Israele mette nel mirino il Libano
Commento di Mirko Molteni
Testata: Libero
Data: 29/12/2023
Pagina: 12
Autore: Mirko Molteni
Titolo: Israele mette nel mirino il libano. Hezbollah: L'Italia è un nemico

Riprendiamo da LIBERO di oggi, 29/12/2023, a pag. 12 con il titolo "Israele mette nel mirino il libano. Hezbollah: L'Italia è un nemico" il commento di Mirko Molteni.

Mirko Molteni
Mirko Molteni
Hezbollah, che cos'è? | Wired Italia
Terroristi di Hezbollah agli ordini di Teheran

Il “gabinetto di guerra” israeliano, guidato dal premier Benjamin Netanyahu, si accinge a riunirsi per esaminare, per la prima volta, il problema dell'amministrazione di Gaza dopo la guerra. La riunione sarebbe una conseguenza del viaggio a Washington del ministro israeliano per gli Affari strategici Ron Dermer, in cui sono riemerse divergenze con gli americani. S'è inoltre appreso che il segretario di Stato USA Anthony Blinken compirà un tour diplomatico in Medio Oriente, passando anche da Israele, la prossima settimana. A Gaza City, l'esercito ha distrutto nuove basi di Hamas e sta cingendo d'assedio nei quartieri di Daraj e Tuffah quello che si ritiene l'ultimo battaglione palestinese presente in città. Ieri sono morti ancora tre militari israeliani, di cui due riservisti, il sergente Asaf Pinhas Tubul, 22 anni, e il caporale Neriya Zisk, 24 anni, e un alto ufficiale, il maggiore Dvir David Fima, 32 anni, vicecomandante del 198° battaglione della 460° Brigata Corazzata. I caduti israelani dall'inizio dell'operazione terrestre sono saliti così a 167 (501 contando i caduti del 7 ottobre, più 57 ufficiali di polizia. Le fonti palestinesi parlano di 21.320 morti. A Khan Yunis, i paracadutisti della 55° Brigata hanno distrutto nuove gallerie di Hamas, di cui una presso una moschea, con annessi depositi di armi. Un altro tunnel portava a una sala comando dell'unità Nukhba. La Amshat, la divisione raccolta dati del servizio segreto dell'esercito Aman, ha reso noto che finora nella Striscia di Gaza sono stati scoperti «65 milioni di documenti in files e mezzo milione su carta». Tra essi «una mappa dei tunnel trovata da soldati della 252° Divisione a casa di un capo Hamas a Beit Hanoun». La Tv israeliana Channel 12 ha rivelato che «una fonte da Gaza» avrebbe avvisato con mesi d'anticipo il servizio Shin Bet dell'attacco del 7 ottobre. Ma gli ufficiali subalterni avrebbero sottovalutato la soffiata, evitando di trasmetterla al capo del servizio, Ronen Bar.
Dal Libano gli Hezbollah filoiraniani hanno lanciato nuovi razzi sulla Galilea, su Kiryat Shmona e Haifa, molti dei quali intercettati dai missili Iron Dome.
Inoltre un drone è stato abbattuto sul Golan. I crescenti attacchi dal Libano, hanno spinto il ministro degli Esteri israeliano, Eli Cohen, ad ammonire che «il prossimo obbiettivo sarà il capo di Hezbollah, Hassan Nasrallah», alleato di quell'Iran che chiede vendetta dopo l'uccisione in un raid israeliano in Siria dell'ufficiale dei pasdaran iraniani Seyed Razi Mousavi. Il ministro Benny Gantz evoca un'operazione simile all'invasione del Libano del 2006 per mettere in sicurezza il confine: «Se non cessano gli attacchi dal Libano ci penseremo noi. Se il mondo e il governo libanese non fermeranno il fuoco e non rimuoveranno Hezbollah dal confine, lo faranno le forze israeliane». Il “partito di Allah” libanese ha risposto minacciando anche il nostro Paese, annoverandolo fra i nemici insieme con Francia, Gran Bretagna e Germania. La tensione è stata aggravata dal ferimento di un casco blu indonesiano di Unifil, il contingente Onu in Libano, avvenuta a Tabyeh, al confine israeliano, da parte di «un gruppo di giovani». L’Onu chiede a Beirut un'indagine. 

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