Opinioni su Souad Sbai 15/07/2013
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Gentile Ic, vorrei segnalare il libro di Souad Sbai “Il sogno infranto”. Le perplessità sono diverse. Mentre alcune affermazioni, quali, rifiuto del multiculturalismo, il rispetto dei diritti umani, democrazia, libertà individuale (valori che gli immigrati devono accettare se vogliono continuare a vivere fra noi) sono condivisibili, altre sue asserzioni lasciano perplessi.
La Sbai sostiene che l’islam fa parte della storia occidentale, avrebbe portato molti contributi. Qualunque credito si voglia dare a questi “contributi”, essi furono trascurabili, e comunque neanche lontanamente paragonabili a quelli (questi sì fondamentali, senza di essi l’Occidente, non è che sarebbe diverso, non esisterebbe) della civiltà greca, romana, giudaico-cristiana, ecc.
Poi, tralasciando le discutibili valutazioni sulla Siria e su Assad, e sulle solite responsabilità attribuite all’Occidente per i crimini dei rais merdiorientali (salvo poi accusare lo stesso Occidente quando interviene per “destituirli”, vedi Saddam Hussein), Souad Sbai scrive “Certamente Tel Aviv e Washington non gioiscono della presenza di Assad…”
Tel Aviv? Possibile che neanche una donna mussulmana che si professa democratica e moderata, riesca a riconoscere Gerusalemme quale capitale indivisibile dello Stato di Israele?
Altra nota dolente: “il vero problema del quadro mediorientale è il suo stesso futuro, che rischia di spostarsi su posizioni anti-occidentali e di orientare la primavera araba verso una controrivoluzione fondamentalista”.
Nulla da eccepire sulla esatta previsione della deriva fondamentalista. Certo Fratelli mussulmani e salafiti sono feroci nemici dell’Occidente, ma come si può sostenere che le posizioni mediorientali precedenti fossero filo-occidentali(se non solo di facciata e per opportunismo)?
A più riprese sostiene non si è di fronte a uno scontro di civiltà, infatti – la Sbai argomenta – anche all’interno dello stesso mondo mussulmano ci sono contrasti, si tratterebbe semplicemente di interessi discordanti tra le parti “in lotta”.
Samuel Huntington afferma invece, con dovizia di elementi che suffragano la sua tesi, che questo scontro tra civiltà esiste e continuerà ad esistere in futuro. Egli individua cinque civiltà, lo scontro non riguarda solo Occidente e Islam. Huntington sostiene che venute meno le ideologie, le persone non si identificano più con esse, ma con la propria lingua, religione, tradizioni, costumi, e di conseguenza la politica mondiale si sta configurando secondo schemi culturali.
Le contrapposizioni in sostanza sono tra civiltà diverse, maggiori sono le differenza di valori tra civiltà, maggiori sono le possibilità che si verifichino scontri, anche armati. Tale affermazioni sono suffragate da esempi concreti, tratti anche dalla storia più recente. Tra le cinque civiltà quella islamica è quella che nel corso del tempo ha contato il maggior numero di scontri/aggressioni verso le altre civiltà., non solo contro la civiltà occidentale, ed è probabile che ciò avvenga anche in futuro.
Lo scontro tra civiltà diverse non esclude che all’interno della stessa civiltà possano verificarsi guerre/scontri, e ancora una volta è la civiltà islamica quella al cui interno si sono verificati il maggior numero di conflitti.
Non si tratta di una visione razzista, ma di una fotografia di quel che è accaduto e sta accadendo e Huntington ne spiega i motivi.
L’Occidente non è perfetto, ma smettiamola di vituperarlo ad ogni piè  sospinto, difendiamolo, Arthur Schlesinger jr, citato dallo studioso, “l’Europa è la fonte, l’unica fonte, degli ideali di libertà individuale, democrazia politica, stato di diritto, diritti umani, libertà culturale… Tutti questi sono ideali europei, non asiatici, africani, né mediorientali, se non per adozione. Essi fanno della civiltà occidentale qualcosa di unico e la rendono dunque importante non perché universale ma perché unica.”
Ricordiamoci di difendere questi valori e quei Paesi portatori “sani” di questi valori.

Cordialmente,

Paola

Il suo commento è piu' che condivisibile. Distingueremmo fra errori 'veniali', dovuti alla poca esperienza politica della Sbai e quelli piu' di sostanza. Fra in primi, sicuramente la confusione tra Tel Aviv e Gerusalemme, speriamo che qualcuno glielo faccia notare. Fra i secondi, non dimentichiamo che Sbai è musulmana, per quanto laica, non puo' certo ignorare le proprie radici. Salva quindi anche cio' che non è salvabile. Detto questo, ce ne fossero di Soaud Sbai ! E' stato un grave errore del PDL  non averla ricandidata.
IC redazione