Shoah: il ricordo e la mistificazione 02/05/2011
Autore: Manfred Gerstenfeld

Shoah: il ricordo e la mistificazione  
di Manfred Gerstenfeld

http://www.pbs.org/wnet/religionandethics/episodes/april-21-2009/yom-hashoah/2746/


Manfred Gerstenfeld

Da molti decenni la Shoah è diventata il simbolo del male assoluto nella società occidentale. Sia il ricordo che la mistificazione  riemergono regolarmente nella pubblica opinione. Israele ricorda oggi Yom Hashoah, con una molteplice serie di voci che contribuiscono a capire come viene percepita oggi nel mondo. 

L’insegnamento della Shoah è parte essenziale del ricordo, nella speranza che il genocidio non si ripeta. Eppure ci sono pesanti segnali nel mondo occidentale che indicano la presenza di una preoccupante mistificazione. Per esempio l’azione dei negazionisti. Ancora più presente è un’altra mistificazione della memoria della Shoah, quella che inverte le parti, e considera gli ebrei, e in particolare Israele, uguali ai nazisti. 

Questa visione è diventata il modo di pensare più diffuso in tutta l’Europa. Uno studio recente della Università di Bielefed, per conto della Fondazione tedesca Friedrich Ebert, svolta in diversi paesi, dimostra quanto sia radicata nelle società europee.  Questa ricerca ha dimostrato che il 63% dei polacchi pensa che Israele sta conducendo una guerra di sterminio contro i palestinesi.   Condividono questo giudizio Ungheria,Gran Bretagna, Germania e Portogallo, tutti fra il 40% e il 50%.
Italiani e olandesi, rispettivamente con il 38% e 39% sono ai livelli più bassi. Questo studio dimostra, ma pochi lo hanno rilevato, che si sta affermando una nuova Europa che criminalizza lo Stato ebraico. 

Alcuni argomenti riguardanti la Shoah riaffiorano ogni anno. Uno di questi è il comportamento di Pio XII durante la seconda guerra mondiale. Non si contano gli sforzi del Vaticano per ingentilirne il ricordo. Nel novembre 2010 figure importanti dell’ebraismo italiano hanno aspramente criticato un documentario nel quale Pio XII veniva presentato come colui che aveva cercato con tutti gli sforzi di salvare gli ebrei romani durante la Shoah. Il rabbino capo di Roma, Riccardi Di Segni, aveva definito ‘spazzatura’ la mini serie televisiva. 

Lo scorso dicembre, il Guardian aveva rivelato che il Vaticano  aveva cercato di far parte del “Gruppo di Educazione, Ricordo e Ricerca sulla Shoah “ (ITF). Ma in un documento della diplomazia americana dell’ottobre 2009, c’era scritto che quella richiesta vaticana era stata respinta, perché la Chiesa cattolica non aveva dato il permesso di consultare gli archivi del pontificato di Pio XII. 

Un altro argomento che ritorna spesso è il ricordo di Anna Frank. Nell’agosto 2010, il castagno che Anna vedeva dal suo nascondiglio nel centro di Amsterdam crollò durante una tempesta. Questa notizia divenne la storia riguardante la Shoah più diffusa durante tutto l’anno. Migliaia di giornali, in tutto il mondo, pubblicarono le immagini dell’albero abbattuto. I suoi rami furono presi e piantati negli Stati Uniti, come anche in Israele e in altri paesi in modo da continuare a mantenerlo in vita. Alcune parti dell’albero caduto vennero trasportate in molti musei di vari paesi. Ma ci sono state altri riferimenti ad Anna Frank. Lo scorso mese, un libro ha rivelato che Karl Joseph Silberbauer, l’ufficiale delle SS che arrestò la famiglia Frank, aveva fatto parte, insieme ad altre centinaia di nazisti, dei servizi segreti della Germania del dopo-guerra. 

Ma l’argomento Shoah ha diverse ramificazioni. Una appartiene al Primo Ministro Silvio Berlusconi, ed è stata molto citata, raccontata a un raduno di giovani.  Hitler, scoperto che era ancora in vita, gli viene chiesto dai suoi simpatizzanti di impadronirsi di nuovo del potere . Hitler, nel racconto di Berlusconi, avrebbe risposto “ Lo farei, ma ad una condizione, che questa volta possa essere più cattivo”. Oppure un’altra barzelletta, durante la festa per il suo compleanno un mese dopo, su un ebreo che nascondeva un altro ebreo durante la Shoah. 

L’idea che Shoah e nazismo siano equivalenti, ricorre spesso presso molta gente. Nel settembre 2010, Fidel Castro accusò la Francia di realizzare una “Shoah razzista” contro gli zingari perché ne aveva espulsi un migliaio nelle settimane precedenti. Vivianne Reding, Commissario per la giustizia della UE, ha giudicato il comportamento della Francia verso gli zingari una infamia, le ricordava il rastrellamento degli ebrei e degli zingari durante la seconda guerra mondiale. 

Allo stesso tempo, il ricordo della Shoah riceve anche attenzioni positive. Il sindaco di Roma Gianni Alemanno, ha annunciato la creazione del Museo Italiano della Shoah, che si inaugurerà a Roma nel 2013. Atene è l’ultima capitale d’Europa a non averlo. Israele e l’UNESCO hanno sottoscritto una documento a marzo per promuovere l’insegnamento della Shoah e iniziative per combattere il negazionismo. 

Ma la battaglia per salvaguardare la memoria della Shoah e combatterne le mistificazioni si farà sempre più difficile con la scomparsa degli ultimi sopravvissuti.
Questa battaglia si varrà dell’insegnamento della Shoah, delle testimonianza registrate dei sopravvissuti, delle attività delle seconde generazioni, di dibattiti pubblici, ricerche, mostre nei vari musei, cerimonie per il ricordo, legislazioni sul tema e tutto quanto d’altro sarà utile.

Manfred Gerstenfeld è Presidente del Consiglio di Amministrazione del Jerusalem Center for Public Affairs, Israele. Collabora con Informazione Corretta