Chi sta affamando davvero Gaza Video di Naftali Bennett a cura di Giorgio Pavoncello
Chi sta affamando Gaza? Gli aiuti alimentari da Israele alla popolazione della Striscia sono aumentati ormai del 40% rispetto al periodo pre-bellico. Eppure continuiamo a vedere scene di persone affamate che si accalcano per accaparrarsi il cibo. La realtà è che Hamas usa gli aiuti alimentari come strumento per assoggettare la popolazione. Un video dell'ex premier Naftali Bennett (tradotto con intelligenza artificiale) pieno di dati e prove, ve lo dimostra.
Hamas gioca con la psiche della democrazia israeliana Intervista di Giulio Meotti a Yaakov Amidror
Testata: Il Foglio Data: 12 settembre 2025 Pagina: 1 Autore: Giulio Meotti Titolo: «Li staneremo tutti»
Riprendiamo dal FOGLIO di oggi, 12/09/2025, a pagina 1/4, l'intervista di Giulio Meotti a Yaakov Amidror dal titolo: "Li staneremo tutti".
Giulio Meotti
Yaakov Amidror, ex generale di stato maggiore israeliano e consigliere per la Sicurezza nazionale del governo di Benjamin Netanyahu. Amidror avverte: "Una pausa favorirebbe Hamas"
Roma. “Non sappiamo quanti e chi siano morti, ma indietro non si torna: li staneremo, uno per uno”. Così al Foglio Yaakov Amidror, ex generale di stato maggiore israeliano e consigliere per la Sicurezza nazionale del governo di Benjamin Netanyahu, oggi analista al Jinsa di Washington e al Jerusalem Institute for Strategic Studies, candidato a guidare la commissione sul 7 ottobre, commenta lo strike israeliano a Doha. Secondo Axios, il Qatar starebbe rivedendo il suo partenariato per la sicurezza con gli Stati Uniti in seguito agli attacchi israeliani. Il Qatar avrebbe informato la Casa Bianca che considera l’attacco d’Israele un “atto di tradimento” da parte di Washington (Doha ha smentito la ricostruzione di Axios). Donald Trump avrebbe anche esortato il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu a non colpire nuovamente il Qatar. “E’ inaccettabile, chiedo che non lo ripetiate”, avrebbe detto Trump a Netanyahu. Se Israele non fosse riuscito a uccidere i leader di Hamas, l’ambasciatore israeliano negli Stati Uniti Yechiel Leiter ha detto che ci riproveranno: “Abbiamo messo in guardia i terroristi, ovunque si trovino... li inseguiremo e distruggeremo coloro che ci distruggeranno”, ha dichiarato Leiter in un discorso al Campidoglio degli Stati Uniti. E’ stata definita “dottrina Monaco 2.0”, dal nome dell’operazione che portò all’eliminazione dei terroristi dietro l’eccidio alle Olimpiadi in Germania del 1972.
A Gaza, le truppe israeliane intanto avanzano verso la città più importante. “Le forze militari per conquistare Gaza City ci metteranno ancora un po’ di tempo, stiamo spostando le truppe verso la Striscia” dice Amidror. “L’invasione vera e propria impiegherà ancora qualche settimana. C’è consenso nell’establishment israeliano sull’importanza di prendere Gaza City. Il dissenso è sulla tempistica, alcuni vogliono prima liberare alcuni ostaggi, altri vogliono entrare”.
Resta da capire se Hamas si piegherà. “Nessuno sa se si fermerà: sono fanatici islamisti ma quando vedranno che facciamo sul serio a Gaza City, speriamo che diventino più flessibili” continua Amidror. “Ma non ne sono certo. Nelle precedenti guerre di Israele non avevamo contro nemici meno determinati, Hezbollah non era certo da meno di Hamas, ma sono le circostanze a essere diverse e uniche. Ci sono gli ostaggi, i tunnel e una popolazione dietro cui Hamas si nasconde”.
Pochi in Europa capiscono la guerra di Israele. “Se Israele si ferma ora, nessuno ha capito cosa significa. Non sappiamo cosa significa dopo i sessanta giorni previsti dall’accordo. Hamas si ripreparerebbe alla guerra e sarebbe anche più forte. Dovremmo riconquistare e ribatterci per le aree che oggi controlliamo. Il prezzo per i soldati sarebbe altissimo e molti sarebbero uccisi. Dal punto di vista diplomatico poi non sappiamo cosa accadrebbe dopo i negoziati, se il mondo o l’America o l’Europa ci farebbero pressioni per non riprendere la guerra. In tre mesi di stop alle ostilità può succedere di tutto”.
Yahya Sinwar ha descritto l’attacco del 7 ottobre come parte di un “piano divino”, ha dichiarato un alto funzionario della sicurezza mediorientale al Middle East-America Dialogue (Mead) di Washington, parlando sotto anonimato secondo le regole del Mead. Sinwar ha suddiviso la storia in tre fasi: 1948-1988 come “umiliazione”, 1988-2028 come “accumulo” e una “fase culminante” che, a suo avviso, potrebbe iniziareintorno al 2028.
“Hamas gioca con gli ostaggi e la psiche israeliana” ci dice Amidror. “Sperano di piegarci, fino a oggi non ci sono riusciti, ma Israele è una democrazia, chi può dirlo che non ci riescano?”. Intanto Israele sta perdendo il sostegno occidentale. Conclude il generale: “Mi interessa l’occidente, certo, ma se devo scegliere fra il sostegno occidentale e la distruzione di Israele, preferisco distruggere i nemici d’Israele e perdere l’occidente”.
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