Milano: Sala sta con l’Anpi contro la Brigata Ebraica
Cronaca di Massimo Sanvito
Testata: Libero
Data: 13/04/2024
Pagina: 5
Autore: Massimo Sanvito
Titolo: Sala sta con l’Anpi contro la Brigata Ebraica

Riprendiamo da LIBERO di oggi, 13/04/2024, a pag. 5, con il titolo "Sala sta con l’Anpi contro la Brigata Ebraica", la cronaca di Massimo Sanvito

La Brigata Ebraica, presenza fissa da più di vent'anni il 25 aprile. E da sempre ha dovuto difendersi. Anche quest'anno la presenza è in discussione a causa di Primo Minelli, nuovo presidente dell'Anpi, che vuole dedicare il giorno della Liberazione al "cessate il fuoco". Senza distinguere aggressori e aggrediti. E il sindaco di Milano, Giuseppe Sala, sta con l'Associazione Partigiani

Ormai è scontro totale. Tra la Brigata Ebraica e l’Anpi ma soprattutto tra i primi e il sindaco Beppe Sala. L’avvicinamento al corteo milanese del 25 aprile più politicizzato di sempre- in funzione anti -governativa, nemmeno a dirlo -, sta diventando un ring dove l’asse rosso radical chic partigiani -Comune prova a mettere all’angolo gli ebrei. Giovedì sera Sala ha incontrato il neo presidente della sezione milanese dell’Anpi, Primo Minelli (subentrato al dimissionario Roberto Cenati, non in linea con la definizione di “genocidio” palestinese), e ha provato a silenziare le polemiche della Brigata in merito allo striscione, non condiviso, sul “Cessate il fuoco”, che aprirà il serpentone: «L’Anpi cercherà di enfatizzare il valore repubblicano e antifascista del 25 aprile. Da lì si parte. Poi un po’ di controversia c’è su questo striscione, che però è una dichiarazione che fanno tutti, anche il Papa. Per questo ho invitato la Brigata Ebraica a non contestare la cosa». Un’uscita che però non è piaciuta affatto alla comunità. I cui accordi con l’Anpi sono stati bellamente disattesi dalla controparte. «Noi siamo per ricordare sempre, insieme al “Cessate il fuoco”, anche gli ostaggi ancora nelle mani degli stupratori di Hamas», ha risposto Davide Romano, direttore del Museo della Brigata Ebraica. Aggiungendo: «Provi il sindaco a senti re pure noi, oltre all’Anpi, e scoprirà che nonostante tutto questo, stiamo lavorando a testa bas sa per portare più persone possibile alla manifestazione del 25 aprile: gente di centrosinistra, di centrodestra e di centro. Oppositori del regime iraniano e di quello russo. Oltre alla comunità ucraina che da due anni condivide il nostro spezzone di corteo». E l’Anpi? Il presidente Minelli è stato tranchant: «Quelle della Brigata ebraica sullo slogan del 25 aprile sono polemiche che non hanno ragione di essere, perché lo slogan principale della manifestazione sarà “Viva la Repubblica antifascista perché è la giornata dedicata all’antifascismo, poi sul tema della guerra ognuno dirà la sua opinione». Lisciando il pelo al sindaco: «Ha ragione, sono polemiche strumentali. Dobbiamo essere uniti, deve essere una giornata di festa della Liberazione, poi ognuno di noi avrà modo di dire quel che ritiene opportuno sulla guerra e la pace». La presenza degli ucraini al corteo milanese del 25 aprile è ancora in forse. «Con lo slogan “Cessate il fuoco” si rischia di mettere sullo stesso piano aggredito e aggressore. Nel momento in cui deponiamo le armi, noi cessiamo di esistere. Abbiamo invitato l’Anpi a dire “Paesi aggressori cessate il fuoco” ma purtroppo non siamo stati ascoltati», ha spiegato Kateryna Sadilova, tra le referenti della comunità ucraina di Milano.

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