Perché l'Ucoii non condanna gli attentanti contro Israele ?
sarebbe il modo più semplice per difendere la propria "credibilità"
Testata: Corriere della Sera
Data: 09/11/2007
Pagina: 17
Autore:
Titolo: L'Ucoii risponde al Corriere

Il Presidente dell'Ucoii ha scritto al CORRIERE della SERA una replica agli articoli di Magdi Allam del 4 ,  14 e 19 settembre.

Sostiene che Magdi Allam avrebbe scritto il falso definendo l'Ucoii  «un gruppo radicale (...) che predica la distruzione di Israele, inneggia ai terroristi mediorientali e mira a monopolizzare l'islam in Italia».

" L'Ucoii", sostiene Dachan,  "si è sempre impegnata per la pace e ha sempre condannato — senza distinzioni e senza eccezioni — il terrorismo, la violenza politica e religiosa. I principi e i programmi dell'Ucoii sono a tutti noti e nessuno ha mai mosso obiezioni al suo operato."

Purtroppo, questa frase non contiene una semplice, inequivoca condanna del terrorismo contro Israele ( che molti nel mondo islamico rifiutano di definire terrorismo), nè il riconoscimento del suo diritto all'esistenza.
Sarebbe molto semplice, per Dachan e per l'Ucoii, togliere all'opinione pubblica ogni dubbio sulla natura dell'organizzazione e riguadagnare la "credibilità e il rispettto" che reputa compromessi dalla accuse.

Basterebbe una dichiarazione che chiarisse che 1) gli attentati suicidi palestinesi contro Israele sono terrorismo e non "resistenza" 2)non hanno alcuna giustificazione legale, politca, morale o religiosa.
E, inoltre, che Israele  ha diritto ad esistere.

Questa dichiarazione verrà fatta ?

Ecco il testo dell'articolo:

Egregio Direttore, scrivo con riferimento a tre articoli pubblicati sul «Corriere » il 4, 14 e 19 settembre a firma di Magdi Allam.
L'articolo del 4 settembre dal titolo «Qui i predicatori d'odio contro gli apostati sono arrivati in Italia», tratta delle ignobili minacce rivolte alla signora Dounia Ettaib e contiene due gravi e gratuite falsità. Il giornalista attribuisce al signor Qaradawi una apologia del terrorismo.
Subito dopo afferma che lo stesso sarebbe «il referente spirituale» dell'Ucoii. E' una falsità. L'Ucoii non ha referenti spirituali! Tale falsità ha come unico effetto quello di ingenerare nel lettore la convinzione che 1'Ucoii si ispiri allo aberrazioni dell'ideologia del terrorismo.
L'Ucoii ha sempre condannato il terrorismo «senza se e senza ma».
Allam, poi, scrive che «nei siti islamici dell'Ucoii si legittima la condanna a morte degli apostati, degli infedeli e dei nemici». Falso. L'Ucoii non ha mai sostenuto un pensiero così aberrante, né sul suo sito né altrove. Basta visitare il sito www.islam-ucoii.it per constatare che i suoi contenuti sono distanti e incompatibili con le accuse rivolte da Allam. Chi condanna a morte un altro individuo — questo è il pensiero dell'Ucoii — è un criminale.
L'infondatezza delle accuse rivolte all'Ucoii, si desume inoltre dalle seguenti circostanze: 1) Se il sito dell'Ucoii ospitasse testi di istigazione all'omicidio, esso sarebbe già stato oscurato.
2) Se 1'Ucoii si ispirasse all'ideologia terrorista il suo presidente non farebbe parte della Consulta per l'Islam italiano, un organismo istituito presso il ministero dell'Interno.
3) Se 1'Ucoii fosse una centrale del terrorismo la sua attività sarebbe già stata vietata.
Così non è, invece, e da questo fatto non si può che trarre l'ulteriore conferma che l'accusa che viene rivolta all'Ucoii è totalmente falsa, gratuita e smentita dai fatti. Analoghe considerazioni valgono con riferimento all'articolo del 14 settembre dal titolo «Il maiale day non fa ridere», ove ancora una volta Allam formula giudizi offensivi e diffonde alcuni fatti falsi. Nell'articolo anzitutto dichiara che i terreni concessi dal Comune di Bologna per la costruzione della moschea sarebbero destinati all'Ucoii.
Il fatto è totalmente falso.
Inoltre Allam riferisce della risposta dell'Ucoii alla provocazione di Calderoli, il quale proponeva di far orinare dei maiali sul terreno destinato alla Moschea per impedirne la costruzione. L'Ucoii rispondeva a quella provocazione dichiarando che era sufficiente spargere dell'acqua per eliminare l'impurità provocata dall'urina dei maiali e il problema finiva lì. Questo è, in effetti, il pensiero dell'Ucoii.
Nel commentare tale presa di posizione, Allam accusa 1'Ucoii di essere fatta di «astuti e spregiudicati professionisti dell'Islam che hanno eretto la dissimulazione alla stregua di un atto di fede e che sanno manipolare le maglie ampie delle libertà e della democrazia per imporre il loro potere», sul presupposto — secondo Allam — che i fedeli appartenenti all'Ucoii non sarebbero «a tal punto puri d'animo da rinunciare a qualsivoglia bene terreno pur di non trasgredire Il precetto coranico». Si tratta di un'offesa gratuita.
Per il giornalista, dunque, l'Ucoii, per dimostrare la propria purezza «d'animo» avrebbe dovuto dichiarare di rinunciare — sempre che ne avesse avuto il diritto! — definitivamente al terreno messo a disposizione dal Comune di Bologna, considerandolo, in quanto contaminato dall'orina dei maiali, impuro in perpetuo! Dunque, si accusa — anziché fargliene merito — l'Ucoii di essere moderata, fin troppo moderata, e nel farlo ricorre — come visto — a un argomento contraddittorio e pretestuoso.
Nell'articolo pubblicato il 19 settembre sul «Corriere della Sera», dal titolo «Ideologia e buonsenso», Magdi Allam offende nuovamente la reputazione dell'Ucoii. In esso si legge infatti la frase secondo quale l'Ucoii sarebbe «un gruppo radicale (...) che predica la distruzione di Israele, inneggia ai terroristi mediorientali e mira a monopolizzare l'islam in Italia». Si tratta di un'attribuzione del tutto falsa e diffamatoria.
L'Ucoii si è sempre impegnata per la pace e ha sempre condannato — senza distinzioni e senza eccezioni — il terrorismo, la violenza politica e religiosa. I principi e i programmi dell'Ucoii sono a tutti noti e nessuno ha mai mosso obiezioni al suo operato.
Non vi è un solo atto, una sola dichiarazione programmatica, una sola presa di posizione dell'associazione che possa giustificare una così grave offesa.
Rispettiamo il diritto di critica, ma l'autore dell'articolo deve rispettare la libertà religiosa e il diritto ad esistere della nostra organizzazione, così gravemente compromesso da accuse gravi, infondate, capaci di distruggere ogni credibilità e rispetto.
L'Ucoii svolge la sua opera dettando soluzioni civili, rispettose del dialogo, e si batterà sempre per evitare che la religione si trasformi in mezzo per demonizzare gli avversari o semplicemente le persone di un diverso pensiero o credo.

Mohamed Nour Dachan
Presidente Ucoii

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