Schlein sta con i filo-Gaza

Commento di Pietro Senaldi
Testata: Libero
Data: 21/01/2024
Pagina: 1
Autore: Pietro Senaldi
Titolo: Tocca a Elly condannare i filo-Gaza

Riprendiamo da LIBERO di oggi, 21/01/2024, a pag.1, con il titolo "Tocca a Elly condannare i filo-Gaza" il commento di Pietro Senaldi.

Risultati immagini per pietro senaldi
Pietro Senaldi


Hamas sarà grata a Elly Schlein per le sue parole

C’è una parola tecnica per descrivere l’assalto dei centri sociali ieri alla Fiera del Gioiello di Vicenza: volevano un pogrom. Centinaia di estremisti di sinistra, ma il termine corretto sarebbe terroristi, che si sono scagliati contro una comunità allo scopo di cancellarla.
Tel Aviv ha un padiglione alla manifestazione e l’attacco aveva lo scopo di distruggerlo, perché secondo gli assalitori Israele non ha diritto a stare lì, non ha diritto a esistere.
Il fatto è gravissimo, in sé ma sopratutto perché è la punta di un iceberg. Non è un fulmine a ciel sereno, non è opera di schegge impazzite. L’antisemitismo, parente stretto dell’ideologia anti-occidentale, è radicato nel tessuto della nostra società. La guerra di Israele a Gaza, come reazione all’eccidio del 7 ottobre, è solo un pretesto per centri sociali e affini per esplodere il loro odio verso gli ebrei. Non ne è la causa scatenante ma una scusa per giustificare razzismo, violenza e odio.
L’assalto di ieri è la prova che le manifestazioni in piazza in Italia contro le bombe su Gaza, alle quali partecipano regolarmente anche i centri sociali, non sono per la pace, a favore del popolo palestinese ma non di Hamas né tantomeno per i due Stati. Si tratta solo di sfilate antisemite. L’odio contro gli ebrei è, con il ripudio dei valori dell’Occidente, il collante di una sinistra extraparlamentare che si sta insinuando anche in molte onorevoli coscienze.
I fatti di Vicenza sono avvenuti a meno di ventiquattr’ore dallo sconcertante discorso di Elly Schlein al suo Pd, nel quale il pezzo forte sono stati l’attacco a Giorgia Meloni e a Israele. La segretaria dem si è detta contraria all’invio di armi al governo di Nethanyahu, anche se non ne mandiamo mezza dall’8 ottobre. Le frasi della leader dem sono un messaggio politico ai membri del suo partito: noi siamo contro lo Stato ebraico, fa parte del nostro programma, come il salario minimo, il via libera ai clandestini o l’utero in affitto.
Se fossimo della stessa pasta dell’esponente medio di questa sinistra, diremmo che i delinquenti della Fiera del Gioiello sono figli della Schlein, speculando sull’assalto estremista come i suddetti soggetti hanno speculato sulle braccia tese ad Acca Larentia per attaccare il governo.
Non lo facciamo per due ragioni.
La prima è che non vogliamo rischiare di smorzare la gravità di quanto successo buttandola in vacca e giocando il fatto solo sul piano dello scontro politico destra-sinistra o esecutivo-opposizione. La seconda è perché i due fatti non sono paragonabili, non solo sotto il punto di vista del diritto penale, come ha recentemente spiegato la Cassazione, legittimando il saluto fascista nelle commemorazioni, ma anche sotto quello delle responsabilità politiche. Il centrodestra di governo infatti non sfilava con CasaPound e Forza Nuova neppure quando era opposizione, mentre nei cortei del Pd e della Schlein spesso i centri sociali sono presenti. E quindi deve ripudiarli.
Non basta che la segretaria dem si dissoci dall’aggressione al padiglione di Israele o demandi qualcuno dei suoi a farlo. È necessaria una politica chiara e sistematica che faccia capire agli italiani, a cinque mesi dalle voto delle Europee, se il Pd è un partito filo-occidentale o anti-occidentale. Se sta con l’Ucraina o con Putin, con Israele o con i terroristi di Hamas, con gli Stati Uniti e la Nato o con l’Iran. Il mondo sta andando verso uno scenario sempre più conflittuale e la nostra civiltà è sotto assedio. L’Italia non può essere neutrale, perché non ce lo consentono la Cina, la Ue, la Russia, l’islam, pertanto un partito ha il dovere di chiarire ai cittadini con chi vuol essere alleato e dove porterà il nostro Paese, casomai gli toccasse di governare. Al momento, salvo un “contrordine compagni” di Elly, i dem sono più di là che di qua e considerano i terroristi dei centri sociali più o meno alla stregua di antisemiti che sbagliano. Il problema della nostra democrazia attualmente non è il fascismo di ieri bensì il nazismo di oggi. Schlein, dopo aver disertato la cena di partito in quel di Gubbio per andare a vedere Kripton, «film stupendo sulla sanità mentale», così da lei definito, dovrebbe tornare al cinema per rivedersi Schindler’s List, in modo da chiarirsi una volta per tutte sul perché esiste lo Stato di Israele e perché l’attacco agli ebrei, a qualsiasi ebreo, è più grave di quello a chiunque altro. Soprattutto per noi europei, che abbiamo perseguitato questo popolo per duemila anni. I tedeschi e la destra lo hanno capito e hanno fatto ammenda. I russi e la sinistra no e perseverano. 

Per inviare a Libero la propria opinione, telefonare: 02/99966200, oppure cliccare sulla e-mail sottostante

lettere@liberoquotidiano.it