L’America di Biden volge le spalle a Israele 10/02/2024
Analisi di Michelle Mazel
Autore: Michelle Mazel

L’America di Biden volge le spalle a Israele
Analisi di Michelle Mazel

(traduzione di Yehudit Weisz) 
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Anthony Blinken ha detto:"Gli israeliani sono stati disumanizzati nel modo più orribile il 7 ottobre. Da allora, gli ostaggi vengono disumanizzati ogni giorno. Ma questa non può essere una licenza per disumanizzare gli altri". Equiparare Israele a Hamas è una vera e propria infamia.

L’8 ottobre, il Segretario Generale dell’ONU Guterres aveva pensato bene di sottolineare che era “importante riconoscere che gli attacchi di Hamas non sono avvenuti nel vuoto”, lasciando intendere che essi potevano avere una qualche giustificazione. Stava solo scegliendo da che parte stare. E usare la sua posizione per difenderla. Niente lo ha fatto deviare. Né i dettagli delle atrocità commesse il 7 ottobre, né le rivelazioni sul trattamento disumano degli ostaggi. Nella sua mente, la loro sorte impallidisce in confronto alle sofferenze della popolazione di Gaza. La cosa grave è che ha lasciato che i suoi pregiudizi gli impedissero di adottare una posizione più imparziale, che forse avrebbe potuto contribuire a una soluzione della crisi, basata su delle concessioni accettabili da entrambe le parti. Nel frattempo, la Casa Bianca ha sostenuto lo Stato ebraico, fornendogli i finanziamenti e gli armamenti necessari per continuare a combattere. Si dice che il Presidente Biden abbia agito più per convinzione religiosa che per calcolo politico. Il Partito Democratico, e più in particolare la sua ala sinistra, non nasconde la sua ostilità nei confronti di Israele. Cosa ancora più grave, ampi segmenti della sua maggioranza si sono schierati, se non a favore di Hamas, quanto meno a favore della popolazione di Gaza. In prestigiose università, degli studenti hanno marciato scandendo slogan che chiedevano la distruzione di Israele. I presidenti di molti atenei si sono rifiutati di affermare chiaramente che l'appello al genocidio degli ebrei non era coperto dal Primo Emendamento della Costituzione. Ci furono colossali manifestazioni nelle strade. In seguito il Presidente americano si è ritrovato molto isolato. I media diffondevano senza freno le informazioni ingannevoli del movimento terroristico Hamas, e non sempre si prendevano la briga di rettificarle, anche quando Israele dimostrava, con prove alla mano, che era tutto falso. Poi è arrivata l'accusa di genocidio, a fronte dei rapporti pubblicati dal Ministero della Sanità di Gaza: considerando insieme civili e militanti di Hamas, meno di trentamila morti in quattro mesi di combattimenti. Sopratutto, si avvicina il mese di novembre. Joe Biden, impegnato in una lotta disperata per un secondo mandato, non può più permettersi l’emorragia di voti democratici causata dal suo sostegno a Israele. Perciò al Dipartimento di Stato viene chiesto di ricalcolare la sua tabella di marcia. Anthony Blinken vede degli elementi positivi nelle richieste di Hamas e si dichiara ottimista quando parla alle famiglie degli ostaggi. Intende dire che per Israele è giunto il momento di smettere di combattere, o addirittura di ritirarsi dalla Striscia di Gaza, e di porre fine alle sofferenze dei palestinesi. Charles de Gaulle l’aveva espresso bene: “Gli Stati non hanno amici, solo interessi.” Ma era proprio necessario che Blinken aggiungesse un commento più che discutibile? “Gli israeliani sono stati disumanizzati nel modo più orribile il 7 ottobre. Da allora, gli ostaggi vengono disumanizzati ogni giorno. Ma questa non può essere una licenza per disumanizzare gli altri.” Che è un ottimo argomento per i nemici dello Stato ebraico.

Michelle Mazel
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