rispetto, ma i blocchi in autostrada, sui binari, nei porti e negli aeroporti no. Landini e il Partito democratico condividono queste forme di contestazione?», chiede Mariastella Gelmini (Noi Moderati).

Un richiamo arriva anche da Comunione e Liberazione: «La situazione di Gaza ha ferito la coscienza di molti. Ma il desiderio di giustizia e pace, se confuso e strumentalizzato, degenera facilmente in violenza. Le tensioni di oggi lo dimostrano: non si chiede la pace con l’ideologia e la rabbia».

Non sono mancati episodi inquietanti di vendette personali. A Greve in Chianti (Firenze), la casa del consigliere leghista Andrea Vito Cuscito è stata messa a soqquadro da ignoti mentre lui era in Consiglio comunale. Sul letto, i vandali hanno lasciato materiali legati alla sua attività politica.

Enrico Berlinguer sapeva benissimo come definire chi si è distinto ieri nelle piazze e negli episodi violenti: «Fascisti con il fazzoletto rosso al collo». Gli intenti antisemiti, d’altronde, sono sempre gli stessi.

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redazione@ilriformista.it

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