La propaganda politicamente corretta del New York Times
L'intervento di Bari Weiss su Tablet
Testata: Il Foglio
Data: 26/10/2020
Pagina: 3
Autore: la redazione del Foglio
Titolo: Dimessasi dal New York Times, Bari Weiss fustiga, da ebrea, la cultura woke
Riprendiamo dal FOGLIO di oggi, 26/10/2020 a pag.III, con il titolo "Dimessasi dal New York Times, Bari Weiss fustiga, da ebrea, la cultura woke”, l'analisi tratta da Tablet.

Chi sono Bari Weiss e Andrew Sullivan e perché si sono dimessi
Bari Weiss

"Ci credete che...? Questa è la domanda che è stata posta più di frequente nel corso dell'anno", scrive Bari Weiss in un lungo articolo sulla rivista ebraica americana The Tablet. "La più grande indignazione recente nella comunità ebraica è arrivata il giorno di Shabbat quando molti americani sono stati sorpresi da quella che è stata per me una notizia prevedibile: Alexandria Ocasio-Cortez, superstar progressista, si è sfilata da un evento in onore di Yitzhak Rabin, l'ex primo ministro israeliano assassinato per via dei suoi sforzi per fare la pace con i palestinesi. Molti ebrei sono rimasti scioccati. Se Rabin, il simbolo del sionismo progressista, è oltre il limite, allora esistono degli israeliani accettabili? Come fa la deputata del Bronx - ed esponente del partito politico per il quale votano il 70 per cento degli ebrei americani - a fare una cosa simile? (...) Ma non è stata AOC a essere confusa. La politica scafata ha letto la situazione e ha mandato un chiaro segnale su chi appartiene alla nuova coalizione progressista e chi no. La confusione - e sembra essercene molta in questi giorni - riguarda gli ebrei americani che sono convinti di potere conservare il vecchio status quo e il loro posto all'interno di esso". (...) Weiss crede che la nuova ideologia del politicamente corretto - incentrata sulla giustizia e la compensazione di vecchi torti - sia discriminatoria contro gli ebrei.

Donald Trump - Wikipedia
Donald Trump

C'è anche il fattore X di Donald Trump. Molti ebrei lo detestano comprensibilmente ma non riescono a vedere il problema dall'altra parte. Tuttavia, la giornalista crede che ci sia un altro pericolo che proviene dalla sinistra e si è impossessato dell'élite americana e delle più importanti istituzioni culturali. "Voglio rendere chiaro il mio scopo - scrive Weiss - Sono qui per suonare il campanello d'allarme. Sono qui per dirvi: non scioccatevi più. Smettetela di dire: ci potete credere? E' ora di accettare la realtà, se volete avere qualche speranza di cambiarla. Per capire l'enormità di questo cambiamento in atto, dobbiamo riconoscere che l'America era un paese liberale nel senso più ampio della parola: l'idea che tutti sono uguali perché sono stati creati nell'immagine di Dio. L'idea che i diritti dell'individuo siano più sacri di quelli della tribù. L'idea che lo stato di diritto sia il fondamento di una società libera. L'idea che la presunzione d'innocenza sia giusta e la violenza di gruppo sia sbagliata. L'idea che il pluralismo sia una ragione di forza; che la tolleranza sia una ragione di orgoglio e che la libertà di pensiero, fede e libertà siano le fondamenta di una democrazia. Dopo la Seconda guerra mondiale, la vita intellettuale e culturale americana è stata prodotta e protetta da un insieme di istituzioni - università, giornali, riviste, sindacati, think tank, case editrici, musei storici - che si allineavano, grosso modo, a questi principi. Questo gli dava un grande potere; un potere che meritava il nostro rispetto perché sosteneva l'ordine liberale. Non più. Il liberalismo americano è sotto attacco. C'è una nuova ideologia che vuole prendere il suo posto."

Questa ideologia ancora non ha un nome formale, che descrive la sua fusione tra il postmodernismo, il postcolonialismo, il neo marxismo e l'identity politics. Il nuovo credo si basa su questa premessa: stiamo combattendo una guerra in cui le forze della giustizia e del progresso si oppongono alle forze dell'arretratezza e dell'oppressione. Quando si combatte una guerra bisogna sospendere le regole normali, come il giusto processo, il compromesso politico, la presunzione di innocenza, la libertà di stampa e la ragione stessa. Queste regole, sostiene la vulgata, sono state inventate da uomini bianchi morti per sostenere il loro potere. Un'ideologia secondo cui non esiste alcuna differenza tra le culture è semplicemente assurda per gli ebrei. Il nostro popolo ha una storia particolare - le nostre tradizioni sono state fonte di tragedie enormi e doni sconfinati - che spesso si è rivelata letale. La mera esistenza degli ebrei indebolisce la visione di un mondo senza differenze. Quindi tutto ciò che ci rende diversi deve essere demonizzato per essere cancellato o distrutto. Il sionismo viene riconsiderato come un progetto colonialista e di conseguenza i nostri negozi possono essere vandalizzati perché siamo `il volto del capitale'. Gli ebrei vengono inclusi nel calderone delle `persone bianche' e la nostra storia vivente viene cancellata così che qualcuno con la faccia tosta pub perfino sostenere che l'olocausto sia stato semplicemente `un crimine dei bianchi contro i bianchi'. Non importa quanto sei progressista, gay o quanto credi nella sanità pubblica.

Credere che l'esistenza dello stato ebraico sia qualcosa di giusto - ovvero credere nell'eccezionalissimo degli ebrei - ti rende un nemico di questo movimento". Secondo Weiss pochi ebrei si sono accorti di questa minaccia. La vita è stata buona - fin troppo buona - per gli ebrei americani nell'ultimo secolo. Molti vecchi leader della comunità non hanno l'immaginazione per vedere questa minaccia, e pensano che il politicamente corretto sia un fenomeno di nicchia che non avrà alcun impatto su di loro. Gli altri leader più giovani e ipocriti sostengono la nuova ideologia e incoraggiano gli altri membri a fare lo stesso. "Le idee sulle quali si basa il nostro paese sono veramente eccezionali, meritano una difesa forsennata e anche qualcosa di più. Sono sotto assedio dal trumpismo e da coloro secondo cui la soluzione ai nostri problemi consiste in un'ossessione sempre maggiore per la razza - conclude Weiss -. Non è un caso che gli ebrei abbiano prosperato in un mondo in cui prevaleva il liberalismo. Mi riferisco al principio secondo cui dovremmo giudicare una persona non in base alle sue origini ma in base ai suoi meriti; che gli essere umani sono padroni del loro destino: queste idee rivoluzionarie sono alla radice delle idee ebraiche. Non dovremmo essere scioccati dal fatto che un'ideologia che combatte contro questi valori veri ed eterni finirà inevitabilmente per combattere contro di noi".
(Traduzione di Gregorio Sorgi)

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