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Chi sta affamando davvero Gaza 06/06/2025

Chi sta affamando davvero Gaza
Video di Naftali Bennett a cura di Giorgio Pavoncello

Chi sta affamando Gaza? Gli aiuti alimentari da Israele alla popolazione della Striscia sono aumentati ormai del 40% rispetto al periodo pre-bellico. Eppure continuiamo a vedere scene di persone affamate che si accalcano per accaparrarsi il cibo. La realtà è che Hamas usa gli aiuti alimentari come strumento per assoggettare la popolazione. Un video dell'ex premier Naftali Bennett (tradotto con intelligenza artificiale) pieno di dati e prove, ve lo dimostra.



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Informazione Corretta Rassegna Stampa
25.08.2025 Antisemitismo e conseguenze drammatiche
Commento di Michelle Mazel

Testata: Informazione Corretta
Data: 25 agosto 2025
Pagina: 1
Autore: Michelle Mazel
Titolo: «Antisemitismo e conseguenze drammatiche»

Antisemitismo e conseguenze drammatiche
Commento di Michelle Mazel 
(Traduzione di Yehudit Weisz)
https://www.dreuz.info/2025/08/antisemitisme-et-effets-de-manches-318822.html

Il vostro posto è nei forni». Il delirio antisemita corre sul web
La scorsa settimana due episodi vandalici contro simboli della memoria ebraica in Francia, l’abbattimento di un ulivo dedicato a Ilan Halimi e la profanazione di una targa in ricordo dei 44 bambini di Izieu, hanno suscitato scarse reazioni. L’atto, giustificato con la scritta “Palestina libera”, e le istituzioni sono rimaste pressoché immobili

La scorsa settimana, nella notte tra mercoledì e giovedì, un ulivo piantato in omaggio a Ilan Halimi, torturato e assassinato solo perché ebreo, è stato abbattuto con una motosega.

Indignato, il Presidente Macron aveva proclamato che la Repubblica sarebbe stata “sempre intransigente di fronte all’antisemitismo… la nazione non dimenticherà questo figlio della Francia, morto perché ebreo.”                                                                                                                                           Giovedì scorso, 21 agosto, è stata vandalizzata una targa affissa in piazza “44-Enfants-d'Izieu” nel XIII arrondissement di Parigi. A titolo informativo, il 6 aprile 1944, quei 44 bambini ebrei che fino a quel giorno avevano trovato rifugio in una colonia estiva a Izieu, piccolo villaggio nel dipartimento dell’Ain, furono denunciati da un cittadino francese e immediatamente, Klaus Barbie, capo della Gestapo di Lione, ordinò il loro arresto per deportarli. Nessuno dei bambini fece ritorno dal campo di sterminio di Auschwitz-Birkenau.  Questo nuovo atto vandalico, tutto sommato di lieve entità, ha suscitato poche reazioni, quasi nessun interesse mediatico, solo un servizio sul canale televisivo CNews; il municipio del 13° arrondissement ha promesso di riparare rapidamente la targa. ll colpevole, se sarà trovato, si è preso la briga di scrivere “Palestina libera.” Si preserverà quindi da qualsiasi sentimento antisemita e la farà franca. Ci saranno commentatori che “capiranno”, se non “giustificheranno” le sue azioni, viste le sofferenze che lo Stato ebraico infliggerebbe ai piccoli palestinesi. Questi commenti sono incoraggiati dalla narrativa veicolata da gran parte dei media, che ripete la presentazione dei fatti proposta da Hamas, mentre l'intera classe politica internazionale, compresi i Paesi arabi, concorda sul fatto che non ci dovrebbe essere posto per questa organizzazione terroristica a Gaza, una volta terminato lo scontro innescato dalle atrocità del 7 ottobre. Il fatto è che la situazione a Gaza viene sollevata a ogni nuova “inciviltà”, a ogni nuovo “incidente”.  Come se ci fosse una specie di prisma che, all'improvviso, come per magia, trasformasse un rabbino pacificamente seduto in un soldato israeliano pesantemente armato e spingesse un uomo che nega di essere antisemita a colpirlo violentemente in testa con una sedia. Dopotutto, durante i raduni su entrambe le sponde dell'Atlantico si grida “Morte ai soldati dell’ IDF.”  Più in generale, oggi si ha la sensazione che ogni ebreo, giovane o anziano, ovunque si trovi, sia ritenuto responsabile delle azioni dello Stato ebraico. Uno Stato composto dagli ebrei del mondo  che le Nazioni Unite, guidate dal suo Segretario Generale, e molti altri leader sembrano accusare di “tutti i peccati di Israele.” Il che solleva comunque degli interrogativi. Non si tratta forse di una nuova forma dell'antico antisemitismo che ha sempre fatto dell'ebreo il capro espiatorio del momento?

 
Michelle Mazel


takinut3@gmail.com

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