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Chi sta affamando davvero Gaza 06/06/2025

Chi sta affamando davvero Gaza
Video di Naftali Bennett a cura di Giorgio Pavoncello

Chi sta affamando Gaza? Gli aiuti alimentari da Israele alla popolazione della Striscia sono aumentati ormai del 40% rispetto al periodo pre-bellico. Eppure continuiamo a vedere scene di persone affamate che si accalcano per accaparrarsi il cibo. La realtà è che Hamas usa gli aiuti alimentari come strumento per assoggettare la popolazione. Un video dell'ex premier Naftali Bennett (tradotto con intelligenza artificiale) pieno di dati e prove, ve lo dimostra.



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Libero Rassegna Stampa
11.09.2025 Hanno ucciso Charlie Kirk, un grande amico di Israele
Cronaca di Tommaso Montesano

Testata: Libero
Data: 11 settembre 2025
Pagina: 8
Autore: Tommaso Montesano
Titolo: «La destra Usa ancora nel mirino. Uccisa la giovane star trumpiana»

Riprendiamo da LIBERO di oggi, 11/09/2025, a pag. 8, con il titolo "La destra Usa ancora nel mirino. Uccisa la giovane star trumpiana", la cronaca di Tommaso Montesano.


Tommaso Montesano

Charlie Kirk, l'attivista repubblicano poco prima di essere colpito a morte in un attentato. Era protagonista del movimento giovanile conservatore, amava la dialettica, andava nei campus a parlare ai ragazzi dialogando anche con i più fanatici. Difensore delle ragioni di Israele, non aveva paura di sfidare e smontare i pro-Pal. Netanyahu è stato fra i primi a fare le condoglianze.

Un colpo solo alla gola. Da una distanza, secondo le testimonianze, di circa 180 metri. Nella serata di ieri ora italiana, primo pomeriggio negli Stati Uniti, l’America è ripiombata nel terrore della violenza politica. Charlie Kirk, 31 anni, attivista notissimo nella base trumpiana, fondatore nel 2019 dell’associazione conservatrice Turning Point Action, è stato ucciso durante un evento alla Utah Valley University, ad Orem, davanti a 2mila partecipanti.
Kirk era seduto in un gazebo, microfono in mano, quando è stato raggiunto dal colpo di un’arma di precisione.
In un aggiornamento su X, la polizia locale ha detto di aver preso in custodia un sospettato, poi però rilasciato. Si tratterebbe di un uomo di circa 60 anni, già sotto inchiesta nell’aprile del 2013 nell’ambito dell’inchiesta sul piano per mettere una bomba all’arrivo della maratona di Salt Lake City. Il sospettato all’epoca era stato indagato per minaccia terroristica. A livello locale, l’uomo è definito un “provocatore politico”. La polizia sta visionando tutte le telecamere: potrebbe essere più di uno l’attentatore. È caccia ai killer.
Originario dell’Illinois, Kirk era un volto molto conosciuto nella galassia trumpiana: con la sua organizzazione politica ha contribuito a diffondere il “verbo” politico di Donald Trump nelle oltre 3.500 scuole superiori e università negli Stati Uniti. Molto attivo sui social (su X vanta 5,3 milioni di follower), ha fondato e conduceva “The Charlie Kirk Show”, un programma radiofonico conservatore molto seguito, dove il Presidente è andato più volte come ospite.
Le immagini dell’attentato sono state rapidamente diffuse sui social, dove si vede chiaramente l’attivista colpito al collo. Il colpo è arrivato dalla sinistra di Kirk e i partecipanti hanno iniziato subito a fuggire. Quanto sia conosciuto nel mondo Maga - il movimento Make America Great Again di Trump - lo si evince dalla valanga di messaggi che sono arrivati dall’amministrazione in carica. A partire dallo stesso Trump, che ha invitato a pregare per lui e poi ha diffuso un messaggio nel quale, dopo aver confermato la notizia del decesso, ha reso omaggio alla vittima: «Era leggendario. Nessuno ha capito il cuore dell’America come lui». Disposta l’esibizione delle bandiere a mezz’asta fino a domenica.
Per Kirk si sono espressi il capo del Pentagono, Pete Hegseth, il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu e anche il braccio destro di Vladimir Putin per gli investimenti, Kirill Dmitriev. Sconvolta la premier italiana Giorgia Meloni: «Un omicidio atroce, una ferita profonda per la democrazia e per chi crede nella libertà».
Intervistato da Fox, un amico che era con Kirk, Jason Chaffetz, ha ricostruito gli ultimi istanti all’ateneo: l’attivista all’inizio ha parlato di religione - Kirk è considerato un conservatore sui temi sociali, aveva premesso di essere in Utah, uno degli Stati più conservatori dell’Unione, per parlare del suo «viaggio spirituale» - poi si apprestava a rispondere a una domanda sulle sparatorie di massa e i transgender. A quel punto è partito lo sparo. «Mi è sembrato che fosse da vicino perché il suo cadere a terra mi è sembrato istantaneo al rumore del colpo». Nell’università c’erano pochi controlli. Sia perché gli atenei non amano troppa polizia per non dare l’impressione di “militarizzare” il dibattito, sia perché lo Utah è considerato - visti i risultati delle elezioni presidenziali - un fortino repubblicano. L’omicidio arriva in un momento in cui il tema della violenza politica è centrale nel dibattito americano. Con l’amministrazione Trump che sta “investendo” molto sulla lotta alla criminalità nelle zone tipicamente democratiche.

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