Sofri e i bambini palestinesi 13/07/2013
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Spett.le Redazione,
gli articoli di Adriano Sofri, si distinguono per capacità di analisi e obiettività. E' quindi con grande sorpresa leggere in data odierna un articolo intitolato "Quel bambino palestinese arrestato per un sasso", sia perchè in qualunque Paese civile si ferma chiunque, anche un minore, lanci sassi contro persone o auto; sia perchè è normale che un bambino fermato (e non "arrestato") da soldati o poliziotti venga portato dai genitori.
Peccato che anche Adriano Sofri si sia lasciato trascinare dal giornalismo delle emozioni (sempre, guarda caso, "sapientemente" antiisraeliano) e non da quello dei fatti!

Distinti saluti
Daniele Coppin

Il suo parere su Sofri ci pare immeritatamente assolutorio. L'abbiamo conosciuto quando con basco alla Lenin guidava nel '68 gli studenti alla rivoluzione. Da allora non è cambiato, gratta gratta ne viene sempre fuori il fanatico appassionato delle ideologie, comuniste, maoiste, lottacontinuiste. Passata l'ubriacatura, sono diventate ambientaliste, pauperiste, ma sempre con l'occhio consenziente verso il terzomondismo. Israele ha il difetto di non essere un paese del terzo mondo, e questo gli basta. Ma il suo pezzo rivela anche un retro gusto di ostilità (misto a ignoranza grammaticale) verso gli ebrei, che nel caso si è rivelato molto meno retro, esplodendo in tutta la sua forza negativa. Come usava dire, un cattivo maestro ?
IC redazione