Israele, scendono i contagi per Covid
Commento di Fiammetta Martegani
Testata: Avvenire
Data: 04/08/2020
Pagina: 9
Autore: Fiammetta Martegani
Titolo: Scendono i contagi e sale la protesta. Paura nella Striscia ma per l'economia

Riprendiamo da AVVENIRE di oggi, 04/08/2020, a pag.9 con il titolo "Scendono i contagi e sale la protesta. Paura nella Striscia ma per l'economia", il commento di Fiammetta Martegani.

A destra: Benjamin Netanyahu

E' corretta la cronaca di Fiammetta Martegani da Israele, unica a riportare i fatti di ieri con equilibrio e completezza. Il titolo soltanto, di competenza non della giornalista ma della redazione del giornale, allude a un inesistente rapporto tra contagi in riduzione e proteste contro Netanyahu in crescita.

Ecco l'articolo:

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Fiammetta Martegani

A Gerusalemme, in Balfour Street, sotto la residenza del premier, le proteste contro l'inefficienza del governo nella gestione della crisi dovuta al Covid si fanno ogni giorno più consistenti. Per tutta risposta, Benjamin Netanyahu ha detto che sono proprio loro, i manifestanti, con i comizi, ad essere i primi responsabili della diffusione del virus. Con la complicità dei media, che «infiammano le proteste». Il confronto sembra destinato a non esaurirsi. Per fortuna, la situazione nel Paese sta migliorando. Dopo settimane con un migliaio di contagi al giorno (oltre 70mila totali), ieri ne sono stati registrati 713. I morti sono più di 500. I numeri scendono anche a Gaza, che era finita sotto la lente settimana scorsa: anche grazie al blocco totale dei confini, ieri sono stati registrati 76 infezioni e un unico decesso, che porta a 86 il numero totale delle vittime. Inaspettatamente, il sistema sanitario dell'enclave, in cronico affanno, ha saputo reagire. Ora è la crisi economica che sta distruggendo il tessuto sociale, molto più del virus. E proprio la chiusura dei confini che, in qualche modo, ha protetto la Striscia dal Covid, sta mettendo in ginocchio la popolazione. I valichi con Israele ed Egitto sono blindati. Pochissimi i permessi di uscita concessi, e solo per ragioni mediche. Mentre tutto il traffico commerciale, di cui vive l'enclave, resta ormai congelato da febbraio. Ad aggravare la situazione, le tensioni lungo il confine. Perché Hamas, nonostante la situazione, non rinuncia alle consuete provocazioni. Domenica sono partiti nuovi razzi dalla Striscia verso il sud dello Stato ebraico. In reazione, l'esercito ha effettuato raid e colpito obiettivi strategici del gruppo terroristico: un sito per la costruzione di infrastrutture sotterranee e uno per impianti militari. Hamas ha condannato l'operazione definendola un'«aggressione che equivale a un messaggio di escalation». Problemi anche sul fronte siriano: ieri l'esercito ha confermato che sono stati uccisi quattro componenti di una squadra terrorista che la notte precedente aveva tentato di infiltrare ordigni esplosivi lungo il confine.

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