L’Assoluzione di Geert Wilders, Israele e gli ebrei 28/06/2011
Autore: Manfred Gerstenfeld

L’Assoluzione di Geert Wilders, Israele e gli ebrei
di Manfred Gerstenfeld
(traduzione di Angelo Pezzana)


Manfred Gerstenfeld   Prima pagina di un quotidiano olandese

 La scorsa settimana Geert Wilders, leader del partito olandese della libertà, è stato assolto dal tribunale di Amsterdam da tutte le accuse di incitamento all’odio e discriminazione contro i musulmani. Il processo contro l’unico politico olandese conosciuto a livello internazionale ha attirato l’attenzione dei media di molti paesi. Il verdetto è stato salutato come il trionfo più alto della libertà di parola.

 Riguardo a Israele, gli ebrei, e quanto se ne può dire in Olanda, questo porta a conseguenze molto problematiche. Gli sviluppi legali sono stati curiosi. La pubblica accusa aveva concluso anni fa che Wilders non doveva essere perseguito. Il tribunale di Amsterdam, invece, fece pressione perché Wilders venisse incolpato. Questo diede inizio a una causa che è durata tre anni. La prima causa subì un arresto improvvisamente nell’ottobre 2010. I giudici del tribunale di Amsterdam chiesero le dimissioni dei loro colleghi che avevano manifestato pregiudizi contro l’imputato. Iniziò così un nuovo processo all’inizio di febbraio. L’accusa chiese l’assoluzione di Wilders, così come aveva fatto nel primo appello.

Le accuse includevano un elenco di dichiarazioni di Wilders, delle quali una era: “ Il Corano è il Mein Kampf di una religione che vuole eliminare le altre, e definisce i non musulmani cani infedeli”. In un’altra occasione aveva detto: “ Il centro del problema è il fascismo dell’islam, l’ideologia malata di Allah e di Maometto, come sta scritto nel Mein Kampf islamico, il Corano” In quanto ai musulmani, Wilders disse fra l’altro: “Si chiudano i confini. Nessun musulmano deve più entrare nel paese, molti musulmani debbono andarsene dall’Olanda e chi fra loro ha commesso atti criminali deve perdere la nazionalità olandese “. Il tribunale stabili che Wilders, nei suoi discorsi si era espresso in modo grossolano e dannoso, ma che era comunque legale che comunicasse il suo pensiero che rientrava in un dibattito pubblico. Dopo la sentenza, alcune organizzazioni, musulmane e non, annunciarono che avrebbero portato il caso al Consiglio per i Diritti Umani delle Nazioni Unite. Nel frattempo, Wilders continua a ricevere molte minacce di morte, soprattutto da musulmani, per cui deve essere strettamente sorvegliato.

La politica di Wilders va analizzata tenendola separata dal modo in cui la esprime. E’ stato un pioniere nel far capire che il pericolo più grande per tutta l’umanità viene dal mondo islamico. Questo va persino al di là della sfida della bomba atomica iraniana, il possibile crollo del Pakistan – e dove potrà finire il suo arsenale atomico – i cento e più milioni di militanti di Bin Laden, martiri suicidi e altri pronti a farsi esplodere, così come gli altri crimini contro l’umanità in paesi come Yemen, Siria, Libia, e chi incita all’odio contro l’Occidente e la demonizzazione degli ebrei e di Israele. In ogni caso, considerare tutti i musulmani una minaccia mondiale è una generalizzazione non provata e quindi populista.

Wilders è stato considerato un difensore di Israele. Il Partito della Libertà sostiene dall’esterno il governo di minoranza formato da liberali e cristiano democratici. Un governo che ha nel suo programma ufficiale il miglioramento delle relazioni con Israele. A garanzia, Wilders gioca un ruolo importante perché ciò si realizzi. Il Partito della Libertà, insieme con i due piccoli partiti cristiani, ha un ruolo di primo piano nella lotta contro l’antisemitismo. Per quanto riguarda le aggressioni, fisiche e verbali, con gli ebrei riconoscibili come tali in Olanda, i musulmani, e in particolare i giovani di origini marocchine, condividono una parte di questi crimini in maniere sproporzionata rispetto al loro numero fra la popolazione. Joram van Klaveren, il porta parola del Partito della Libertà per quanto riguarda l’antisemitismo, ha cercato in tutti modi di convincere il governo a finanziare sistemi di sicurezza per le istituzioni ebraiche. Provvedere finanziariamente alla propria sicurezza è un peso troppo pesante per la piccola comunità ebraica, che conta circa 8.000 persone.

Il Partito della Libertà gioca, però, un ruolo molto negativo nel dibattito recente sulla proposta di legge che vuole proibire la macellazione rituale degli animali senza prima stordire l’animale. All’inizio, questa posizione venne giudicata come facente parte della politica anti-islam di Wilders.. Ma è stato verificato che la percentuale dei musulmani olandesi che non vogliono mangiare carne Halal da animali storditi, è molto piccola. Il Partito della Libertà ha dunque appoggiato con entusiasmo questa proibizione, sapendo bene che gli ebrei ortodossi ne sarebbero stati la vittime maggiori. Nel dibattito parlamentare, il portavoce Dion Garus ha definito la macellazione rituale una “tortura rituale”. Ha anche dichiarato che il suo partito non è contro i musulmani, dato che la proibizione colpisce anche gli ebrei. Ancora una volta gli ebrei sono diventati oggetto della polemica fra i partiti olandesi.

Quando si analizzano le conseguenze che le decisioni del tribunale di Amsterdam possono avere per ebrei e Israele, occorre essere informati sulla propaganda anti-Israele che c’è in Olanda , tanto da convincere più del 38% della popolazione che Israele sta commettendo un genocidio contro i palestinesi. Questi dati provengono dal sondaggio effettuato dalla università di Bielefeld in Germania.

Scritti contro Israele appaiono regolarmente sui più importanti media olandesi. Il dibattito sulla macellazione rituale ha sollevato discussioni spiacevoli sui maggiori giornali olandesi. Dopo la sentenza nel caso Wilders, è apparso chiaro a tutti che non si possono più impiantare cause legali. Lo stesso dicasi per affermazioni che paragonino la Torah o il Talmud al Mein Kampf, definendo l’ebraismo una religione malata.

 Manfred Gerstenfeld è Presidente del Consiglio di Amministrazione del Jerusalem Center for Public Affairs. Collabora con Informazione Corretta