30/1/02 Il Corriere con la Kefiah...
Ivo Caizzi commenta la decisione dell'UE di sostenere ancora una volta Arafat
Testata: Corriere della Sera
Data: 29/01/2002
Pagina: 11
Autore: Ivo Caizzi
Titolo: "Sbagliato sfiduciare il leader palestinese"

Sul Corriere della Sera del 29 gennaio 2002 a pag. 11 Ivo Caizzi nell'articolo: "Sbagliato sfiduciare il leader palestinese" commenta la decisione dell'UE di sostenere ancora una volta Arafat. Il giornalista sembra particolarmente compiaciuto dalla decisione dell'UE di chiedere i danni ad Israele per le azioni di autodifesa che Israele ha intrapreso per difendersi dal terrorismo palestinese. Naturalmente Caizzi non scrive come mai l'UE non ha chiesto i soldi ad Arafat per i danni fisici e materiali che i terroristi di Arafat hanno inflitto ad Israele in 16 mesi di intifada anche se Arafat (con tutti quei conti segreti che ha all'estero) potrebbe essere in grado di pagarli.
Il giornalista registra con particolare compiacime- nto la presa di posizione del ministro degli esteri svedese Anna Lindh (la stessa che aveva proposto delle sanzioni internazionali contro Israele) la quale ha definito "pazzesca e stupida" la richiesta di Sharon di sette giorni di calma prima di riprendere il negoziato con i palestinesi.
E' bene ricordare ad Ivo Caizzi due cose.
La prima che non si può confondere l'aggredito (Israele) con l'aggressore (i terroristi palestinesi) e che Israele aveva offerto ad Arafat, durante il summit di Camp David, il 97% della West Bank e la divisione di Gerusalemme e che Arafat aveva rifiutato queste generose proposte con la pretesa del "diritto al ritorno" (in territorio Israeliano) di quattro milioni di "profughi palestinesi". La seconda cosa che Caizzi non ricorda o non vuole scrivere è che i sette giorni di tregua non sono un invenzione di Sharon ma sono esplici- tamente previsti dal Piano di pace di George Mitchell che prevede un periodo di tregua (della durata di una settimana) come misura per recuperare la reciproca fiducia, che questa intifada ha distrutto, fra Israeliani e palestinesi al fine di riprendere i negoziati e di arrivare ad una soluzione del conflitto in Medio Oriente.



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