La sinistra con Iran e Turchia
L'analisi di Michele Zaccardi
Testata: Libero
Data: 29/01/2024
Pagina: 9
Autore: Michele Zaccardi
Titolo: La sinistra con Iran e Turchia
Riprendiamo da LIBERO di oggi, 29/01/2024, a pag.9 con il titolo "La sinistra con Iran e Turchia", il commento di Michele Zaccardi.
 

Schlein sempre più sulle orme del PCI di Togliatti...
 

Iran e Turchia d'accordo con la Schlein. La segretaria del PD non ha imbarazzo a schierarsi con chi perseguita giornalisti e LGBT?

Ormai, in Europa, a sostenere l’Unrwa è rimasto solo il Pd. Pure i governi più affini ideologicamente ai dem si stanno allineando. E il fronte dei Paesi che hanno annunciato l’interruzione (temporanea) dei finanziamenti all’organizzazione che offre assistenza ai profughi palestinesi è sempre più compatto.
Gli ultimi due a schierarsi esplicitamente sulla linea dell’intransigenza, dopo le notizie sul coinvolgimento di alcuni dipendenti dell’agenzia Onu nell’attacco del 7 ottobre contro Israele, sono stati Francia e Germania. Da Berlino il dispaccio è arrivato nella serata di sabato. Finché non sarà chiarita la collusione tra l’Unrwa e Hamas, hanno scritto in una nota congiunta il ministro degli Esteri e quello dello Sviluppo, «la Germania, in accordo con gli altri Paesi donatori, non darà temporaneamente la sua approvazione per nuove risorse» a favore dell’agenzia.
Nel comunicato si precisa inoltre che «per il momento non vi è alcun impegno pendente». Un passo significativo, quello del governo tedesco, soprattutto per le casse dell’Unrwa, che nel 2022 ha ricevuto dalla Germania oltre 200 milioni di dollari. Ma ieri anche la Francia ha deciso di sospendere gli aiuti. Parigi, si legge in una nota del ministero degli Esteri, «non ha previsto un nuovo pagamento nel primo trimestre del 2024 e deciderà quando sarà il momento quali azioni intraprendere in collaborazione con le Nazioni Unite e i principali donatori, garantendo che tutte le sue esigenze di trasparenza e sicurezza siano soddisfatte». Il comunicato poi precisa che, l’anno scorso, la Francia ha erogato quasi 60 milioni di euro all’Unrwa, «in considerazione della catastrofica situazione umanitaria a Gaza».
Insomma, a parte qualche governo disallineato - come l’Irlanda e la Norvegia che hanno confermato l’intenzione di continuare a erogare i fondi la maggior parte dei Paesi europei ha scelto di sospendere le donazioni.
In questo quadro, la decisione dell’Italia, che sabato ha annunciato il blocco dei finanziamenti, è stata attaccata dall’opposizione. Ancora ieri, sul tema è intervenuto Angelo Bonelli. «Bloccare i finanziamenti alla Unrwa è intollerabile perché così si abbandona un popolo che ha subito 26 mila vittime a causa dei bombardamenti israeliani a Gaza» ha scritto su X il co-portavoce nazionale di Europa Verde e deputato di Alleanza Verdi e Sinistra. Ieri il ministro degli Esteri, Antonio Tajani, ha ribadito la posizione italiana. «Abbiamo sospeso fin dall’inizio il finanziamento all’Unrwa» ha detto al programma di Rai3 In Mezz’ora, «perché c’erano state dichiarazioni sospette da parte di persone che potevano essere coinvolte in posizioni estremiste contro la popolazione israeliana, mentre continuamo a finanziare altre organizzazioni come la Croce Rossa e la Mezzaluna rossa che aiutano popolo palestinese».
Ma anche il Pd si è smarcato dalla decisione governativa presentando, prima firmataria la segretaria Elly Schlein, una mozione per ripristinare i sostegni alle Ong attive a Gaza, tra cui, ovviamente, anche la controversa Unrwa. La discussione in Aula a Montecitorio del documento è calenadarizzata per oggi, salvo un ritiro all’ultimo minuto, che appare però improbabile, visto il rigoroso silenzio tenuto sul tema dai dem e considerato il fatto che il testo è stato firmato da tutti i deputati del Pd. La mozione, se venisse approvata, impegnerebbe il governo a «ripristinare i fondi per le Ong italiane che operano in Palestina e in Israele, così come i contributi nell’anno in corso all’Unrwa, per consentire agli operatori di pace di aiutare concretamente la popolazione sui territori». La linea dei dem, insomma, è chiara. Ed è la stessa professata da alcuni Paesi non certo particolarmente democratici, come la Turchia e l’Iran. «Le pressioni sulle attività umanitarie dell’Unrwa vengono esercitate solo sulla base delle affermazioni di Israele, che è esso stesso accusato di crimini di guerra e di genocidio a Gaza», ha affermato il portavoce del ministero degli Esteri iraniano. «Tale accusa è un altro atto malvagio del regime sionista» ha aggiunto, mentre «la notizia secondo cui nove Paesi, principalmente europei, hanno sospeso i finanziamenti all’agenzia è deplorevole. Questi Paesi dovrebbero essere ritenuti responsabili delle loro azioni». Anche Abu Mazen è intervenuto. Il presidente palestinese ha condannato «l’ingiusta campagna» condotta da Israele contro l’Unrwa che «mira a liquidare la questione dei rifugiati palestinesi» in contraddizione con quanto stabilito dall’Onu nel 1949. Abu Mazen ha poi chiesto ai Paesi che hanno preannunciato il taglio dei fondi di «ritirare la propria posizione» in attesa «della fine delle indagini» sui 12 impiegati licenziati per i loro sospetti legami con Hamas. Infine ha denunciato che «il vero obiettivo della campagna di Israele è togliere il ruolo dell’Unrwa.

Per inviare a Libero la propria opinione, telefonare: 02/99966200, oppure cliccare sulla e-mail sottostante
lettere@liberoquotidiano.it