L'Europa e il terrorismo arabo palestinese 17/05/2020
IC7 - Il commento di Daniele Scalise
Autore: Daniele Scalise
IC7 - Il commento di Daniele Scalise
Dall'11 al 17 maggio 2020

L'Europa e il terrorismo arabo palestinese

EU's foreign policy chief to travel to Iran in de-escalation ...
Josep Borrell y Fontelles


Dietro al nobile nome di Sven Kühn von Burgsdorff si cela, anzi si manifesta il rappresentante europeo presso la Striscia di Gaza e Cisgiordania che è poi il territorio che le anime belle non hanno il coraggio e la decenza di chiamare con il loro vero nome: Giudea e Samaria. Un mese e mezzo fa questo imprudente signore firmava una letterina in cui raccomandava alle organizzazioni palestinesi un trucchetto per far cadere la foglia di fico che copre le pudenda dell'Unione Europea e che proibisce - anzi, proibirebbe - di finanziare il terrorismo. Qual è l'astuzia suggerita da questo gentiluomo? Se i bonifici non possono essere intestati a confraternite umanitarie come Hamas, nulla vieta di dirottarli su persone individuali pur se membri delle suddette organizzazioni benemerite. Insomma, il gioco delle tre carte senza tuttavia l'abilità di un professionista. Epperò l'imbroglio è venuto alla luce. Dopo le denunce del governo di Gerusalemme e dell'American Jewish Committee, Josep Borrell y Fontelles, Alto rappresentante dell'Unione per gli affari esteri e la politica di sicurezza e degno successore della signora Mogherini, si è trovato con il cerino in mano. Che fare? Non so, non c'ero e se c'ero dormivo. Poi lo scaricabarile: se colpa c'è, quella va attribuita all'ambasciatore dal nobile nome e dalla pratica ignobile. La Commissione europea, formidabile nell'esercitarsi in angeliche dichiarazioni ispirate ai buoni sentimenti, fa adesso anche l'offesa di fronte alle proteste israeliane perché trova "inaccettabile e infondato accusare la Ue di sostenere il terrorismo". Qualcuno pagherà? Difficile crederlo. Ha forse pagato la signora Mogherini per la gestione insensata della politica estera europea? Nient'affatto. Tanto che pare certa la sua nomina a rettore del Collegio d'Europa di Bruges, una fondazione privata che ha - e non c'è niente da ridere - lo scopo di formare la futura classe dirigente europea e di lavorare sull'integrazione. Pochi anni fa inoltrai richiesta formale all'Università della Sapienza chiedendo di poter consultare la tesi su islam e politica con la quale la signora Mogherini si era laureata. Dopo aver scambiato telefonate e email con l'ufficio stampa e gli uffici archivistici dell'ateneo romano mi fu risposto che non era possibile ottenere visione di quel lavoro per motivi di privacy. Quel fatterello mi è tornato alla mente in questi giorni. Insieme a un poco di nausea.


Daniele Scalise