Francesca Albanese, ride bene chi ride ultimo 20/03/2024
Diario di guerra di Deborah Fait
Autore: Deborah Fait

Francesca Albanese, ride bene chi ride ultimo
Diario di guerra di Deborah Fait

Francesca Albanese, a Quarta Repubblica, rispondendo a Daniele Nahum (dimissionario dal PD come protesta contro l'accusa di genocidio a Israele) ha negato l'evidenza dei fatti, fra cui anche il ritiro unilaterale di Israele da Gaza nel 2005

Parlando con amici e conoscenti mi rendo conto che il sentimento che ci unisce oggi in Israele è la desolazione, la consapevolezza dei colori della nostra vita rubati quel maledetto Sabato Nero e resi ancora più scuri dall’odio antisemita che ne è seguito. Israele è solo e circondato dall’odio, non esiste posto al mondo dove potremmo sentirci sicuri. Non c’è congresso, incontro, festival musicale dove gli ebrei siano accettati ormai. Abbiamo visto cosa è successo a David Parenzo e a Maurizio Molinari, cacciati dalle università con insulti e minacce. lunedì sera a “Quarta Repubblica” di Nicola Porro, era invitato Daniele Nahum, il consigliere comunale di Milano, ebreo di sinistra, che si è dimesso dal suo incarico per protestare contro il termine genocidio usato normalmente dal suo partito. Indovinate chi ha diffuso questa infamia! Naturalmente Abu Mazen, il terrorista corrotto, il negazionista della Shoah, quello che , se potesse, ammazzerebbe ogni singolo attivista di Hamas, sia terrorista che simpatizzante. Fatah e Hamas si odiano cordialmente a vicenda. Abu Mazen, dunque, ha accusato Israele di genocidio molto prima che la guerra di Gaza incominciasse. Lo faceva ogni volta che riceveva un calcio negli stinchi in risposta a qualche attentato terroristico dei suoi scagnozzi. Siccome per certi occidentali, la parola di un palestinese è sacra,  da ottobre in poi, tutto il mondo l’ha adottata con gioia e grande soddisfazione di poter accusare con questa infame menzogna il popolo più invidiato, e per questo odiato, del mondo. Daniele Nahum ha fatto un bellissimo intervento a Quarta Repubblica, ha detto parole che gli venivano dal cuore, parole d’amore e di paura. “Vogliamo che ci caschi il morto come nel 1982?” ha gridato. Purtroppo, in collegamento, aveva di fronte a lui la persona che più odia Israele in questo momento, Francesca Albanese, sorridente, gelida, cinica e sarcastica. Di questa persona ho già scritto, io la considero il Male assoluto, la persona più velenosa e avvelenata che abbia a che fare con la situazione Israele-Hamas. Quando Nahum ha ricordato che Israele è uscito completamente da Gaza nel 2005, la Albanese sorridendo ha detto “Non è vero”. Assurdo, sconvolgente, indecente. Negare la verità in questo modo è mostruoso. Tutti ricordiamo gli ebrei piangenti trascinati fuori da Gaza dai soldati impietositi da tanta disperazione, tutti ricordiamo il momento, passato alla storia, dell’ultimo soldato che chiude il cancello del confine e se ne va. Era il 12 settembre e con quel gesto del soldato, Israele si ritirava unilateralmente dalla Striscia di Gaza per permettere ai palestinesi di creare la loro Palestina. Cosa che non hanno mai voluto fare. Prima del 1967 Gaza apparteneva all’Egitto che l’ha persa durante la guerra dei Sei Giorni, vinta da Israele. Quindi non è mai esistito nemmeno a Gaza uno stato palestinese di cui adesso tutti si sciacquano la bocca. Free Palestine, urlano. Quale Palestine? Non ne è mai esistita una, nonostante la Albanese e i suoi sorrisetti sarcastici. Nel 2006 Hamas, terroristi legati ai Fratelli Musulmani, cugini dei tagliagole dell’Isis, vinse le elezioni ed è stata la fine per i palestinesi. Da quel momento è iniziato per loro e anche per Israele, un periodo del terrore. A Gaza, gay, donne, dissidenti venivano ammazzati a centinaia. In particolare gli omosessuali volavano giù dai tetti dei palazzi e i dissidenti venivano sventagliati dai mitra dentro le loro case. Intere famiglie legate a Fatah furono massacrate e in Israele dovevamo correre nei rifugi per le migliaia di missili che Hamas sparava contro le città israeliane. Poi hanno incominciato a dar fuoco a ettari di boschi e coltivazioni e a mandare in mezzo agli israeliani kamikaze pronti a farsi esplodere. La Albanese può continuare a sorridere, può consumarsi nell’odio che prova e, come lei, tutti i teppisti del mondo, che sono i nazisti di ieri, possono urlare “free Palestine dal fiume al mare”. Chiedono anche il boicottaggio accademico di Israele, i nazistelli, urlano “Morte agli ebrei”. Noi moriremo ma Israele no. Israele vivrà sempre perché gli ebrei sono un popolo forte, intelligente, provato e intenzionato a rigenerarsi dalle ceneri e dalla disperazione del 7 Ottobre. Noi, come sempre, ce la faremo e risorgeremo più forti di prima; i neo nazisti, con le loro urla e i sorrisetti maliziosi finiranno nell’immondizia della storia.

Deborah Fait
Deborah Fait