Iran nucleare: il regime di Teheran si avvicina all'atomica e minaccia gli Usa
Cronaca di Paolo Mastrolilli, una velina pro-Iran sul Sole24Ore
Testata:
Data: 21/05/2019
Pagina: 11
Autore: Paolo Mastrolilli
Titolo: Trump avverte l'Iran: 'Sarà la vostra fine se ci sfidate' - L'Iran accelera la produzione di uranio per le centrali nucleari

Riprendiamo dalla STAMPA di oggi, 21/05/2019, a pag. 11 con il titolo "Trump avverte l'Iran: 'Sarà la vostra fine se ci sfidate' ", la cronaca di Paolo Mastrolilli; dal SOLE24ORE, a pag. 22, la breve "L'Iran accelera la produzione di uranio per le centrali nucleari", preceduta dal nostro commento.

Ecco gli articoli:

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LA STAMPA - Paolo Mastrolilli: "Trump avverte l'Iran: 'Sarà la vostra fine se ci sfidate' "

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Paolo Mastrolilli

«Se l’Iran vuole combattere, questa sarà la sua fine ufficiale. Non minacciate mai più gli Usa». La Casa Bianca non ha dato un’interpretazione formale di questo tweet, pubblicato ieri mattina da Trump, ma l’ipotesi più accreditata è quella di una reazione al lancio di un razzo Katyusha, che il giorno prima aveva colpito la Green Zone di Baghdad, a poca distanza dall’ambasciata americana. Le milizie sciite locali hanno smentito la responsabilità del lancio, e il ministro degli Esteri iraniano Zarif ha risposto così: «Spinto dai suoi consiglieri del Team B (cioè Bolton e altri ndr), Trump spera di ottenere ciò in cui Alessandro il Grande, Genghis e altri aggressori hanno fallito. Gli iraniani hanno resistito per millenni, mentre gli aggressori sono spariti. Il terrorismo economico e gli affronti genocidi non metteranno fine all’Iran. Prova col rispetto, funziona».
Aldilà dell’esegesi del tweet, non c’è dubbio che la tensione stia crescendo, da entrambe le parti. Washington ha inviato una portaerei nella regione del Golfo Persico, e Teheran ha dato 60 giorni di tempo all’Europa per riattivare l’accordo nucleare, quadruplicando nel frattempo la produzione di uranio a basso arricchimento che si usa come combustibile nelle centrali.

Tutto questo pone Trump davanti ad un dilemma molto pericoloso. Da una parte il presidente ha puntato sul cambio di linea verso la Repubblica islamica, per ridisegnare l’intero Medio oriente. Ha rilanciato l’alleanza con l’Arabia, vuole frenare l’espansionismo sciita dalla Siria allo Yemen, ha accusato i pasdaran di essere un gruppo terroristico. Nonostante le divisioni esistenti nel campo sunnita, in particolare tra sauditi ed egiziani da una parte, e turchi e qatarini dall’altra, il capo della Casa Bianca spera che la sua offensiva unisca i nemici dell’Iran e li convinca anche a sostenere il piano di pace tra israeliani e palestinesi elaborato dal genero Kushner. Dall’altra parte, però, Trump ha fatto capire che non vuole farsi trascinare da Bolton verso una nuova guerra. Il presidente spera che la massima pressione spinga Teheran a negoziare un nuovo accordo, ma se ciò non avvenisse si troverebbe nell’imbarazzo di essersi esposto, senza aver ottenuto risultati. Questo sarebbe inaccettabile, e potrebbe aprire altri scenari.

IL SOLE24ORE: "L'Iran accelera la produzione di uranio per le centrali nucleari"

Il Sole24Ore pubblica una velina che arriva direttamente dall'ufficio stampa degli ayatollah di Teheran. Il senso della breve è che la responsabilità della tensione Iran/Usa è di Donald Trump, così come quella di un Iran nel prossimo futuro con la bomba atomica a disposizione. La realtà è esattamente rovesciata. Era con la presidenza Obama che l'Iran avrebbe potuto prepararsi con tutta tranquillità a costruire l'arma nucleare.

Ecco la breve:

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L'Iran ha annunciato di aver quadruplicato la propria produzione di uranio a basso arricchimento, utilizzato come combustibile per i reattori nucleari. È il primo effetto della parziale sospensione degli obblighi previsti dall'accordo sul nucleare, annunciata dal presidente Hassan Rohani. La Repubblica islamica dovrebbe così superare «entro qualche settimana» il limite di 300 kg di scorte di uranio, fissato dal Piano d'azione globale congiunto (Jcpoa), ma - precisano i suoi funzionari - senza oltrepassare la soglia di arricchimento del 3,67%, prevista per garantirne l'uso a scopo soltanto civile. Ieri è continuato il botta e risposta con Washington. L'Iran non minacci gli Usa, ha scritto Donald Trump, perché una guerra sancirebbe la sua «fine ufficiale». Gli ha risposto il ministro degli Esteri, Mohammad Javad Zarif, con l'hashtag NeverThreatenAnlranian. «Spinto dal B-team, Trump spera di ottenere quello che Alessandro (Magno), Genghis (Khan) e altri aggressori non sono riusciti a fare. Gli iraniani sono rimasti in piedi per millenni, mentre gli aggressori se ne sono tutti andati. Il terrorismo economico e gli insulti genocidi non "porranno fine all'Iran". Mai minacciare un iraniano. Prova a rispettarlo, funziona!».

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