Sky, dopo averci regalato un' imbarazzante intervista santificazione di Beppe Severgnini a Michael Moore (da vomito il momento in cui Beppe gli regala la sua tessera sanitaria italiana), ci rifila una fantastica miniserie tv dal titolo Jihad, in onda in occasione dell' anniversario dell' 11 settembre. Addirittura con un' introduzione della coraggiosissma Lilli Gruber (una convinta che il terrorismo sia quello degli americani). Sentite cosa ci dice la regista della miniserie:

 

 Vivo negli USA da 25 anni, e stavo lavorando a un film quell’11 settembre. Era il mio compleanno, vivevo vicino al luogo degli attentati. Per me, come per tutti, fu uno shock. Dopo qualche tempo con i miei amici americani provammo a capire quali fossero le ragioni di quell’atto. La pensavano tutti allo stesso modo: l’ America era il bene, i terroristi il male. Non c’ era possibilità di discussione. Jihad, questa possibilità di discussione, la prende in considerazione.

 

Quindi il tema del serial di propaganda in questione sarebbe: e se l' America fosse il male e i terroristi fossero il bene?

 

Ennesimo esempio dell' odio di sè che una grande parte di questo Occidente ha. Ennesimo lampante esempio dei danni che il multiculturalismo ed il relativismo culturale stanno producendo sulle deboli menti di chi non si pone alcuna domanda, ma preferisce ascoltare le lezioni di fighettinismo di un Severgnini o di un Gruber.

 

La guerra delle idee è importante quanto la guerra vera e proprio contro il terrorismo. Spiace che la prima ci si impegni per perderla. Per un "Team America" o un "300" (e questi sono due tra i pochi film non filoterroristi sfornati negli ultimi anni) ci siano centinaia di pseudo-documentari inneggianti di fatto alla Jihad, insultanti della nostra fragile Libertà.