Affrontiamo l’ipocrisia di chi denuncia le violenze contro i cristiani, ma non i loro autori 19/01/2011
Autore: Manfred Gerstenfeld

Affrontiamo l’ipocrisia di chi denuncia le violenze contro i cristiani, ma non i loro autori
di Manfred Gerstenfeld
(traduzione di Laura Camis de Fonseca)

Con questo articolo inizia la collaborazione di Manfred Gerstenfeld con Informazione Corretta. I suoi articolo saranno raccolti nella rubrica 'Israele, ebrei e il mondo'.
Ecco l'articolo:


Manfred Gerstenfeld

La vigilia di Capodanno 23 Cristiani sono stati uccisi e decine sono stati feriti in un attacco assassino a una chiesa copta ad Alessandria di Egitto.  La settimana scorsa  su un treno egiziano un Cristiano è stato ucciso e altri cinque sono stati feriti.  In Egitto, l'11 gennaio, un cristiano è stato assassinato mentre viaggiava in treno,altri cinque sono stati feriti. La settimana successiva il Pope Shenouda, il capo della Chiesa copta orodossa, ha annunciato che la Messa solenne per la festività dell'Epifania del 18 gennaio veniva cancellata, non potendo garantire la sicurezza dei fedeli. Al suo posto ci sarebbe stata una cerimonia minore da tenersi in un luogo chiuso. La strage di Alessandria ha richiamato molta più attenzione  internazionale dei tanti altri attacchi ai Copti degli ultimi anni.  Ha suscitato anche molto più interesse dei recenti attacchi mortali  ai Cristiani  in Iraq, Pakistan e Nigeria.

C’è da chiedersi se si è trattato di un punto di rottura per l’Occidente.  Forse i governi occidentali ed i Cristiani considerano finalmente con un po’ di serietà la sorte dei Cristiani nel mondo musulmano?  Se così è, c’è da dire: finalmente!  Già nel 1994 l’esperto di Medio Oriente Mordechai Abir  così riassumeva la situazione dei Copti: l’Egitto non ha saputo contrastare l’odio dei  fondamentalisti islamici  verso i Copti,  che sono i veri  discendenti dell’originale  popolazione egiziana’.
Si pensa che fra il 1992 e il 1998 gli estremisti islamici in Egitto abbiano ucciso più di cento Copti.  La strage maggiore negli anni successivi fu quella del 2000, quando 20 Copti e un Musulmano furono uccisi nelle violenze scoppiate a El-Kosheh,  città a qualche centinaia di chilometri dal Cairo.  Anche negli anni successivi  ci furono  alcuni attacchi e molti episodi di intimidazione nei confronti dei Copti.  Il 6 gennaio 2010  tre Musulmani  uccisero sei Copti e un poliziotto musulmano a Nagaa Hammadi,  vicino alla città di Qena nel sud dell’Egitto. 
Oltre ad essere un possibile punto di rottura, la strage di Alessandria pone molte domande importanti, che vanno oltre il singolo evento.  Alcune di queste sono di grande importanza per Israele e per gli Ebrei. 
All’attacco  hanno fatto seguito le minacce, apparse su un sito di al Qaeda,  di attaccare anche le  chiese copte in Europa.  Le funzioni di Capodanno dei Copti in vari paesi europei hanno dovuto perciò svolgersi sotto scorta.   Da decenni   le sole funzioni religiose che in Europa si svolgono sotto scorta sono quelle nelle sinagoghe.  Ecco che gli Ebrei sono di nuovo  le prime vittime,  cui seguono gli altri. 
Molte organizzazioni protestanti in Occidente  hanno criticato aspramente  il comportamento di Israele verso i Cristiani palestinesi negli ultimi anni, senza una parola sui  problemi incomparabilmente  più gravi creati loro dai Palestinesi islamici.  Queste stesse organizzazioni hanno  ignorato a lungo  la persecuzione dei Cristiani da parte dei Musulmani in molti paesi islamici, incluso l’Egitto.
L’attitudine a non badare alle aggressioni musulmane per concentrarsi sugli  Ebrei è antica. Nel 2005 la storica Rivka Fishman  ha pubblicato un articolo  su come i Bizantini furono sempre sotto la  minaccia dei Musulmani fin dal settimo secolo.  Ma i capi cristiani ignorarono il fenomeno e  si concentrarono a predicare l’odio per gli Ebrei.
Ecco un altro esempio dell’ipocrisia di  vari enti cristiani:  l’organizzazione Open Doors (porte aperte)  ha pubblicato da poco la classifica dei paesi  che più opprimono i Cristiani.  Ci sono Iran, Afghanistan, Arabia Saudita, Somalia, Maldive,  Yemen,  Iraq e Uzbekistan.  Al decimo posto  c’è il Laos comunista.  L’autorità Palestinese è al 45° posto.  Israele non è neppure nell’elenco.
Cospicua attenzione internazionale è stata data da molti enti protestanti al documento di Kairos del 2009  contro Israele, scritto da alcuni Cristiani palestinesi.  Molti di coloro che lo diffusero in Occidente ignorarono l’oppressione dei Cristiani da parte dei Musulmani  nei territori palestinesi e nel resto del mondo islamico. Alcuni di questi enti usano  in modo estremo un sistema di  ‘due pesi  e due misure’.  Una delle organizzazione che si comportano in modo scandaloso è il PKN, organizzazione-ombrello delle Chiese Protestanti dei Paesi Bassi.  Dopo aver discusso il documento di Kairos ha inviato una lettera di accuse al governo israeliano attraverso l’ambasciatore israeliano.  Non risulta che siano mai state mandate lettere simili  agli ambasciatori dei 50 paesi  che appaiono sulla lista di Open Doors.
L’applicazione di due pesi e due misure nei confronti di Israele è il cuore del nuovo antisemitismo.  E’ ora che le organizzazioni israeliane ed ebraiche e i loro amici Cristiani  denuncino  gli enti anti-israeliani  nei paesi occidentali.  Uno dei primo obbiettivi è il Consiglio Mondiale delle Chiese  con base a Ginevra,  che ha  quasi costantemente ignorato  l’oppressione dei Cristiani in terra musulmana,  ma ha sempre criticato Israele. 

Manfred Gerstenfeld è autore di 19 libri, molti dei quali sull’antisemitismo