2002-01-09 Ma quali misteri, Signor Baquis!...
Sulla Karine A
Testata: La Stampa
Data: 09/01/2002
Pagina: 12
Autore: Aldo Baquis
Titolo: Troppi misteri sulla nave di Arafat
Su La Stampa de 9 gennaio a pag. 12 Aldo Baquis scrive,sotto il titolo "Troppi misteri sulla nave di Arafat" a proposito del sequestro della nave iraniana carica di armi destinate ai terroristi palestinesi, che "alle agenzie Lloyds di Londra risulta che il 31 agosto la nave Rim K è stata venduta al cittadino iracheno Alì Mohammed Abbas" e che pertanto "è difficile immagginare che una nave posseduta da un iracheno trasporti navi iraniane".
Ma non lo sa Baquis che esistono le cosiddette "triangolazioni" ? Ed ignora forse Baquis che una nave usata da un iracheno può essere rivenduta anche ad un iraniano e usata, come in questo caso, per trafficare in armi?
Baquis continua imperterrito scrivendo che: "a bordo della nave non c'era nessun membro di Hezbollah". Ma Baquis dimentica di scrivere che questo traffico di armi è stato organizzato, con la complicità dei servizi segreti iraniani, dal coordinatore militare degli Hezbollah il terrorista Imad Mughinye (ricercato dagli Usa per gli attentati a Beirut nell'83 e a New York nel settembre del 2001).
"Da Beirut - continua Baquis- gli Hezbollah si sono dichiarati estranei alla vicenda".
Crede forse Baquis che chi organizza un traffico di armi con lo scopo di finanziare il terrorismo lo vada a dire in giro?
Imperterrito, nella sua difesa ad oltranza di Arafat e dell'Iran Baquis scrive che: "un intervista con il capitano palestinese (e membro della polizia navale palestinese) ha sollevato altri dubbi. Akawi ha confermato che le armi erano destinate ai palestinesi ma il suo unico contatto era Adel Awadallah rappresentante dell'Olp ad Atene. Troppo poco- secondo Baquis - per dimostrare che Arafat è l'ispiratore dell'iniziativa".
A questo punto vanno ricordate a Aldo Baquis alcune cose:
1) E' ormai assodato che la nave è iraniana (lo ha ammesso anche il Dipartimento di Stato USA).
2) Richard Boucher, portavoce del Dipartimento di Stato, ha dichiarato che: "la vicenda della nave prova il coinvolgimento dell'Autorità palestinese e dell'Iran nel traffico di armi con i terroristi palestinesi".
3) Il capitano della nave era un ufficiale di alto grado della polizia navale palestinese che, come tutte le forze armate palestinesi che operano nei territori dell'Anp, dipende in tutto e per tutto da Arafat in persona.
4) Adel Awadallah, rappresentante dell'Olp in Grecia, è risultato più di una volta implicato in traffici di armi a sostegno dei terroristi palestinesi.
Già una volta a maggio gli israeliani avevano intercettato e bloccato una nave libanese (carica di armi anche questa) che era partita dalla Grecia, aveva fatto un breve scalo in Libano e cercava di contrabbandare armi nella striscia di Gaza e Adel Awadallah era risultato implicato in questo traffico di armi.
Baquis, prosegue imperterrito nella sua difesa di ufficio di Arafat scrivendo che: "La versione di Akawi lascia inoltre interdetti perchè secondo lui il carico della Karine A doveva essere prelevato da due piccole imbarcazioni in prossimità del porto egiziano di Alessandria. Difficile immaginare che mentre fervono in molti mari le ricerche di Osama Bin Laden una nave con tonnellate di armi proveniente dall'Iran possa attraversare impunemente il Canale di Suez".
Ma non lo sa Baquis che l'Egitto tollera e aiuta in più di un occasione le organizzazioni terroristiche palestinesi nel traffico di armi fra il Sinai e la striscia di Gaza?
Non lo sa Baquis che questo traffico di armi, tollerato dalle autorità cairote, ha provocato una serie di proteste da parte del governo di Gerusalemme?
Invitiamo pertanto Aldo Baquis ad informarsi meglio riguardo al traffico di armi organizzato dalle varie formazioni terroristiche palestinesi e invitiamo i nostri lettori a scrivere a La Stampa per protestare contro le affermazioni scorrette di Aldo Baquis.

a cura di
Riccardo Sbarra

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